Le due vie
sempre collo sfociare nel riconoscimento di qualche antinomia irresolubile, a meno che uno dei due termini, in cui di volta in volta si condensa l
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Una volta accettata questa premessa, si constata di avere fatto un notevole passo innanzi. I punti di stazione si rivelano infatti due, e due in modo
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mano sull’una o sull’altra si producono due determinati indirizzi, in cui l’espressione sottovaluta l’impressione o l’abolisce addirittura; né da meno
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posizione che finora non era stata chiaramente isolata, posta l’indistinzione fra i due generi di critica. Anche nei casi nei quali è stata fatta, e magari
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simbolico della sua nascita; era inevitabile scindere in due fasi fondamentali il processo creativo, e tali due fasi risultano dalla stessa indagine
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, avrebbe potuto essere prevista: era contenuta infatti nei due momenti basilari del processo di creazione artistica, in cui solo la semplificazione
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alterazioni e che dall’artista stesso si tentasse di eliminare una delle due fasi; o che si ritenesse pago dell’investitura simbolica data unilateralmente
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, notare a questo punto che, così facendo, e cioè dando atto della possibilità che l’atto creativo si autolimiti contraendosi in una delle due fasi, e che
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intervenirvi (e se vi interviene, il caso della Gerusalemme conquistata insegni). Ma questi due momenti inderogabili, della creazione e della recezione
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’opportunità di esaminare più da vicino la fenomenologia di queste due vie percorse dallo slancio creativo del nostro tempo, che così radicalmente divergono, nei
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vero che la possibilità di un tale sviluppo, in apparenza abnorme, era insita nella struttura stessa in due tempi del processo creativo: al punto che
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due punti di stazione, per di più erroneamente identificati come quello dell’autore e quello del ricevente. La mimesi dovrebbe essere dalla parte dell
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al di là di quei primi termini che s’incontrano, l’autore e il ricevente. In realtà espressione e impressione provengono non già da due punti di
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imprestato alla superficie piana della pittura, quindi alieno dalle due dimensioni peculiari dell’architettura. La sua rivalutazione attuale, al di là del
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Tale bipolarità non dipende dunque da una struttura contraddittoria dell’arte, ma dal fatto che le due polarità non si producono allo stesso livello
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, dall'immagine formulata all’oggetto costituito; il neo-dada prima e la pop-art poi, rispondono ad una stessa richiesta; la differenza unica fra le due essendo
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Ma se la confusione che è stata fatta sinora fra i due punti di stazione e inoltre e soprattutto fra il secondo e il punto di vista (storicizzato
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fotografia non è solo denotato, ma che la struttura del messaggio fotografico è proprio di presentarsi come coesistenza in atto di due messaggi, uno denotato
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fotografica nel cinematografo, stabilendo un’opposizione recisa fra le due. Il ragionamento è il seguente: la fotografia induce non già ad una coscienza dell
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Vale la pena, data la grande possibilità di scambio di interpretazione che i due casi pure autentici presentano, di dare alcune esemplificazioni
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situazione del fotografo verso l’oggetto: o se no, in che cosa se ne distinguano. Intendendosi bene tuttavia, che non sono questi i due unici casi che
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la copia dell’oggetto, copia che non è formulazione: dunque tutte e due le fasi del processo creativo sembrano restare fuori causa. Della legittimità
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A questo punto sarà chiaro che la bipolarità dell’arte, rispetto ai due punti di stazione da cui l’opera d’arte va indagata, è una bipolarità che si
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impossibile riassorbire per il fatto che, come abbiamo mostrato, le due critiche fanno capo a due punti di stazione diversi, dei quali nessuno può sopprimere l
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ebbe il crisma che la pose nel mondo. Donde l’ineliminabilità di questi due punti di partenza e di arrivo risulta anche dopo avere riconosciuto la
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Vale presentare due esempi, che, più che la ricerca iconologica, riguardano quella iconografica, dove meglio e sicuramente si fonda la filologia, e
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Questo tessuto così fitto e a vari strati riceve poi una brillante conferma nel paesaggio: anche il paesaggio è spartito in due, come due sono le
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Il famoso dipinto resulta in definitiva costruito (seppure a diversi strati che si sovrappongono e si corrispondono, come un’erma a due facce), su un
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Platone può essere tradotta in una di Aristotele: questa equivalenza resta alla base del posto paritetico assegnato ai due nell’affresco famoso, non ha
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Le due interpretazioni hanno quindi in comune un solo elemento, il carattere funebre dell’iscrizione: per il resto si oppongono al vertice. E i tre
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problema ontologico della differenziazione di queste due realtà, dove non c’è altro modo possibile di porsi come realtà, se non realizzando una presenza. Ma
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esistenziale, non implica tuttavia il solo e grave problema ontologico della fondazione delle due realtà, problema che qui viene soltanto posto, ma può
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A questa obbiezione vale allora contrapporre che proprio nell’ambito di due sistemi opposti di pensiero, quali l’ontologismo di Heidegger e il
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Solo dopo avere documentato con due testi espliciti e di provenienza antitetica, l’ineluttabilità di concettualizzare l’arte come realtà, e sia pure
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è due volte impensabile al di fuori della coscienza, al momento della sua creazione e al momento della sua epifania in un’altra coscienza: e perciò
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Nelle due ultime attitudini l’opera d’arte ha dunque subito, nella coscienza del ricevente, una valutazione che finora non si era incontrata, e cioè
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Non diversa ambiguità sorge nell’applicazione delle due coppie di opposti o presentati tali, originalità — ridondanza e informazione —significato.
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perché viene a fondere in una due esperienze diverse, in due momenti diversi, quella dell’artista e quella del ricevente. Ma nel Dewey la seconda
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fatto della religiosità dei due aggregati umani (e anche questa di essenza ben diversa) e il fatto che l’una e l’altra scultura è opera dell’uomo.» Fra i
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surrogare l’indagine prima sull’essenza. La confusione fra i due punti di vista può condurre alla mistificazione: ma d’altro lato, nell’estetica del Dewey
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che, se nella fotografia hanno luogo due messaggi, l’uno senza codice, l’altro in codice, nell’opera d’arte, che individua il momento dello svincolo
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ostendersi nel corpo stesso dell’opera. Appunto all’uso del principio di causalità, nei due rami della critica, è dedicato l’intero terzo capitolo.
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definitiva, resurrezione, e si sa che l’intelligibile è reputato come antipatico al vissuto. Così, dalle due parti, l’analogia è sentita come un senso
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ironia. Dopo questi inventari, il critico passa a raggruppare le ripetizioni, le opposizioni, le graduazioni enumerate su due assi: il primo asse lo
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causa come principio e la causa come connessione: in definitiva su due piani diversi del pensiero. Che Leibniz accusasse come uno scarto o uno scatto
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diversissimi schemi di leggi naturali agli stessi processi fisici, senza contraddirsi.» 29 Per questo abbiamo parlato di sinecismo per i due principi. Ma è
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Il problema allora è, se un contrasto simile fra le due meccaniche abbia o no portato ad un conflitto col principio di identità: ma è chiaro che, non
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allora di due facce di un unico evento, come di due ipostasi cioè, ma di un unico evento esaminato a due livelli diversi dalla conoscenza, a due
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confermato, ai due antipodi del pensiero sulla storia, da un lato dalla impossibilità che fu giocoforza riconoscere, e proprio nella negazione idealistica più
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caratterizzazione della pittura fiorentina dei due secoli ricavandola dalle varie interazioni sociali, politiche dell’epoca, con un chiaro intento marxista.
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