Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
correggendo le molte ma non sempre sicure che già possedevamo, spargessero lume dove rimaneva ancora tanta incertezza. Meglio chiarire la esposizione
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francese, vide finire a Waterloo la fortuna di Napoleone; quindi dopo varie vicende nel 1817 divenne architetto del re di Wittemberg, e fece per esso molte e
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architetto regio, molte e splendide occasioni per far conoscere quanto sapesse; ma noi ci limiteremo a toccare delle principali per desiderio di brevità
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architetto dei regi palazzi, vi conducesse la vita. D’ingegno vigoroso e versatile, e fornito di non comune erudizione, lasciò in carta molte invenzioni
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GIOVANNI LAZZARINI da Lucca (n. 1769, m. 1834) esercitò con lode l’architettura. Le molte chiese da lui edificate nel contado lucchese; vari ponti
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. Teatro della Pergola (1857); il restauro della basilica di San Lorenzo, operato d’ordine del governo della Toscana nel 1860 e in fine molte altre
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altre molte per brevità, l’urna di Virginia De Blasis (1839) nel chiostro di Santa Croce in Firenze, ove la celebre cantatrice è rappresentata in atto di
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Firenze, come pure quelli bellissimi della Tribuna di Galileo, mostrano chiaramente come tutte le molte altre sue opere, quanto abbia gusto nel disegno
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Molte e tutte lodate furono le opere che lasciò questo pittore; eccone le principali. La parabola del Samaritano, che per la bontà delle tinte parve
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o peggio ricoperti di bianco. Molte opere condusse a fresco e in olio, più assai ne restaurò. Dire di tutte non ci è possibile, ne citeremo alcune tra
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all’arte questo giovane volonteroso. Fece il Cecchi molte incisioni; ma tra le principali si ricordano solamente una Santa Vergine da Annibaie
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fabbriche reali, e molte cose in patria operò. Basti ricordare la scala della Galleria degli Uffizi coi due vestiboli che alla medesima introducono; il
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