Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
armoniosissima sala eretta al primo piano ad uso della Società Filarmonica. Lasciò il Leoni anche molti altri disegni. Quelli di due teatri, che uno per la
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’Arno che da Lei s’intitola, e l’ingrandimento del collegio di san Giovannino dei nostri Padri delle Scuole Pie, insieme alla ben proporzionata sala
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del Machiavello e del Lami in Santa Croce di Firenze, l’Angelo sulla porta di mezzo del Battistero, le statue della sala degli stucchi ai Pitti, e
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) allievo del Meucci. Riuscendo a comporre con lode bassorilievi a chiaroscuro, ornò a fresco una gran sala della R. Galleria degli Uffizi, e altri ne fece
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A Pisa fiorì in questi tempi Giovan Battista Tempesti, che nel dipingere a fresco non mancò di merito. La sala nell’Arcivescovado di quella città
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le pitture della cappella del Sacramento nel Duomo della sua patria, e la sala elegantissima detta del Buon Umore, nella Accademia fiorentina di Belle
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qual tempo si rese finalmente alla patria. Ivi tra le altre si ricordano le sue storie d’Apollo dipinte a fresco nella sala della villa Mansi a
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primi, come mostrano le sue pitture della sala di Giove nella galleria de’ Pitti. Questi fu pure maestro assai reputato nella nostra Accademia.
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e studiata composizione; il giuramento dei Sassoni al primo Napoleone dopo la battaglia d’Iena; gli stupendi freschi della sala d’Ercole nella
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. Basterebbe ricordare le pitture della sala dell’Iliade nella galleria dei Pitti (1819), e principalmente lo sfondo della volta che figura il
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’Apelle, ai Pitti, la caduta dei gravi nella Tribuna di Galileo, quella stupenda Follia che guida il carro d’Amore in una sala del palazzo Gerini in
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composizione. Ricordiamo la sala d’Ulisse ai Pitti, ove rappresenta quel saggio che ritorna ad Itaca sua, e la cappella Spinelli in Santa Croce di Firenze
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una delle lunette della sala ove lavorava suo padre, Ettore che arsa una nave greca e cosi adempiuto il decreto dei fati, viene da Aiace Telamonio
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Russia. Tornato in Toscana, dipinse in Firenze una sala nella reggia dei Pitti, e un fresco nella chiesa della SS. Annunziata, esprimente la resurrezione
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nel 1776 dette il disegno per la sala degli stucchi nel palazzo dei Pitti; ed ivi anche incominciò quella nuova parte di fabbrica che risponde sul
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