Le due vie
Questa è dunque la risoluzione normale del rapporto spettatore-opera d’arte, un rapporto dove si postula da un lato l’opera nella sua identità e dall
Pagina 102
Le due vie
Riconoscemmo a suo tempo la prima eventualità — l’arrestarsi cioè alla costituzione dell’oggetto — nella fotografia e nel cinematografo. Più tardi
Pagina 103
Le due vie
Tuttavia è chiaro che una distinzione così netta fra le opere aperte e quelle che sono solamente oscure 6 non si può fare dal solo punto di stazione
Pagina 108
Le due vie
E in quanto al Finnegans Wake si deve piuttosto parlare di criptografia che di opera aperta, criptografia e stenografia verbale che, nelle varie
Pagina 108
Le due vie
epoca, e a questa dimensione si rapportano le correnti inverse di desacralizzazione e ri-sacralizzazione, di de-mitificazione e di ri-mitificazione
Pagina 120
Le due vie
’arte, seppure in un linguaggio più temperato che nel positivismo ottocentesco. Scienza e cultura saranno a loro volta espressione di un modo di porre la
Pagina 127
Le due vie
Il ricorso esplicito che una notevole parte della pittura contemporanea fa, come s’è già osservato, alla fotografia, usandola scopertamente come un
Pagina 140
Le due vie
E quando si arriva a Degas — è solo il caso più noto — la fotografia può sembrare prendere nascostamente le redini e da serva fare da padrona. Ma se
Pagina 143
Le due vie
Questo improvviso divergere e improvviso riconvergere di fotografia e pittura si pone subito come una catena di corrispondenze e divergenze da
Pagina 145
Le due vie
Occorre quindi un riesame che tenga conto delle mutate condizioni di questi ultimi venti anni. E il dubbio che insorge è questo. Se per caso, anche
Pagina 145
Le due vie
rapporti fra fotografia e pittura anteriormente alla grande rivoluzione artistica segnata dall’affermarsi e svilupparsi del Cubismo. E ora, a distanza di
Pagina 145
Le due vie
È facile vedere ora perché dei due rami principali su cui si è sviluppata la fotografia, l’uno sia quello legittimo, l’altro quello aberrante. Tale
Pagina 150
Le due vie
Perciò era naturale che l’autentica fotografia fin dal principio, e sempre di più, non appena la disponibilità di un materiale più sensibile e il
Pagina 151
Le due vie
È evidente che quanto si è detto per la fotografia deve valere anche per il cinematografo, che in primo luogo è fotografia: donde i ripetuti
Pagina 151
Le due vie
svalutare, per Platone, la realtà esistenziale e l’arte, rispetto all’idea, offre spontaneamente il modello per 71 aiutare la fotografia e il cinema in
Pagina 153
Le due vie
Questo assoluto parallelismo fra cinema e fotografia è confermato dal fatto che per il cinema, ancor più che per la fotografia si è avuto la gara per
Pagina 153
Le due vie
Ma bisogna stare accorti a non confondere questa tendenza meramente riproduttiva e proliferante a inglobare nel cinema quante più sinestesie
Pagina 154
Le due vie
Né qui si starà a dire che il cinema doveva restare muto o in bianco e nero. Il cinema deve solo non perdere di vista che la sua essenza è
Pagina 154
Le due vie
E cioè il suono fotografato ha subito un’evoluzione simile a quella dell’oggetto visivo, in quanto che dallo scrupolo iniziale di registrazione come
Pagina 154
Le due vie
spettatore allo spettacolo, su cui si fonda tradizionalmente il teatro fin dalla nascita e così la poesia e il romanzo, non è parsa più sufficiente
Pagina 155
Le due vie
A questo punto dovrebbe risultare chiaro quanto sarebbe ozioso ripresentare la domanda: ma insomma è arte o non è arte il cinema? Questo dilemma
Pagina 155
Le due vie
È finito il tempo delle torri d’avorio e dell’azione missionaria. I missionari vengono mangiati dai loro convertiti: è sul fatto e non prima del
Pagina 157
Le due vie
La massificazione della cultura è infatti un fenomeno irreversibile, conseguente alla industrializzazione, ed è destinato ad aumentare ed estendersi
Pagina 157
Le due vie
Arrivati a questo punto, ma non prima, la speculazione può dunque salire di grado, e interrogarsi sull’essenza del fenomeno che-non-è-fenomeno e che
Pagina 16
Le due vie
Ma proprio questi esempi chiariscono il problema: il trompel’oeil, se e in quanto possa essere sostituito dall’oggetto stesso o sostituirglisi, ci dà
Pagina 164
Le due vie
Se per causa, infatti, s’intende l’autore, in quanto crea l'opera, e cioè sceglie, aduna, compone i mezzi fisici che la costituiranno, una causa va
Pagina 17
Le due vie
Vale dunque riassumere per sommi capi la teoria del Panofsky che, per le arti figurative, più chiaramente e precisamente l’ha formulata, pur senza
Pagina 180
Le due vie
Il procedimento del Cantalupe è stato dunque di accentuare l’attenzione sugli oggetti e cose disseminati nel dipinto: risulta allora che, rose
Pagina 183
Le due vie
Questo tessuto così fitto e a vari strati riceve poi una brillante conferma nel paesaggio: anche il paesaggio è spartito in due, come due sono le
Pagina 184
Le due vie
Risulta da questa prima analisi che l'Amor Sacro e Amor profano è una allegoria dell’amore biblico-pagano. La donna vestita personifica un aspetto
Pagina 184
Le due vie
È chiaro che la strumentazione metodologica altro non è che il metodo induttivo delle scienze, a cui si vuole assimilare anche l’estetica. Ma alla
Pagina 24
Le due vie
Il messaggio non è in sé, la sua struttura è elaborata in vista di potere essere ricevuto, e la possibilità di essere ricevuto è insita nella sua
Pagina 30
Le due vie
dell’informazione, infatti, è concepita in relazione a chi riceve il messaggio: esattamente come il segno riguardo all’interprete interpretante. Il
Pagina 32
Le due vie
Dal nostro punto di vista non conta tanto appurare l’opposizione presunta fra informazione e significato o quella fra ridondanza e originalità
Pagina 35
Le due vie
Si ha allora una inversione completa dei caratteri costitutivi dell’opera d’arte e del messaggio. Nell'opera d’arte l’essenza è data dal costituirsi
Pagina 37
Le due vie
In ordine di tempo la prima estetica della comunicazione (1934) è quella del Dewey, con la sua Arte come esperienza 32, anche se il titolo è ambiguo
Pagina 38
Le due vie
«Dewey, giocando sulle parole communication e communion viene a suggerire una società di persone in cui le barriere sono abolite: e cioè una società
Pagina 39
Le due vie
L’impossibilità di un’estetica semantica da nessuno meglio che dal Teyssèdre è stata rilevata, e proprio dallo stesso campo semantico in cui il
Pagina 46
Le due vie
, se si imponga a questa, sia pittura o narrazione, la resa esatta di un reale la cui stessa percezione è già connotazione. Ma allora potremo concludere
Pagina 51
Le due vie
Nella semiosi, perciò, non si postula un cambiamento di sostanza dell’oggetto, ma è il percepito che assume una diversa struttura: la quale, in
Pagina 58
Le due vie
L’analisi strutturale dell’opera d’arte va dunque rivolta all’opera d’arte nella sua specificità, che non è quella di trasmettere dei significati
Pagina 60
Le due vie
Non è quindi mancanza di acutezza o indice di uno stato ancora rudimentale della semiologia, se il trapasso dall’analisi del linguaggio all’analisi
Pagina 60
Le due vie
La speranza di poter risalire la specificità dell’opera d’arte con gli utensili affinati nell’analisi strutturale del linguaggio, tanto più è viva
Pagina 61
Le due vie
, e non metaforicamente, ma con le stesse caratteristiche, in una sostanza diversa, della lingua. Per sostenere dunque che l’arte è un linguaggio, e l
Pagina 65
Le due vie
è tale. Sorge allora il quesito circa il criterio per distinguere quale sia la struttura veramente essenziale, perché un’opera d’arte si manifesti
Pagina 70
Le due vie
Si prenda un altro esempio: la musica. Nel suo maturarsi nella civiltà occidentale dal Medioevo a Webern, si è andata sviluppando su un sistema di
Pagina 71
Le due vie
L’esistenza assoluta di un codice, alla base di una espressione artistica, non è mai una ragione sufficiente per assimilare l’arte al linguaggio
Pagina 73
Le due vie
La precisazione che si è raggiunta sul principio di causalità, aiuta a mettere in evidenza una distinzione che è già implicita nella critica di
Pagina 87
Le due vie
produce. La forma, se rappresenta un che in più sul contenuto, e a questo di più spetta la responsabilità dell’arte, svaluta il contenuto: ma il contenuto
Pagina 9
Le due vie
Tuttavia la concezione dialettica della storia ha avuto un’importanza fondamentale nella rivitalizzazione del determinismo storico, e proprio alla
Pagina 92