Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
assai correttezza nello stile; tanto che mostrate appena le prime opere giovanili promettitrici, ebbe a vent’anni un pubblico ufficio nello Scrittoio
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modificazioni venne poi sott’altro nome eseguito, fu la causa principale della sua alienazione e quindi della morte: tanto accorò l’infelice la
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andarono disperse. Fu questa per lui la più grande delle sventure, e tanto se ne accorava che infermatosi, un lento morbo lo condusse al sepolcro. Lasciò
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critica. — MARIANO Falcini di Campi, terra su quel di Firenze, (n. 10 maggio 1804), merita singolare ricordo, tanto è studioso della buona scuola
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imbarbarito del tempo, che tanto si compiaceva di codesti materiali trovati, in cui tutt’al più si loda l’abilità di un lavoratore. Mancato lo Spinazzi (17
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sue opere fatti dallo stesso Canova tanto parco encomiatore. Se la fortuna avesse fatto gareggiare il Ricci con altri artisti di pari valore, forse
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noi ricordarne brevemente le più famose statue. E prima quella voluttuosa Baccante, la quale menò tanto grido di sè, e che sebbene respiri tutta
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congiunte e Io sguardo rivolto al cielo in atto d’ineffabile preghiera. Queste figure infantili destarono ovunque tanto tenera commozione, che la bambina
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. 1781, m. 1854), seppe dell’arte tanto da non essere dimenticato, quando si allogarono le statue degli illustri toscani, e nel 1845 fece quella di
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indefessamente se ne rese padrone, tanto da meritare nome tra i migliori. I suoi fregi e bassorilievi nel quartiere della Meridiana ai Pitti, i due
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di rilievo assai bene. Datosi con molto amore allo studio dell’anatomia, tanto necessario a chi voglia andare innanzi nell’arte, si dette a modellare
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detto di lui anche troppo. — GAETANO PIATTOLI (n. 1703, m. 1770 circa), seppe di pittura tanto quanto faceva mestieri ai suoi tempi per esser tenuto in
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bel colore tanto adoperato nei freschi, e che dicono anch’oggi da lui il verde terreni.
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. E il progresso ha da considerarsi in lui tanto maggiore, quanta più verità e studio della natura traspare nelle sue opere. Oggi una lodevole scuola
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però tanto avesse e cosi degnamente lavorato, negli ultimi giorni del viver suo, uno solo fu il sospiro che la morte gli strappò dal cuore: dunque non
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GORDIGIANI di Firenze è artista di una singolare perizia nel condurre ritratti al naturale. E tanto ha saputo in queste copie del vero trovare il vero
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modo con rara abilità. Preparavasi ad illustrare la basilica di San Miniato al Monte, quando la morte lo rapì immaturamente mentre dava di sè tanto
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