Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
pietra e d’ordine corintio costruita in Firenze nel 1827, la grandiosa dogana delle Filigare, il teatro di Prato (1831) e la chiesa dei SS. Pietro e
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Non pertanto Pietro Leopoldo I riformando l’Accademia di Belle Arti, nella speranza di ridestarle dal letargo in che erano miseramente cadute, volle
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Pisa sulla piazza di Santa Caterina, la bella statua colossale di Pietro Leopoldo, avvolta nel romano paludamento e in atto di porgere ai Pisani le
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incompiuto un Giotto fanciullo che disegna la pecora, opera anch’essa modellata con grazia e non comune sapere. — PIETRO FRECCIA di Castel Nuovo di
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statua di Piero Capponi pel portico del Vasari; crediamo però che oggi abbia lasciato l'arte. — Pietro Costa pure fiorentino (n. 1819), studia con amore
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stupendi di PIETRO GIUSTI, ANGELO BARBETTI e ANTONIO ROSSI da Siena, di PIETRO CHELONI di Firenze, di LUIGI BIGOTTI da Lucca e di altri; ma la Esposizione
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vero risiede, volle seguitare i più strani capricci, e si ridusse una matta convenzione, quasi diremmo una parodia. Pietro Leopoldo I, salito al trono
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). Fece due quadri per la Badia di San Michele in Pelago, un San Tesauro, e un San Pietro Igneo; la tela dell’organo per la chiesa di Santa Maria
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PIETRO PETRONI di Pontremoli (m. in età avanzata nel 1803), che che ne dicano i biografi municipali, fu mediocrissimo pittore; e se ottenne per
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secondo per la immaginazione feconda e per la prontezza nell’operare, ambedue per amore indefesso alle arti belle. Erano PIETRO BENVENUTI e LUIGI SABATELLI
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principalmente vuolsi ricordato Luigi Siries (n. in Firenze 28 giugno 1743, m. 15 ottobre 1811) che dopo avere studiato a Roma le arti belle, fu da Pietro
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San Lorenzo di Pietro da Cortona. Si devono pure a lui molti dei ritratti della serie degli uomini illustri nelle arti belle, data in luce a’suoi
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, mostrò al principe Pietro Leopoldo, suo protettore, alcuni lavori che avea fatti, tra i quali il ritratto del maresciallo Botta Adorno, una delle migliori
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Toscana, pubblicata in Firenze nel 1780, e diverse rime scherzevoli. Come architetto ebbe da Pietro Leopoldo I onorato collocamento tra quelli delle
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il S. Pietro e Paolo, da Guido (1804), che gli meritarono il posto di professore nell'Accademia di Belle Arti di Venezia.
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E primo ricordato tra i suoi allievi vogliamo che sia PIETRO NOCCHI di Firenze (n. 29 giugno 1823, m. nel dicembre 1857). Le due Madonne, una detta
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architetti d’Italia; da Pietro Leopoldo I che ne conobbe il sapere, fu ascritto tra i regi architetti, ed ebbe poi cattedra nell'Accademia fiorentina
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