Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le due vie

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Brandi, Cesare 50 occorrenze

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bipolarità, attraverso le varie dottrine, non si presenti mai esattamente la stessa. Da Platone ad oggi, si assiste ad una fluttuazione che per altro finisce

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altro lo spettatore, cui è precluso di intervenire in tale identità e, se lo fa, come avviene, nel caso di manomissioni, rilavorazioni, e anche di

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D’altro canto l’intervento per compensazione da parte del ricevente-fruitore non può ritenersi o nullo o disprezzabile in quanto che, quello che si

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stazione diversi, ma da quello unico e storicizzato del ricevente che ora interpreta l’opera d’arte come espressione di un altro-da-sé, ora interroga l

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In realtà la gloria di Wright da un lato e di Gropius dall’altro fu l’individuazione di un decisivo tema per l’architettura, e codesto tema fu l

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D’altro canto il contrasto intimo dell’architettura moderna era proprio quello di avere come tema lo spazio interno (e con ciò tutta la sua polemica

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caso e nell’altro, l’accettazione unilaterale del punto di vista del ricevente sopprime di autorità uno dei termini dell’antinomia, senza riuscire a

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, messaggio senza codice, l’altro connotato e dunque in codice. In base a tale analisi semantico-strutturale già risultava la divergenza fondamentale

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si considera e si concede senz’altro, che l’occhio della camera è l’occhio di chi fa la fotografia e vi inquadra la presa d’immagine che ricava dalla

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formulazione di immagine. Il fatto di partecipare con la pittura alla prima fase non confina per altro la fotografia a un semplice verbale ottico; in

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, seguitava ad aspirare. D’altro canto, se non possa, questo primo radicale divergere e successivo riconvergere fra pittura e fotografia, rivelare invece una

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particolare e ineffabile simbolo, dall’altro la stessa coscienza non può arrivare ad interiorizzarlo interamente. Il modello resta esterno, la lastra

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opera d’arte, un altro fenomeno-che-fenomeno-non-è, ma piuttosto il fenomeno sull’orlo di trapassare in fenomeno-che-fenomeno-non-è: e a ciò si giungerà

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È facile vedere ora perché dei due rami principali su cui si è sviluppata la fotografia, l’uno sia quello legittimo, l’altro quello aberrante. Tale

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L’altro ramo, che indirettamente nasce dall’abbandono forzato della fotografia come pittura, è quello principalmente individuato dalla Subjective

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sceneggiatura, dalla scelta degli attori e dei luoghi, alla effettiva azione di fronte alla macchina da presa, e al montaggio non è altro che un

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consistesse solo in una intuizione-espressione, o come non fosse null’altro che un rispecchiamento della realtà esterna. Solo dall’indagine

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questo momento cruciale della recezione dell’opera d’arte, sia necessario sussumere l’opera alla categoria dell’arte, l’idea altro non sarebbe che

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altro, in quanto corrispondono alla bipolarità dell’opera d’arte. Si è già detto che per la stessa ragione è impossibile pensare contemporaneamente l

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Ma in questo porsi altra dal fenomeno, costituendosi come in serie parallela, non in altro luogo si pone che nella coscienza, come da una coscienza

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malheur», la musica li riceve ugualmente bene, tanto l’uno quanto l’altro.

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problema ontologico della differenziazione di queste due realtà, dove non c’è altro modo possibile di porsi come realtà, se non realizzando una presenza. Ma

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, consiste in questo, che essa ci è data come una formazione in sé perfetta, creata dall’uomo... essa non può trarre ausilio da nessun altro mezzo

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, senza altro avviso, che sono atteso da un’altra donna alle sette e mezzo di sera, il fatto che la persona coi capelli rossi e la cicatrice mi si produca

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, secondo un criterio economico. D’altro canto la riduzione dell’informazione a quantità era fatta in vista di una formulazione matematica, e proprio in base

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’essenza del messaggio sta nell’informazione, non nel mezzo usato per trasmetterla, per quanto si produca in presenza (voce, scritto, o qualsiasi altro

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surrogare l’indagine prima sull’essenza. La confusione fra i due punti di vista può condurre alla mistificazione: ma d’altro lato, nell’estetica del Dewey

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segno sostitutivo di un altro segno: mentre con le definizioni proposte da R.M. Yerkes e dalla Langer 42 il simbolo era differenziato dal segno in

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Né il Raffa, a cui si deve un altro interessante tentativo di fondazione dell’estetica semantica, partendo dall’arte come linguaggio 49, secondo che

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Teyssèdre si colloca, sia pure ad una auspicata confluenza col metodo dialettico. Tale impossibilità non è altro che l’impossibilità di rendere conto della

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che si eleva a Wellanschauung, in quanto che la vita altro non sarebbe che «un enormemente complesso processo in continua evoluzione che include spazio

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che, se nella fotografia hanno luogo due messaggi, l’uno senza codice, l’altro in codice, nell’opera d’arte, che individua il momento dello svincolo

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altro con lo storicizzarsi dell’artista in quanto uomo, con la sua biografia cioè, sicché il trapasso dalla biografia — e per biografia si devono

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percepito, e ne istituisce un altro, che per altro è solo di parziale sostituzione, con un altro percepito. La sostituzione è parziale perché, lo si ripete

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e la fattura delle prime armi, deve insegnare a non invadere l’altro campo della coscienza a cui fa capo l’astanza. Per cui né la realtà fisica è un

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’opera d’arte, non esista altro accesso al mondo esterno che quello della semiosi. Mentre l’astanza, prima di essere quella particolare astanza che è

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spirito è scomparso. Si veda ad esempio l’analisi esperita da Todorov sulla Canzone orfana del poeta bulgaro Debeljanov 12. Vogliamo concedere senz’altro

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’Ottocento, si può, più che per qualsiasi altro periodo dell’architettura, constatare come dall’Alberti al Palladio lo sforzo teorico fu di costituire l

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staccare un principio dall’altro, la diversità delle formulazioni proposte, risente ancora dell’ambivalenza originaria con cui era stata pensata la

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, il principio di ragione aveva mantenuto in pieno la sua ambivalenza. Infatti l’equiparazione esplicita della ratio alla causa è in un altro passo di

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’esistente, dall’altro come principio che né l’est del nihil est sine ratione colpisce l’essere. Donde si giustifica la qualifica che ne dava Leibniz

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A questo punto sembrerebbe che la via del principio di ragione e la via del principio di causalità, rapportato l’uno all’essere, l’altro a schema (a

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e la causa non è altro che questa determinazione di avere un effetto», scrisse appunto Hegel 16, fino ad identificare la causa con l’effetto

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, né dall’inconcepibile tempo negativo a cui conducono certi processi atomici 21, dall’altro che il principio di causalità, come schema intellettivo

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’esperienza, dà ragione di come, in altro campo, per una stessa opera d’arte, non si possa escludere la causalità in certe forme, in quanto prodotto

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In un altro linguaggio troviamo una conferma di questa esigenza nella teoria, non più strettamente ‘ causale ’ ma ‘ condizionale ’ della possibilità

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, il sentimento o la forma, è inevitabile che ognuno di codesti termini venga ad aggregarsi delle connotazioni che contraddicono a quelle dell’altro.

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Dall’altro lato il meccanicismo integrale viene rifiutato nonché da Marx e da Engels, anche dalla susseguente dottrina marxistaleninista.

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la contrapposizione di un artista all’altro, di un gusto ad un altro gusto, il cui complesso tessuto materia un’epoca.

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proprio, se certe istanze possono essere salvate e il corso storico sottratto all’esclusiva determinazione dell’economia. D’altro canto la legge

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