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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254922
Saltini, Guglielmo Enrico 16 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

’Inghilterra, ove potè a bell’agio studiare gli apparecchi e i meccanismi immaginati a perfezionamento delle vie ferrate, e dei quali fece suo vantaggio

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Varsavia, ove stette lungamente e fece molte lodate opere. Tra le principali voglionsi notare, oltre diversi edifìci del governo, l’Accademia delle Belle

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innanzi un manichino di legno, ove fossero aggiustate a fantasia innumerevoli pieghe di carta bagnata. La buona strada era dunque affatto smarrita, e

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Pompeo Giuseppe Signorini, sono degni di ammirazione; questo singolarmente, ove a ricordare le virtù del defunto, che fu non timido amico del vero, l

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vestito del lucco, tutto assorto nel suo concetto, appoggia il destro braccio alla tavola, ove è delineata la pianta del tempio, e tiene nella sinistra

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soffitta ove era vissuto con la famigliuola. Modellò alcuni ritratti assai belli, una Madonnina un terzo del vero per Pistoja (1850) e il Ganimede, la

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per la chiesa della SS. Annuziata il sepolcro al marchese Luigi Tempi, ove oltre la statua giacente del defunto, è da ammirare il bassorilievo che

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d’Europa posseggono le stupende opere sue, e ricco sopra ogn’altro ne è il nostro, ove la sola Venere decomponibile, basterebbe a farne durevole la

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chiesa di San Fiorenzo. A Milano poi ove stette lungamente, chiamato fino dal 1808 professore di pittura in quella R. Accademia, destò singolare

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Edipo dall’albero ove era stato appeso (1815), e una Vergine orante col putto (1816). Diversi freschi fece poi in quella città e in Toscana; ricordo

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(1813), ove fu a compire gli studj, dipinse di grandezza naturale Francesca da Rimini con Paolo, quando vengono sorpresi da Lanciotto, e poi gli

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composizione. Ricordiamo la sala d’Ulisse ai Pitti, ove rappresenta quel saggio che ritorna ad Itaca sua, e la cappella Spinelli in Santa Croce di Firenze

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una delle lunette della sala ove lavorava suo padre, Ettore che arsa una nave greca e cosi adempiuto il decreto dei fati, viene da Aiace Telamonio

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Giuseppe venduto dai fratelli. Dipinse più tardi un salone nella Galleria de’ Pitti, ove intese effigiare il carro del Sole oscurato da Minerva e

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bellissima circolare ove è effigiato Apollo nella sua quadriga ornata dal ballo delle Ore, sostenuta dalle nubi e tirata da quattro focosi corsieri (1854

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architetto per iscienza e perizia non meno che per erudizione commendevole. E benchè facesse i principali studj negli stati romani, ove prese stanza

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