Le due vie
Bisogna tuttavia prevenire un’obbiezione. E cioè: tanto il primo modo di considerare l’opera d’arte, nella sua struttura, quanto il secondo, al
Pagina 10
Le due vie
Il secondo punto di stazione non sarà neppure il punto di stazione di un determinato spettatore o ricevente, ma considererà l’opera d’arte
Pagina 10
Le due vie
Forma e contenuto aspirano a fornire una prima analisi della struttura dell’opera d’arte e si porrebbero dalla parte dell’autore, ma tale dissezione
Pagina 12
Le due vie
2, tratteremo allora del secondo punto, a cui facemmo già esplicito riferimento per costruire la Teoria del restauro3, che tratta dell’opera d’arte
Pagina 12
Le due vie
Per il fatto che l’opera d’arte entra a far parte del mondo della vita, per i mezzi fisici in cui è stata estrinsecata, come tale diviene oggetto e
Pagina 122
Le due vie
Per un oggetto qualsiasi, il valore d’uso è fondamentale per la sua qualificazione economica in quanto merce, e costituisce la base del valore di
Pagina 123
Le due vie
Scriveva Argan: «Siamo tutti d’accordo che l’informale non è arte d’avanguardia: bisogna anzi andare oltre, e riconoscere senza tremare che la
Pagina 139
Le due vie
mondo della vita. In quel medesimo momento, e proprio in tale riconoscimento, noi possediamo l’opera d’arte nella sua peculiarità fenomenologica
Pagina 14
Le due vie
Occorre ora esaminare se la qualifica di fenomeno-che-fenomeno-non-è spetti solo all’opera d’arte, anche se, per come ora ne parliamo, l’opera d’arte
Pagina 15
Le due vie
Al riconoscimento, dunque, dell’opera d’arte, in quanto fruisce ab origine e in re di questa singolarissima epoché, corrisponde ineluttabilmente il
Pagina 15
Le due vie
La recezione dell’opera d’arte come tale indizia allora la collimazione reciproca dell’opera d’arte e della coscienza ricevente, ma proprio per
Pagina 16
Le due vie
Nell’autore l’atto simbolico della costituzione di oggetto si esaudiva e si esauriva nella formulazione d’immagine, ma nel ricevente le eventuali
Pagina 16
Le due vie
recezione dell’opera d’arte nella coscienza, recezione, come si è detto, che non implica, ma solo rende possibile, la sussunzione dell’opera d’arte alla
Pagina 16
Le due vie
riconosciuta: ma, al momento che l’opera è compiuta in ciò per cui è opera d’arte, l’opera assurge a causa sui (cfr. cap. II). E se ciò è implicito nel
Pagina 17
Le due vie
A questo punto sarà chiaro che la bipolarità dell’arte, rispetto ai due punti di stazione da cui l’opera d’arte va indagata, è una bipolarità che si
Pagina 17
Le due vie
Lo studio rivolto alla tecnica è da chiedersi allora a quale momento della recezione dell’opera come opera d’arte appartiene. Ma poiché un’indagine
Pagina 172
Le due vie
La critica letteraria, ancor più che la critica d’arte, mostra in atto la divisione fra critica estetica e critica storica, divisione che è
Pagina 173
Le due vie
Quanto abbiamo opposto alla lettura in chiave psicoanalitica delle opere d’arte, a questo ridurle arbitrariamente alla stregua di un mero documento
Pagina 179
Le due vie
Riconosciuta la recezione in una coscienza come basilare per il porsi stesso dell’opera d’arte in quanto opera d’arte, ci si può allora proporre
Pagina 18
Le due vie
E proprio questa sorte dovrebbe mettere in guardia dall’assumere la posizione meccanicistica di chi creda che tutto, in un’opera d’arte, è
Pagina 180
Le due vie
sulla sistematica applicazione del principio di causa, che abbiamo respinto. D’altronde, come il Panofsky stesso ammette esplicitamente, per passare
Pagina 181
Le due vie
Per quanto, infatti, la caratteristica di monumento storico competa inscindibilmente all’opera d’arte, è indubbio che, intenzionando nell’opera d
Pagina 19
Le due vie
Ma, considerare isolatamente nell’opera d’arte il monumento storico, non può voler dire di essere autorizzati a trattarla come e solo un monumento
Pagina 19
Le due vie
L’opera d’arte realizza una presenza; ma noi sappiamo che, nel realizzare una presenza, l’opera d’arte si pone al tempo stesso altra dal fenomeno. L
Pagina 19
Le due vie
Se mi pongo di fronte ad un’opera d’arte, può darsi che non la recepisca in me come tale, ma se la recepisco, la sua presenza non sarà meno diretta e
Pagina 20
Le due vie
Heidegger, indagando l’origine dell’opera d’arte 5, comincia in primo luogo a distinguere in che differisca l'esser-cosa dell’opera d’arte rispetto
Pagina 21
Le due vie
Per cui «l’istituzione della verità nell’opera [d’arte], è il prodursi d’un tale esistente [di una tale realtà] che non era prima e mai sarà più in
Pagina 21
Le due vie
L’unica conclusione logica che dovrebbe trarsi da tale aporia, se veramente fosse irresolubile, è che non si dovrebbe parlare più né d’arte né di
Pagina 23
Le due vie
Ma l’errore positivista e di un falso scientismo proiettato sulle opere d’arte e sull’estetica sta dunque e soprattutto nel trattare delle opere d
Pagina 28
Le due vie
Come primo rilievo occorrerà precisare che la concezione dell’opera d’arte come messaggio non si aggiunge ma innova radicalmente rispetto all’opera d
Pagina 29
Le due vie
Nelle due ultime attitudini l’opera d’arte ha dunque subito, nella coscienza del ricevente, una valutazione che finora non si era incontrata, e cioè
Pagina 29
Le due vie
Si sono così distinte le attitudini fondamentali che possono essere assunte dal ricevente verso l’opera d’arte. In primo luogo sta l’attitudine di
Pagina 29
Le due vie
decifrato. Perché allora costitutivamente l’opera d’arte fosse un messaggio, occorrerebbe potere riscontrare nell’opera d’arte — in qualsiasi opera d
Pagina 30
Le due vie
Una volta tratta dall’interiorità di una coscienza e posta nel mondo, l’opera d’arte non comunica, si presenta; non informa, si dà astante. Quindi
Pagina 31
Le due vie
Estetica alla valutazione dell’opera d’arte. Dopo la prima enunciazione di Moles, apparve subito stridente questo contrassegnare l’originalità di un’opera d
Pagina 33
Le due vie
Il messaggio dell’opera d’arte non sarà dunque da decodificare come messaggio che struttura l’opera d’arte, ma come la serie dei messaggi che l’opera
Pagina 35
Le due vie
della recezione dell’opera d’arte, pur se la si inquadri solo sotto quest’ultimo aspetto, e cioè dalla parte del ricevente. In questo senso l’estensione
Pagina 35
Le due vie
variabile a seconda delle epoche e delle coscienze in cui ogni volta avviene la recezione dell’opera d’arte. Si scopre allora che mentre il valore di un
Pagina 36
Le due vie
A questo punto abbiamo dunque raggiunto un’importante certezza: l’opera d’arte è opera d’arte in quanto realizza una presenza, si costituisce astante
Pagina 36
Le due vie
per la valutazione in sé dell’opera d’arte, non rappresentano categorie formali, ma costituiscono i criteri per ricollegare e leggere l’opera d’arte
Pagina 36
Le due vie
Si ha allora una inversione completa dei caratteri costitutivi dell’opera d’arte e del messaggio. Nell'opera d’arte l’essenza è data dal costituirsi
Pagina 37
Le due vie
È bene sottolineare però che, nella trattazione della teoria dei segni, Morris non si partì dalle opere d’arte, ma queste vennero a cadere come per
Pagina 41
Le due vie
fotografia rispetto alla cosa fotografata 38. Come dunque l’apprezzatore doveva riporre l’opera d’arte tutta dalla parte del ricevente, così nell’iconicità
Pagina 42
Le due vie
e semiosi si presentificano alla coscienza stessa. In modo particolare, per quel che riguarda l’opera d’arte, e cioè la pura astanza alla coscienza
Pagina 59
Le due vie
delle immagini si è dimostrato tanto laborioso, e finisce ogni volta in un'impasse, quando dall’indagine sui messaggi che l’opera d’arte, figurativa o
Pagina 60
Le due vie
Abbiamo detto che i vari messaggi contenuti a differenti livelli dall’opera ne fanno parte integrale, ma non della struttura per cui un’opera d’arte
Pagina 70
Le due vie
Perciò se tutto fa sistema, nell’opera d’arte, perfino le parti non realizzate pienamente, la struttura per cui si rivela opera d’arte non sarà
Pagina 71
Le due vie
. Piuttosto, l’unione inscindibile che nella parola è offerta dal nesso significante-significato, nell’opera d’arte si produce fra i mezzi che sono tramite
Pagina 73
Le due vie
Fra i parametri il cui uso va strettamente disciplinato riguardo alla esegesi critica dell’opera d’arte, a qualsiasi ordine questa appartenga, il
Pagina 74
Le due vie
«Le mythe marxiste d’un âge d’or — scrive Mircea Éliade 38 — amené par le triomphe définitif du prolétariat, constitue l’expression la plus articulée
Pagina 93