Le due vie
religiosi, l’attuale situazione della scienza con la sostituzione, che si è detto, del principio di indeterminazione al determinismo della meccanica
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come lo emanasse, come le proprietà magiche che si attribuiscono al feticcio. Questo fatto che, secondo che si è già detto, non sarebbe grave per la
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Abbiamo detto che la massificazione è certamente collegata al processo tecnologico industriale ma non intendiamo inferirne che questo ne sia la ratio
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nella direzione e nel ciclo di produzione, ma cogliendo l’oggetto, come ha ben detto Argan, «al termine del consumo»7, mentre la corrente gestaltica
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proiezione nel tempo. «Ammettiamo bene — ha detto Sanguineti 26, in possesso di tutte le credenziali per attestarlo — che, in un senso, le avanguardie sono
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fotografia quel che si è detto, e cioè un modo di fermare a vista senza formularlo, l’oggetto, intenzionato in certa maniera nel flusso esistenziale (e da
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svolgimenti proprio in relazione agli svolgimenti che si è data la pittura in questi ultimi vent’anni. La prima fase, come già si è detto, è stata
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È evidente che quanto si è detto per la fotografia deve valere anche per il cinematografo, che in primo luogo è fotografia: donde i ripetuti
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recezione dell’opera d’arte nella coscienza, recezione, come si è detto, che non implica, ma solo rende possibile, la sussunzione dell’opera d’arte alla
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oggetto familiare, per cui si sovrappone una immagine stereotipa all’aspetto che effettivamente l’oggetto presenta. Tutto questo, anche se detto in
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dell’attitudine del fotografo invece si è già detto. Pure sorge il dubbio che non sempre il trompe-l’oeil sia da condannare. Ad esempio, si è dato
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formale; che ne è stata fatta. Ma il dubbio resta sempre. Non è detto perché il primo ponte in ferro sia stato costruito da un ingegnere con l’aiuto
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abbiamo detto appartenere alla seconda via della critica d’arte
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’altro, in quanto corrispondono alla bipolarità dell’opera d’arte. Si è già detto che per la stessa ragione è impossibile pensare contemporaneamente l
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sia riuscita a ricollegare un aspetto dell’opera di un autore ad un’esperienza vissuta, a una Erlebnis, non è detto, anzi è fallace ammettere che
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psicologico finirà per trovarcelo. Tale polisemia non solo è dell’opera d’arte, ma, come si è detto, è propria di ogni immagine, anche di un’immagine
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quel che la fa peculiarmente altra dal fenomeno, accada invece che venga così fraintesa e stravolta, basterà si ricordi, come già si è detto, in primo
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’opera d’arte: il primo, è detto soggetto primario o naturale: è quello che si condensa nella mera denotazione, come dire un fiore, un cavallo; il
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scritta «Et in Arcadia ego». Il così detto Amor sacro e Amor profano di Tiziano è un dipinto la cui astanza è quasi aggressiva, tanto s’impone col mezzo
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conclusione. Ma attenti: nell’esegesi del sottofondo culturale e semantico di un’immagine, che, come si è detto e ripetuto, per sua natura è polisemica
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Morris ha tentato di ripresentare l’arte come comunicazione M. Bense 44: assise disperate, per il riconoscimento di cui si è detto e che il Bense accetta
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già si è detto 50, riuscirà ad esplicitare, mantenendosi nell’area empirica da cui si prefigge di non sconfinare, in che cosa consiste il sui-generis
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abbiamo già detto, che l’intenzionalità così estesa pariteticamente a tutti i campi accessibili alla coscienza, costituisce il campo gravitazionale
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solo il sottofondo o l’antefatto. E sarà bene, a questo punto, ribadire che la duplice storicizzazione dell’opera di cui si è detto, non coincide per
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Se dunque astanza e semiosi caratterizzano i due modi di essere fondamentali della coscienza, o, come si è detto, le dimensioni proprie e le sole
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, di cui già si è detto, e dove si partiva dalla constatazione della «polisemia» dell’immagine, in particolare della fotografia. Ma questa polisemia
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Abbiamo detto che i vari messaggi contenuti a differenti livelli dall’opera ne fanno parte integrale, ma non della struttura per cui un’opera d’arte
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determinismo della meccanica classica, fondata su leggi sempre valide, si sostituisce in meccanica quantistica (nel regno, sia detto volgarmente
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anche l’idea del Meyer a cui si contrapponeva il Weber) ma senza i quali non si può fare storia, ovvero, secondo che abbiamo detto, integrare la
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’intelligenza dell’evento nella sua struttura, la seconda alla collocazione dell’evento nel mondo dell’esperienza. In riferimento a quanto si è detto
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Abbiamo detto che la concezione dialettica della storia rappresentava la vivificazione del materialismo storico, ma dovremmo aggiungere che in nessun
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