Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
forestieri. E oggi i nuovi documenti resi di pubblica ragione, e le studiate monografie di quegli artisti e di quelle opere, che abbisognavano di più
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volle togliere alla vista di Firenze quelle mura squallide e disadorne, gli meritò pure assai lode; specialmente per la vasta, graziosa ed
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Montecatini alcuni fabbricati aggiunti a quelle Terme, e la così detta Locanda Minore, studiandosi di conservare con diligenza lo stile delle cose del
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del marmo, a quelle più vere della scultura. Lo dica quello stesso velo di che volle coperta la faccia di questa Fede, per secondare il gusto
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quattro facce posa il simulacro del genitore che stringe al petto il figliuolo amorevole, quasi voglia ispirargli quelle nobili virtù che tanto
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e scegliere da essa quelle parti che meglio rispondono al fantasma concepito, era il segno a cui mirava coll’alto intelletto il Fidia toscano, sebbene
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figure colossali decorative. Si debbono a lui ancora la statua della Speranza alla cappella del Poggio Imperiale, e quelle di Lorenzo il Magnifico (1842
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Orcagna, collocata nel 1843 tra quelle degli Uffizi, in atto di contemplare la celebre Loggia che a lui si attribuisce, sono sculture di pregio singolare
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prima ad aiutare il maestro, fu poi anch’esso modellatore del R. Museo, e lungamente si adoperò con lui in quelle celebri preparazioni di anatomia umana e
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Ma prima di lasciare la scultura e le arti che hanno con essa una più stretta attinenza, non vogliamo passare sotto silenzio quelle dell’intaglio in
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composizioni bibliche, e quelle per l’Iliade poliglotta impressa dal Batelli (Firenze, 1838), che vennero intagliate in rame a tutto effetto. Era il Nenci un
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paese; ma sfornito di studj dell’arte, mal compresa a’ suoi tempi, in quelle molte vedute che fece di campagne svizzere ricoperte di neve, si
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innanzi al dipinto dell’Ussi proviamo molto maggiore commovimento, contemplandovi come per incanto riunite quelle maggiori perfezioni che l'arte ha
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stampa della cappella di San Filippo Neri, e meritano lode quelle ricavale da alcuni quadri della galleria Cerini, e da qualche dipinto di Raffaello. Fu
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far prova del suo valore, attendendo liberamente a quelle opere che più gli piacessero. Sono di questi tempi la Madonna della Seggiola, da Raffaello
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giardino di Boboli ed è chiamata della Meridiana, una delle cose sue più stimate, e da paragonare solamente a quelle dei migliori tempi dell’arte. Fece
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