Le due vie
Una volta accettata questa premessa, si constata di avere fatto un notevole passo innanzi. I punti di stazione si rivelano infatti due, e due in modo
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’altro lo spettatore, cui è precluso di intervenire in tale identità e, se lo fa, come avviene, nel caso di manomissioni, rilavorazioni, e anche di
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Si può asserire che fino circa alla fine della seconda guerra mondiale, se pure vi erano stati vari sintomi dell’intenzione di attirare lo spettatore
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allo stato infusionale nell’opera, nessuna di esse da sola rappresentando, per volontà esplicita dell’autore e non per scelta o appropriazione dello
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Tuttavia è chiaro che una distinzione così netta fra le opere aperte e quelle che sono solamente oscure 6 non si può fare dal solo punto di stazione
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Ma proprio in questo fatto, di manifestarsi solo nell’hic et nunc d’una determinata coscienza, si dà l’attestato della sua particolarissima struttura
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Ma la dialetticità del rapporto è una dialetticità sui generis. In quanto che, più che un’opposizione di antitesi, ci sarebbe, si tratti di neo
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identiche forme vigenti nei paesi capitalisti. La civiltà essendo ormai unica e indivisibile, come la pace. «Il limite di questa posizione — ha scritto Argan
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Nella prima parte di questo saggio, riportandoci ad una analisi strutturalista di Barthes, abbiamo rilevato che il messaggio implicito nella
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Si può allora tentare di esaminare la fotografia nella sua storia pur saltuaria e dispersa che possa essere 1, e vedere una ragione di questa sua
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Perciò era naturale che l’autentica fotografia fin dal principio, e sempre di più, non appena la disponibilità di un materiale più sensibile e il
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Photographie di Otto Steinert (1952), che per mettere in valore «l’impulso creatore del fotografo individuale» ammette l’utilizzazione di tutti i mezzi
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Naturalmente la possibilità di queste deviazioni era insita nella natura ambigua del cinema come riproduzione. Il ragionamento che serviva a
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Vale la pena, data la grande possibilità di scambio di interpretazione che i due casi pure autentici presentano, di dare alcune esemplificazioni
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In questo senso è significativo al massimo il cambiamento di metodo che si verificò nel modo di avvicinarsi all’opera d’arte di Spitzer e che lui
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La ricerca di tali messaggi insiti o collaterali nell’opera risente naturalmente di tutte le incertezze e i possibili capovolgimenti che la ricerca
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Il procedimento del Cantalupe è stato dunque di accentuare l’attenzione sugli oggetti e cose disseminati nel dipinto: risulta allora che, rose
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A questa obbiezione vale allora contrapporre che proprio nell’ambito di due sistemi opposti di pensiero, quali l’ontologismo di Heidegger e il
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Solo dopo avere documentato con due testi espliciti e di provenienza antitetica, l’ineluttabilità di concettualizzare l’arte come realtà, e sia pure
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, dopo aver cercato di attenuare la difficoltà di base, relativamente alla concettualizzazione dell’arte, scendendo dall’arte alle arti, e quindi ad
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Ma l’errore positivista e di un falso scientismo proiettato sulle opere d’arte e sull’estetica sta dunque e soprattutto nel trattare delle opere d
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Il messaggio non è in sé, la sua struttura è elaborata in vista di potere essere ricevuto, e la possibilità di essere ricevuto è insita nella sua
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Così il poeta si serve di una lingua, in cui proprio consiste il repertorio (codice) che offre quel gruppo definito, ordinato, di elementi di
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Ma Eco, che soprattutto ha teorizzato quest’ultima 25, è stato controbattuto da Garroni 26> che ha osservato, analizzando i testi fondamentali di
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Di qui possiamo giungere ad una importante constatazione sulla natura del messaggio e dell’opera d’arte. L’uno e l’altra hanno in comune, dalle
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L’arte come comunicazione, dopo la trattazione del Dewey, doveva ricevere un nuovo tentativo di rilancio, ancora nel campo gravitazionale del
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inerzia nel suo discorso, proprio perché il punto di stazione di chi considera l’opera d’arte all’atto della recezione, e il punto di stazione di chi
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caratteristiche); e che dunque (essendo iconici) esibiscono in se stessi almeno delle proprietà di un loro eventuale denotatum. Così, nell’opera d’arte le
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Ma noi vogliamo offrire una riprova delle precedenti deduzioni cambiando di livello, e mettendoci perciò da un punto di vista psicologico e da un
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Tornando allora alla nostra asserzione che si debba escludere un momento puramente denotativo nella percezione di un oggetto esterno, questa
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L’operazione che avviene nella costituzione d’oggetto è inversa, in quanto che all’oggetto estratto dal flusso dell’esistenza si intende di fare
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Ma proprio dal fallimento della teoria dell’arte come segno, come messaggio, come comunicazione, s’illumina di converso il riconoscimento della
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Il processo di semiosi, dall’astanza al segno, spiega ugualmente il trapasso quasi inevitabile nei sistemi di scrittura dall’ideogramma all’alfabeto
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In realtà, per indagare la struttura dell'astanza, non certo puramente empirica, di un’architettura in quanto opera d’arte, anche di un’architettura
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Il nesso fondamentale che viene individuato nella nozione di causa, e permette la formulazione del principio di causalità, s’impose fin dagli inizi
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A Heidegger, che a due riprese ha studiato questi testi fondamentali, dando infine un trattato del principio di ragione 9, non poteva sfuggire la
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A questo punto sembrerebbe che la via del principio di ragione e la via del principio di causalità, rapportato l’uno all’essere, l’altro a schema (a
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L’assimilazione del principio di ragione sufficiente al principio di identità è anche ripresa da Heidegger, seppur con altri argomenti 814
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Noi vediamo già, per quanto in un modo ancora impreciso, che l’identità, in ciò che essa è, non va lontano senza il fondo (Grund). Ma il principio di
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Questa sottilissima deduzione, in quanto riferita al principio di ragione, coinvolgerebbe dunque anche il principio di causalità, se non si stesse
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Di qui è inevitabile concludere che il principio di causalità è valido solo dove si possa verificare con l’esperienza: «le determinazioni poste da
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Il problema allora è, se un contrasto simile fra le due meccaniche abbia o no portato ad un conflitto col principio di identità: ma è chiaro che, non
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«Il più importante nuovo risultato della fisica atomica — ha affermato Heisenberg 28 — è stato il riconoscimento della possibilità di applicare
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Finché allora il principio di causalità non pareva ammettere eccezione, e si ritenne rispecchiare la struttura stessa della realtà nel suo
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Dove non ci sia quantità, ma qualità, il principio di causalità non si può applicare, perché, mancando la possibilità di verifica sperimentale, l
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In un altro linguaggio troviamo una conferma di questa esigenza nella teoria, non più strettamente ‘ causale ’ ma ‘ condizionale ’ della possibilità
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Non si tratta dunque di rifiutare la concezione dialettica della storia, purché non si pretenda, con questa, di regolarizzarne il corso secondo uno
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, assumere come fondamento di tutta la storia la forma di relazioni che è connessa con quel modo di produzione e che da esso è generata, dunque la
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Quale resultato abbia raggiunto lo apprendiamo dalle parole di un filosofo marxista, Galvano della Volpe. Questi comincia intanto col premettere
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Abbiamo preferito dare la critica di un marxista ad un saggio di critica d’arte marxista, per esemplificare, senza che ci si possa accusare di
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