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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254911
Saltini, Guglielmo Enrico 19 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

da parte, e vennero messi in sodo nuovi argomenti dei quali l’estetica saprà quando che sia vantaggiarsi, e già incomincia a farlo. Ancora qualche

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chi fa assai e bene offende sempre chi non può fare nè sa. Ma quando improvvisa e per tremendo caso lo colse mentre attendeva ai lavori la morte

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quando fu ascritto tra gl’ingegneri aggiunti alla costruzione della strada ferrata livornese, e poi in quella di Siena, che egli stesso ideò e

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teatro che nel 1834 costruiva al Borgo San Sepolcro è tenuto assai bello, e la forma elegante data fino dal 4837 alla prigione delle Stinche, quando si

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prima un bambino che sorride scherzando con un cane, poi un altro assiso in terra che porge fiori. Nel 1830, quando l’architetto Baccani fece più

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. 1781, m. 1854), seppe dell’arte tanto da non essere dimenticato, quando si allogarono le statue degli illustri toscani, e nel 1845 fece quella di

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favellare abbastanza della sua fama. Quando appena in sui venticinque anni (1842) scoperse al pubblicò il suo Abele morente, il Bartolini, vedutolo

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FRANCESCO CALENZUOLI fiorentino anch’esso (n. 4769, m. 46 marzo 4847), fu allievo del Susini, che lo prese seco di quindici anni, quando avuto l

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Lo stato della pittura a mezzo il secolo XVIII era in Toscana, come in ogni altra parte d’Italia, assai lacrimevole. Quando dalle tenebre del medio

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lo stato dell’arte quando essi fiorivano. Ingegno e pratica delle matite e dei pennelli non possono loro negarsi, ma erano nulla più che manieristi

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amarono di molto affetto; e quando fu commesso al primo il quadro della Giuditta per la cappella d'Arezzo, volle ad ogni modo che fosse allogato l’altro

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pregi del Bezzuoli; ai quali quando si fosse congiunto maggiore studio nel comporre, un po’di parsimonia nella tavolozza, e tal volta più cura nel

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(1813), ove fu a compire gli studj, dipinse di grandezza naturale Francesca da Rimini con Paolo, quando vengono sorpresi da Lanciotto, e poi gli

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cisterna di Dothain, e la creazione dell’anima. Quando Luigi Sabatelli fu chiamato da Milano a dipingere nei Pitti il salone dell’Iliade, il

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tempo, e forse un capo scuola; perchè cerca ricondurre in Toscana quella maniera dei così detti puristi, che quando la non si voglia esagerare, più d

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; l’arco di trionfo fuori la porta a San Gallo, eretto nel 1739, quando Francesco II di Lorena veniva a Firenze per raccogliervi l’eredità medicea, e

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cose del Vangelisti. Il granduca che in lui vedeva avverarsi le concepite speranze, gli pose grandissimo affetto; e quando, fatto Imperatore, volle

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meritò l’onore di ritrarre di presenza il Granduca Ferdinando III, Napoleone Bonaparte quando era generalissimo, e poi la vedova regina d’Etruria

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modo con rara abilità. Preparavasi ad illustrare la basilica di San Miniato al Monte, quando la morte lo rapì immaturamente mentre dava di sè tanto

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