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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254909
Saltini, Guglielmo Enrico 19 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

maestro. Divenuto architetto della Corona, in sul finire del passato e nel cominciare del presente secolo esegui in patria molte lodate fabbriche. E oltre

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. Affidati particolarmente a lui i grandiosi lavori dei Pitti, prima, seguendo le tracce del maestro, attese a terminare l’aggiunta palladiesca che

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anni ventiquattro, ebbe dal principe la cura delle fabbriche dell’Opera del Duomo, e d’altri pubblici edifizi. Fu poi maestro dell’Accademia fiorentina

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alcuni libri di cose d’arte, e fu per molti anni maestro d’Architettura e direttore dell’Accademia Pisana. —RODOLFO CASTINELLI di Pisa (n. 21 novembre

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menzione, siccome maestro valente di prospettiva nella nostra Accademia di Belle Arti. — Orazio Batelli fiorentino, architetto non sfornito di sapere e di

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dato anche alla scultura un valente maestro, chiamando da Roma a bella posta INNOCENZIO SPINAZZI, uno dei primarj che allora fiorissero in quella

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maestro d’ornato nella nostra Accademia, ed ebbe merito non comune. Si veda quella sua vaghissima base, ove posa il cinghiale di bronzo della loggia di

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) alla memoria del venerato maestro in Santa Croce, il Beniamino Franklin fanciullo, e la grandiosa figura del generai Garibaldi. — Lodovico Caselli, uomo

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), apprese l’arte nello studio del Calenzuoli; ma le cose sue all’occhio degl’intelligenti rimangono di gran lunga inferiori a guelle del maestro; ed ebbe

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prima ad aiutare il maestro, fu poi anch’esso modellatore del R. Museo, e lungamente si adoperò con lui in quelle celebri preparazioni di anatomia umana e

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A Prato poi lavoravano di prospettive GIUSEPPE CASTAGNOLI (n. 1754, m. 1832) stato maestro d’ornati nell’Accademia fiorentina, e autore di un libro

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scuola del Desmarais (maestro francese allora insegnante tra noi), e a quella istessa del Benvenuti; col molto studio e la lunga pratica dell’arte

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al maestro. Fece anche per la chiesa di San Remigio, l'Arcivescovo di Rems che dà il battesimo a Clodoveo re de’ Galli, pittura di grandi dimensioni

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Gazzarrini fu maestro di figura nella nostra Accademia. — Niccola Cianfanelli fiorentino (n. 19 luglio 1793, m. 30 agosto 1848), studiò prima sotto

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. Sono anche da tenersi buone tele l'Ippolito e Dianora e il Buondelmonte Buondelmonti. Il Servolini è maestro di pittura nell’Accademia fiorentina

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maestro d’intaglio in rame nella nostra Accademia. — FERDINANDO GREGORI pure di Firenze (n. 1740, m. sul finire del secolo) figliuolo e allievo di Carlo

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la disciplina di Giuseppe Wagner, valente incisore a bulino ed all’acqua forte, e presto venne in fama di avere superato il maestro. Ma traendo poco

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sotto gli occhi di Lei. E fu per questi lavori che Lasinio ebbe particolare rinomanza, e ottenne prima dal Granduca il carico di maestro d’intaglio

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Intanto dalla scuola del Morghen uscirono, com’era da sperare, artisti valenti e degni di un cosi chiaro maestro. ANGELO EMILIO LAPI fiorentino (m

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