Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
una collina poco distante da Stuttgard chiamata Rothenberg, per servire di tomba alla regina Caterina morta nel 1819; il palazzo di campagna sul
Pagina 11
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
finiva, anche qui secondo le tracce segnate dal Paoletti, i basamenti delle due logge che formano le ali della facciata esterna del palazzo, superando
Pagina 12
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
architettoniche degne di essere ammirate. Però di suo fece poco e non bene, se vogliansi eccettuati alcuni riattamenti in Venezia al Palazzo Regio, a quello
Pagina 15
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
lavori del palazzo ducale, sebbene pei capricci di Maria Luisa borbonica non eseguiti secondo il primitivo concetto; il tempietto o nuovo oratorio che
Pagina 17
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
principale come architetto. Il palazzo Pretorio in Pisa, la cui facciata, avuto mente alla forma dell’antica fabbrica, presenta pregi non comuni; e in
Pagina 18
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
a spirale con assai vaghezza ed accorgimento; la Tribuna di Galileo eretta nel 1840 al Museo di Fisica e Storia Naturale, e il palazzo della prima
Pagina 20
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
Imperiale. E tanto anche allora parve bella, che si volle conservata tra i cimelj nel regio palazzo. Oggi è all’Esposizione di Londra.
Pagina 26
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
, che serviva alle funzioni dottorali, e quella destinata alla musica nel palazzo de’ Pitti, furono pitturate da lui; ma l’opera che valse a dargli
Pagina 44
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
ammirazione con le Nozze d’Amore e Psiche, nelle volte del palazzo dei marchesi Busca Serbelloni, e con la visione dei ventiquattro seniori giusta l
Pagina 48
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
alla grande Inghilterra, che ne ha ospitato alcuni saggi nel palazzo della Esposizione Internazionale di Londra, insieme con quelli delle altre
Pagina 5
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
’Apelle, ai Pitti, la caduta dei gravi nella Tribuna di Galileo, quella stupenda Follia che guida il carro d’Amore in una sala del palazzo Gerini in
Pagina 52
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
sala del palazzo Estherazy a Vienna, ove rappresentò Giove e gran parte dell’Olimpo; ma tornato in patria, si dette ben presto ai soggetti storici e
Pagina 52
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
costretto a indietreggiare. Da Venezia recò una copia dell’Assunta di Tiziano, che si conserva nel palazzo dei Pitti. Fece quindi il bozzetto di un quadro
Pagina 55
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
con piacere alcuni sfondi nelle volte del palazzo Poniatowski in via San Leopoldo (oggi Cavour), e-in quelli della contessa d'Almaforte, e di madama
Pagina 57
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
caccia di Diana, dal famoso quadro del Domenichino nel palazzo Borghesi a Roma, l’Aurora seguita da Apollo e dalle Ore, fresco di Guido Reni nel
Pagina 69
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
suo comando eresse dai fondamenti nel 1787 il palazzo vescovile di quella città, la cui facciata spartita a pilastri di pietra, con ampia terrazza
Pagina 7
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
calcografo, e a lui diletto come fratello, l’intaglio del David del Guercino, tavola che si ammira nel palazzo dei Pitti; poi il Bambino del Maratta, il
Pagina 71
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
nel 1776 dette il disegno per la sala degli stucchi nel palazzo dei Pitti; ed ivi anche incominciò quella nuova parte di fabbrica che risponde sul
Pagina 9