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, intercettata al momento in cui ne avviene la recezione in una coscienza. Il che non è la stessa cosa che considerare l’opera d’arte dal punto di vista dello
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’arte in sé e d’un modo di recepire l’opera d’arte come se si potesse prescindere dal fatto incontrovertibile che solo in virtù del trapasso da una
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rapporto in cui l’opera si trova a funzionare come da tesi o come da antitesi, indipendentemente dal rapporto dialettico originario che dette nascita all
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Tuttavia è chiaro che una distinzione così netta fra le opere aperte e quelle che sono solamente oscure 6 non si può fare dal solo punto di stazione
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sottolineare che l’integrazione richiesta dal nostro tempo non indizia disprezzo per la forma, ma anzi l’intenzione di collaborarvi in extremis, di non
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Tale bipolarità non dipende dunque da una struttura contraddittoria dell’arte, ma dal fatto che le due polarità non si producono allo stesso livello
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dell’antico affanno per la salvezza eterna, la trasposizione di questa dal trascendente nel contingente 4.
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D’altro canto risulterà subito ovvio che un’alternativa valida tanto meno è rappresentata dal realismo socialista, che, del resto, nei paesi a regime
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si può staccare ormai la televisione dal plesso fotografia-cinematografo.
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dal suo singolarissimo porsi fra i fenomeni ma è la condizione stessa del suo apparire come tale. Perché si eccettua originariamente dai fenomeni, l
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Quando la coscienza riconosce in un oggetto un’opera dell’uomo, eccettua in quel momento stesso, dal contesto dei dati del mondo della vita, un
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distinzione non può farsi da altro punto di partenza che dal modo con cui l’oggetto va intenzionato nella fotografia, che, secondo che si è visto
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Perciò era naturale che l’autentica fotografia fin dal principio, e sempre di più, non appena la disponibilità di un materiale più sensibile e il
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Questo assoluto parallelismo fra cinema e fotografia è confermato dal fatto che per il cinema, ancor più che per la fotografia si è avuto la gara per
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fotografia e cinema non avviene all’inizio del processo riproduttivo, ma alla recezione del processo concluso. Dal punto di vista strutturale interessa a noi
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accompagnamento del muto, alla colonna sonora è intanto dimostrato dal fatto che con la tecnica della colonna sonora come fotografia di suono, questo si
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siffatta estrazione fenomenica dell’opera d’arte dal plesso degli altri fenomeni, non si produce, non si postula anche la collimazione delle intenzionalità
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’ipotesi che, pur nella pittura, possa avvenire una presa d’immagine estremamente circostanziata fin dal primo momento del suo costituirsi; e
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recuperare modalità arcaiche, da Bosch, o tali, come dal Michelangelo tardo della Paolina, che lo aiutino a dissolvere la piramide ottica e lo spazio
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Bacchino malato della Borghese, basterebbe il modo col quale sono dipinte foglie e frutta, chiaramente ricondotte dall’amanuense che le copiava dal Maestro
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riconoscere come si eccettui in modo originario dal mondo fenomenico: sicché, l’idea, si dimostra niente altro che un’allegorizzazione di questo eccettuarsi
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Ma in questo porsi altra dal fenomeno, costituendosi come in serie parallela, non in altro luogo si pone che nella coscienza, come da una coscienza
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, e in cui l’opera d’arte si pone costituzionalmente diversa dal fenomeno. Ma nella pur infinita casistica a cui la recezione dà luogo, risultano solo
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sarebbe costituito dal significato intrinseco o contenuto, e «lo si apprende individuando quei princìpi di fondo che rivelano l’atteggiamento
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’amore nella filosofia platonica e nella dottrina cristiana. Mistura eletta di paganesimo e cristianesimo resa appunto possibile dal solvente del neo
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potere applicare all’opera d’arte i sistemi di indagine che valgono per la storia, indipendentemente dal fatto che qui, quest’atto della libertà
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L’opera d’arte realizza una presenza; ma noi sappiamo che, nel realizzare una presenza, l’opera d’arte si pone al tempo stesso altra dal fenomeno. L
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Questo sotterfugio introdotto dal Grosse (che aspirava ad una storia dell’arte come una storia naturale) è accettato sostanzialmente dal Garroni che
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Si sono così distinte le attitudini fondamentali che possono essere assunte dal ricevente verso l’opera d’arte. In primo luogo sta l’attitudine di
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matematica della informazione, in cui si può prescindere preventivamente dal significato, in quanto non vi si tratta di uno specifico messaggio o
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un repertorio (codice) che possa essere decifrato dal destinatario del messaggio stesso: la sua essenza non sta nel prodursi in presenza, ma nella
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Si ha allora una inversione completa dei caratteri costitutivi dell’opera d’arte e del messaggio. Nell'opera d’arte l’essenza è data dal costituirsi
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sistematicamente assunto, sorti, come è naturale, dal terreno, il più propizio, del pragmatismo americano, ma con i forti apporti di altre correnti
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pragmatismo, nello sviluppo sistematico della teoria dei segni, perseguito da Charles Morris. È evidente, infatti, che se l’opera d’arte si considera dal
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posizione subisce, dal ricevente all’artista, che si accusano, come rilevava il Boas, nei cambiamenti di significato della parola «arte». L’analisi
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intende determinare il valore di un segno dal comportamento a cui la recezione induce, viene a trovarsi fuori dell’opera come fuori del segno. Tutto
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L’oggettualizzazione, che è l’intenzione stessa rivolta all’oggetto, se si considera dal punto di vista semantico, si configura come connotazione. A
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L’operazione che avviene nella costituzione d’oggetto è inversa, in quanto che all’oggetto estratto dal flusso dell’esistenza si intende di fare
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connotazione del messaggio in codice non si limita tuttavia al modo di presentare la fotografia, dal testo cioè o dal titolo o dalla didascalia che può
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Ma proprio dal fallimento della teoria dell’arte come segno, come messaggio, come comunicazione, s’illumina di converso il riconoscimento della
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Nella costituzione d’oggetto 3 si ha l’imposizione di un senso all’oggetto, arrestato, sospeso dal flusso esistenziale: ed è su questo percepito
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identificata per il solo fatto che, ove si tolga o si modifichi una parte, l’opera d’arte cambia aspetto, ma dal riconoscimento che in base a quella
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’architettura in codice, in parallelo al codice musicale. Né soltanto per il fatto indubbio, caduto per molto tempo in dimenticanza e risollevato dal
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. Piuttosto, l’unione inscindibile che nella parola è offerta dal nesso significante-significato, nell’opera d’arte si produce fra i mezzi che sono tramite
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. Ma, proprio nella teorizzazione di Aristotele, la proliferazione delle quattro cause dal principio primo, dall’«o della causa prima, esibisce il
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, come categoria della relazione, concetto puro dell’intelletto, viene a porsi a priori, e, sciolta dal riferimento all’essere, torna al fenomeno, si
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meccanica quantistica, il principio, nel suo enunciato più accessibile, è così espresso dal Reichenbach23: «In una data quantità u vi sono altre quantità v
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applicazione nelle scienze naturali. Per l’influsso esercitato dal determinismo che si affermò con la meccanica classica, tutto il pensiero filosofico
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considerazione del significato causale di un fatto storico comincerà anzitutto con la questione seguente: se escludendolo dal complesso dei fattori assunti
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dialettica si deve lo sganciamento del materialismo storico marxista dal meccanicismo, rispetto all’elementare determinismo che fu dei Comte e dei Taine
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