Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
dei fatti, sarebbe stato appianare la via in molte parti; laonde a ciò s’intese in quest’ultimi trent’anni, e con molto ardore, dagl’Italiani e dai
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luglio 1845) fu dei più bravi allievi del Paoletti, e come tale onorò la patria in terra straniera. Prima uffiziale di Stato maggiore nell’esercito
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del Bettarini. Dal 1815 in poi servi lo Stato in più e diversi uffici dell’arte e sempre riportò lode come valente e integerrimo. Il grandioso lavoro
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annesse, a San Donato nei contorni di Firenze dal 1828 al 31; e per essere stato il primo ai nostri tempi, che facesse un disegno per la facciata di
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del padre. Pure sentendosi chiamato da naturale inclinazione ad altra via, dopo essere stato fattorino di un vetrajo e poi di un sarto, riuscì ad
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giovane di alte speranze. Applicatosi alle arti belle nella nostra Accademia, tanto andò innanzi nello studio, che dopo essere stato più volte premiato
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di Londra una sua figura muliebre decomponibile, GIOVANNI LUMINI stato prima scultore, e CARLO CALENZUOLI che tutti supera in abilità, e può dirsi
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Lo stato della pittura a mezzo il secolo XVIII era in Toscana, come in ogni altra parte d’Italia, assai lacrimevole. Quando dalle tenebre del medio
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lo stato dell’arte quando essi fiorivano. Ingegno e pratica delle matite e dei pennelli non possono loro negarsi, ma erano nulla più che manieristi
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A Prato poi lavoravano di prospettive GIUSEPPE CASTAGNOLI (n. 1754, m. 1832) stato maestro d’ornati nell’Accademia fiorentina, e autore di un libro
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Edipo dall’albero ove era stato appeso (1815), e una Vergine orante col putto (1816). Diversi freschi fece poi in quella città e in Toscana; ricordo
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caverna della maga d’Endor, tela che se Alfieri fosse stato pittore non avrebbe saputo comporre diversamente; e Farinata degli Uberti alla battaglia del
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della sua virtù e dei suo ingegno. Oggi il Laboratorio che fin qui appartenne alie famiglie regnanti, è fatto proprietà dello Stato, che lo mantiene e
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chiaro nome e comodo stato. Dal suo primo lavoro, che fu un San Filippo eseguito in Firenze, fino all’ultimo, la Strage degli Innocenti da Guido Reni
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ispirazione che guidava i pennelli del frate. — GIOVANNI FUSELLA di Genova, stato prima allievo del Granara nell’Accademia Ligustica, e poi passato a Firenze
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