Le buone maniere
proposito, cercando di essere utile». Queste parole erano la sua giustificazione e fanno anche la mia: poichè impiegando qua e là il lavoro degli altri
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esortazioni. Non volere far prevalere la tua opinione ad ogni costo, imponendola, o non lasciando parlare gli altri, o profittando di una posizione
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contenti di sè stessi e degli altri». Le leggi della civiltà, di cui abbiamo più volte parlato, avendo reso famigliari a tutti le regole più
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luce ben diversa da chi ci va ad abitare, e naturalmente trovano ammirabili cose che a molti sembrano grottesche, ad altri esilaranti, ad altri ancora
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rifiuto; il che accadrebbe se lo metteste nel piatto vostro o nella vostra scodella. Chi vuole rispetto cominci a rispettare gli altri. Anche nei discorsi
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osservare e, occorrendo, riprendere e non mostrare una soverchia debolezza nell'assentire in presenza d'altri ad una idea storta, ad un'opinione sbagliata
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altri non colle pedanterie scolastiche, coll'orpello d'una laurea, colla vanità d'una patente, colle pretese di un titolo rimbombante, colle arti o
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è certo che i deboli vivono a modo degli altri e i forti a modo proprio; ma ci sono convenienze a cui siamo tutti sottoposti per le ragioni dette più
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Il capitolo è triste. Ma ogni nato deve morire, e benchè il De Maistre abbia trovato il modo d'ingannare la paura dicendo: gli altri son morti, ma
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bianca, vale a dire, che il dessert della vigilia e del Natale non abbia altri dolci che quelli indicati dalla PIGORINI-BERI C., Le buone maniere. 13
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allontanarsi troppo dal suo posto di centro, si muove sempre e incoraggia gli altri a circolare e a servirsi, nel che non mancano aiuti, benchè l'ora non
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personale. Vi sono mobili i quali non possono aver luogo che in un salotto; altri che in camera da pranzo, altri ancora che in una stanza da letto. Ciò pare
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una conferenza, nè al teatro e neppure ad una conversazione. E in ogni modo si ricorderà sempre di avere in tasca la pezzuola per non schifire gli altri
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di altri si raccontano tra di loro dei fatti intimi di un tale che conoscono essi soli e che evidentemente si erano raccontati le mille volte, e che
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operaio vi porta un lavoro, voi gli dite grazie; se andate in un negozio dove altri sia prima di voi, non cercherete, chiunque voi siate, di andargli
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suscettività » 45 » IX. - In casa d'altri. - Le visite. - I discorsi lunghi. - Il buonumore. - Durata delle visite. - La conversazione: - Modo di esser
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la parola e non c'è l'idea: è la parola adorna, gentile, tenera, appropriata, che può dare una buona idea a noi stessi e agli altri, come una parola
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pagine gloriose che hanno reso immortali la virtù e la patria. La mano è l'ausilio più ineffabile dell'uomo: esso lo distingue da tutti gli altri
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cattive maniere: essa implica la ribellione, il disprezzo degli altri, il puntiglio, il permale, quel famoso permale che ha fatto creare una parola
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tutti gli altri va bene, ma per noi... noi vogliamo avere l'ingresso libero; qualche altro aggiunge: io son timido, non ci vengo se c'è gente: come se
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altri, è la mancanza di puntualità. Non per nulla Luigi XIV ha detto che la puntualità è la virtù dei re. La mancanza di puntualità è la mancanza
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anche in agosto. Vi sono dei visitati così piacevoli che non lascereste mai; vi sono altri che tagliano la parola in gola e che vi producono un groppo al
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ordine, una formola sublime che informa tutta la morale umana: quelle divine parole: Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te. - Ora
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apprestate, e solo quanto basta per mostrare che non sfugge loro la cortesia dell'ospite. E gli uni e gli altri mostreranno di sapere come si fa a
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; poichè la dimestichezza che ci avvicina troppo gli uni agli altri può produrre la sazietà, come determinare l'abbandono dei nostri sentimenti; due
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impone, col desiderio di rendere gli altri felici, e a non urtare le consuetudini consacrate dal tempo e anche dalla convenzione; il che è come
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con lei dagli altri. In una conversazione se le tocca per vicino un interlocutore un po' noioso non sbadiglia, cosa che si può sempre evitare pur di
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