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stabilita (il che è altrettanto importante) fra l’opera e un’epoca. Per quanto allora le dialettizzazioni possano divergere, si tratterà sempre di un
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strutturale denunzi la sua apertura, e il genere dell’apertura. È a questo punto allora che s’affaccia la possibilità dell’equivoco, quando cioè l
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Resta allora da chiedersi come si spieghi, né certo soltanto con una constatazione di mancanza di fantasia, l’immobilismo architettonico odierno, a
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Si deve allora arguire in definitiva che le antinomie che incontra il pensiero sull’arte risalgono ad una riduzione fenomenologica errata e che tali
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2, tratteremo allora del secondo punto, a cui facemmo già esplicito riferimento per costruire la Teoria del restauro3, che tratta dell’opera d’arte
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formali può rappresentare una garanzia di tutela. Ma l’oggettivazione che avviene allora dell’opera d’arte regrediente dalla originaria
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Ecco allora che è avvenuto l’ingresso nel nostro discorso di un elemento, l’industria, al cui processo tecnologico dilagante è ricollegato il
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manifestazioni tipiche dell’epoca stessa. A questo punto viene allora il sospetto che, nell’ambito medesimo delle attività artistiche, ne rimanga invece
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Sfrondando allora questo particolare evento, e riducendolo ai suoi caratteri peculiari, troviamo in primo luogo che l’opera d’arte, in quanto è
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fotografia e pittura. O la fotografia è stata intesa come superiore, nella riproduzione del reale, alla pittura, e allora ha provocato (e tuttora provoca, in
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’arte, riproduciamo allora non già l’atto creatore del suo autore, ma l’atto con cui, estraniandola al divenire, creandola cioè, egli la calava nel flusso
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, compiere cioè una riduzione fenomenologica assolutamente originale. Tale riduzione approda allora al riconoscimento di una epoché singolarissima, in quanto
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che nasce e muore a porte chiuse nell'espace d’un matin. L’«avanguardia» diviene allora puramente araldica come un titolo nobiliare al cui predicato non
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Si può allora tentare di esaminare la fotografia nella sua storia pur saltuaria e dispersa che possa essere 1, e vedere una ragione di questa sua
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pittura su fotografia o viceversa, diventa assai più difficile ad essere fermato in un modo unidirezionale. Diventa chiaro allora che tanto per la
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iniziale, ma non ad una formulazione diversa. Il parallelo allora è con l’inchiostrazione e la scelta della carta e il modo di tiratura di una stampa
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Vi è allora un’ambivalenza, nel modo di porsi in relazione con l’oggetto: da un lato la coscienza lo visualizza in maniera da isolarlo e farsene un
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della corrente esistenziale fra la cosa e il mondo. Al mondo, come spettatore, è allora dato inserirsi nell’opera, e non come opera in fieri, né come
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, con la congiunzione illogica fra il qui e l’allora. È dunque al livello di questo messaggio denotato o senza codice che si può comprendere l’irrealtà
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Solo limitatamente alla sua fenomenicità strumentale, legata ai mezzi fisici attraverso cui avviene l’epifania, l’opera d’arte potrà allora essere
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La recezione dell’opera d’arte come tale indizia allora la collimazione reciproca dell’opera d’arte e della coscienza ricevente, ma proprio per
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stesso del prelievo dell’immagine dall’oggetto, e senza fare scadere l’immagine ad esposizione referenziale dell’oggetto. Se questo, allora, sarà il
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Lo studio rivolto alla tecnica è da chiedersi allora a quale momento della recezione dell’opera come opera d’arte appartiene. Ma poiché un’indagine
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Il procedimento del Cantalupe è stato dunque di accentuare l’attenzione sugli oggetti e cose disseminati nel dipinto: risulta allora che, rose
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A questa obbiezione vale allora contrapporre che proprio nell’ambito di due sistemi opposti di pensiero, quali l’ontologismo di Heidegger e il
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fra l’opera d’arte e l’essere-prodotto di un prodotto, viene a trovarsi stretta più da vicino l’essenza dell’opera d’arte, questa allora è definita
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possibile creatore. Poiché questa logica illazione, l’unica che possa trarsi da quella aporia, inconsciamente ripugna, si preferisce allora scendere
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processo in contumacia, o addirittura le esequie? 13 Occorre allora esaminare in primo luogo se l’aporia fondamentale dell’estetica, che paralizzerebbe la
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può essere trascurato o minimizzato. F. se allora si afferma che codesta realtà senza esistenza è l’arte, saremo arrivati all’arte senza trafile
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un’estetica, l’arte è già posta prima di essere dedotta, ed è facile allora articolare la petizione di principio in aporia. L’argomento pertanto è
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quella di messaggio. Si demanda allora se è consentaneo all’essenza dell’opera d’arte, che abbiamo concettualizzato come realtà pura, di rappresentare
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decifrato. Perché allora costitutivamente l’opera d’arte fosse un messaggio, occorrerebbe potere riscontrare nell’opera d’arte — in qualsiasi opera d
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portatrice di messaggio, come un segno da interpretare. Si dovrebbe allora riconoscere come carattere costitutivo dell’opera d’arte la natura di messaggio che
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concreta con l’opera d’arte. Prendiamo allora il caso più semplice di un prodursi in presenza, in cui questo prodursi in presenza si ponga nudamente
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Si scopre allora che la comunicazione riguarda sempre qualcosa che non è presente, astante: la comunicazione informa di una presenza che è altrove o
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variabile a seconda delle epoche e delle coscienze in cui ogni volta avviene la recezione dell’opera d’arte. Si scopre allora che mentre il valore di un
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Si ha allora una inversione completa dei caratteri costitutivi dell’opera d’arte e del messaggio. Nell'opera d’arte l’essenza è data dal costituirsi
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pittura bizantina o per l’arte precolombiana richiedono una traduzione. È mai possibile, si chiede allora il Boas, costruire al giorno di oggi un
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anche l’opera d’arte scivolasse sotto la categoria del segno. Ma si produce allora un fatto singolare. L’opera d’arte, irreggimentata come segno, non
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Tornando allora alla nostra asserzione che si debba escludere un momento puramente denotativo nella percezione di un oggetto esterno, questa
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lo si percepisce. Riferendoci allora all’analisi del linguaggio che abbiamo fatto nel Celso 55; partendoci dallo schematismo kantiano, se riprendiamo
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Il paradosso della fotografia consiste allora nel fatto che, mentre si pone al primo avvicinamento come messaggio senza codice, messaggio continuo, a
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, se si imponga a questa, sia pittura o narrazione, la resa esatta di un reale la cui stessa percezione è già connotazione. Ma allora potremo concludere
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Si precisa allora il problema dell’ambito a cui appartenga in via assoluta il primo e fondamentale momento della critica d’arte, che abbiamo definito
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riprendeva dalla Fisica la dottrina delle quattro cause (formalis, materialis, finalis, efficiens), che, da allora, informerà tutto il pensiero occidentale
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identità. Osserva allora Heidegger che «la formulazione corrente di questo principio come A=A non è esatta, perché l’eguaglianza non è identità, e che, ad
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Il problema allora è, se un contrasto simile fra le due meccaniche abbia o no portato ad un conflitto col principio di identità: ma è chiaro che, non
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Finché allora il principio di causalità non pareva ammettere eccezione, e si ritenne rispecchiare la struttura stessa della realtà nel suo
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allora da quello che è stato scritto (e noi stessi abbiamo scritto) sull’arte, quanto dal punto di stazione da cui guardare all’arte.
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allora di due facce di un unico evento, come di due ipostasi cioè, ma di un unico evento esaminato a due livelli diversi dalla conoscenza, a due
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