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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254832
Saltini, Guglielmo Enrico 16 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

armoniosissima sala eretta al primo piano ad uso della Società Filarmonica. Lasciò il Leoni anche molti altri disegni. Quelli di due teatri, che uno per la

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Toscana, che uno sull’Era presso Peccioli, lungo m. 122,562, su m. 10,214 d’altezza, ed a cinque archi; un altro sulla Possera per servizio delle

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la Scultura era anche in più infelice condizione, avendo affatto perduto ogni traccia dei buoni studj. Uno sguardo agli ornati, ai bassorilievi, alle

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dato anche alla scultura un valente maestro, chiamando da Roma a bella posta INNOCENZIO SPINAZZI, uno dei primarj che allora fiorissero in quella

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scapito, privò quel monumento di uno dei suoi più pregevoli adornamenti.

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vita anche prima dell’estremo sacrifizio; a que’graziosi e tanto differenti fanciulli, festante l’uno per la grassa vendemmia, afflitto l’altro per le

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convenientemente, sarebbe di mestieri uno speciale resoconto; basti dunque a testimonianza del merito questo ricordo e la nostra intenzione.

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TRABALLESI (n. 1728, m. 14 novembre 1812) fu pure grazioso e immaginoso pittore. Lavorò assai bene in patria uno sfondo per l’oratorio di San Fiorenzo

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, lo fece considerare come uno dei più grandi artisti del tempo, competitore degnissimo-del Benvenuti. Ed entrambi, vicendevolmente stimandosi, si

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Ma uno dei meriti più rilevanti del Bezzuoli fu nel dipingere a fresco; e per coloro che hanno veduto di lui Alessandro il Macedone nello studio d

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.) non fu nell’arte da meno del padre e del fratello, e forse l’uno e r altro avrebbe superati se più lunga gli fosse durata la vita. Disegnò da prima

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Prometeo, ma riuscì inferiore a sè stesso. Uno dei suoi migliori quadri però è la morte di Sofonisba, che poi nel 1840 espose in Milano. Chiamato a dirigere

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Laonde se fin qui, senza tener conto delle antiche tradizioni, senza nemmeno degnare di uno sguardo gli stupendi monumenti dei bei tempi dell’arte

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costoro fu il letterato e architetto Zanobi Filippo Del Rosso (n. 16 dicembre 1724, m. 28 gennaio 1798). Uno dei suoi primi scritti è la Notizia intorno

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, studiò diligente sopra le opere dei migliori, e senza imitare nessuno si fece uno stile proprio e originale. Se la vita gli fosse durata più lunga, l

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Marco, pubblicò nel decorso anno uno stupendo intaglio a genere finito, la Madonna del Baldacchino, da Raffaello, opera che gli valse la medaglia d

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