Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
l'ampliamento della istessa Laurenziana, col fine di riunirvi tutti i manoscritti che nelle altre si conservano, e anche isolarla dai pericolosi contatti
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) educato agli esempi del Paoletti, molto seppe dell’arte edificatoria, e non mancò di buon gusto nelle decorazioni. E sebbene lavorando sempre in
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, nelle fabbriche che fece cercò sempre la purezza delle linee e una certa tal quale grandiosità che ricorda l’antico. Le principali sono in Firenze
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concetto prima di cercar nelle forme il modo di rappresentarlo, sogno di mente poetica; bisognava imitare certi modelli allora in voga, non dipartirsi
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anche sua lodata opera il Dante seduto, che sta nelle sale dell’Accademia Labronica in quella città, ma non può dirsi lo stesso di quello che fece
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E anche vogliamo dire alquanto della ceroplastica, arte già fino dal secolo XIV praticata in Firenze per le figure votive, che si mettevano nelle
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A Siena APOLLONIO NASINI, ultimo di questa famiglia di pittori (n. 1689, m. 1768), aiutò nelle opere Giuseppe suo padre e lo zio Antonio. Ma se bene
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dipingere grandi e macchinose storie nei teatri, su i siparj, per le sale signorili, e anche nelle chiese. Ricordiamo i freschi dei Pitti
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Ettore fuggitivo, soggetti espressi nelle lunette che circondano la sala medesima. E in Firenze fece anche a fresco alcune istorie della vita di Galileo
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nelle nostre ricerche, riprendendo a studio questo povero scritto, cercheremo di renderlo meno indegno del tema e della patria.
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, acquistò bella fama. Colorito bellissimo e generalmente armonioso, assai rilievo nelle figure, larghezza nel disegnare, ed effetto sempre stupendo, ecco i
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, nelle pareti e nelle lunette della quale dipinse l’Incoronazione della Vergine, la Chiesa Militante, e il voto fatto dai Fiorentini dopo la pestilenza
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finire del passato secolo) fu buon frescante e assai dipinse nelle case dei privati cittadini e nelle chiese. Ricordiamo le sue pitture della sala
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San Lorenzo di Pietro da Cortona. Si devono pure a lui molti dei ritratti della serie degli uomini illustri nelle arti belle, data in luce a’suoi
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vita nelle opere dell’arte, che in numero straordinario e sempre lodevoli gli uscirono dalle mani. Tra i suoi migliori intagli di genere finito vuol
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decoroso nelle masse, più conseguente nell’interno spartimento delle sue fabbriche, meritò giuste lodi. La facciata dello spedale di Bonifazio Lupi da
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messi da banda gli ornati soverchi e le ridicole fogge, allora in voga, ricondusse nelle opere le buone, belle e pure linee del cinquecento, e presto
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