Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
correggendo le molte ma non sempre sicure che già possedevamo, spargessero lume dove rimaneva ancora tanta incertezza. Meglio chiarire la esposizione
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condusse a fine degnamente. La facciata di mezzogiorno e molte interne parti di questa fabbrica saranno sempre al loro architetto argomento di bella lode
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studi, operò quasi sempre con assai correzione ed eleganza, e n’ebbe onore in Italia e fuori, singolarmente appresso i Francesi che lo vollero membro
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) educato agli esempi del Paoletti, molto seppe dell’arte edificatoria, e non mancò di buon gusto nelle decorazioni. E sebbene lavorando sempre in
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protessero l’eroica difesa de’ nostri, e sopportò con fermezza gli sdegni dell’estreme fazioni, vagheggiando sempre la liberazione d’Italia per opera
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del Bettarini. Dal 1815 in poi servi lo Stato in più e diversi uffici dell’arte e sempre riportò lode come valente e integerrimo. Il grandioso lavoro
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, nelle fabbriche che fece cercò sempre la purezza delle linee e una certa tal quale grandiosità che ricorda l’antico. Le principali sono in Firenze
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rivolse intiera allo studio del vero, e non greca la volle o romana, sibbene per naturali bellezze sublime. Trovato un concetto filosofico e sempre
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opere. Procedendo sempre per ordine di date, si presenta primo — LUIGI GIOVANNOZZI di Firenze (n. 1791), assai valente tra i così detti ornatisti di stile
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ai cultori di questi studj la storia dell’arte del tempo nostro, perchè se furon sempre da tenersi in poco conto le istorie contemporanee politiche e
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artificiale è una prova che voi riunite il doppio merito di dotto anatomico e di abilissimo disegnatore.» Pure retribuito sempre come un semplice
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dipinto prima d’ottenere codesto ufficio, nulla più fece poi; e abbandonati affatto i pennelli, parlò sempre ai giovani scuolari, ma non disse loro pure
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Capponi, e quella molto terribile scena della peste di Firenze, che ha fatto sempre la confusione dei detrattori del Sabatelli; vogliamo dire di coloro, che
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, acquistò bella fama. Colorito bellissimo e generalmente armonioso, assai rilievo nelle figure, larghezza nel disegnare, ed effetto sempre stupendo, ecco i
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esempi e del vero, colore quasi sempre buono e armonioso, sono pregi comuni dei suoi dipinti; singolarmente in quelli che potrebbero dirsi della sua
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, oriunda di Francia, ma da lungo rimasta tra noi, la quale di padre in figlio eredò l’amore all’arte, e n’ebbe sempre sotto i Lorenesi la direzione. E
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metallica, nè celano abbastanza la immensa fatica dell’artefice; pure lavorò moltissimo, e sempre con amore. Una delle cose sue principali è la
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, rame compiuto nel suo ottantesimo anno, attese all’arte indefesso, bastandogli sempre quella sua acutissima vista e la fermezza della mano. Discorrere
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vita nelle opere dell’arte, che in numero straordinario e sempre lodevoli gli uscirono dalle mani. Tra i suoi migliori intagli di genere finito vuol
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sforzi, sebbene non sempre avventurati, furono argomento di buon augurio.
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