Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
condusse a fine degnamente. La facciata di mezzogiorno e molte interne parti di questa fabbrica saranno sempre al loro architetto argomento di bella lode
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Non pertanto mentre fiorivano in Toscana gli architetti fin qui ricordati, altri ancora studiavansi esercitare l’arte loro con amore e con gusto
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1849 gli Austriaci, distrussero barbaramente quanto veniva loro tra mano, e il patrimonio più caro del Gherardesca, i suoi studj e le sue memorie
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fabbriche di sai borace del conte Larderell che ha m. 21,595 d’altezza e magazzini annessi ai due capi, in comunicazione tra loro per mezzo di una botte
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alle più importanti opere loro.
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in tela ora per la Galleria imperiale di Vienna, ora per diversi gentiluomini fiorentini, tedeschi, e inglesi che ambirono fregiarne le loro. Fatta
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dipinto prima d’ottenere codesto ufficio, nulla più fece poi; e abbandonati affatto i pennelli, parlò sempre ai giovani scuolari, ma non disse loro pure
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Ecco quali furono gli artisti principali toscani o fattisi toscani educati alle vecchie scuole; quali i lavori meglio pregiati del tempo loro; quale
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Concilio degli Dei in Olimpo, quando Giove ordina loro di non prendere parte alcuna nella futura guerra troiana; Giunone che chiede a Venere nell’Olimpo il
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loro vita intellettuale per isbalzi dal cattivo al buono, ma camminano lentamente verso il meglio. E noi ogni qual volta ci facciamo a considerare la
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associano in coro un loro confratello morto, e la Messa cantata. — ANTONIO MARINI di Prato (n. 27 maggio 1788, m.10 settembre 1861), prese ad imitare ne
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studiare la sua celebre tela del Duca d’Atene, quando assalito in palagio, è costretto dai Fiorentini a rinunziare per sempre la usurpata signoria della loro
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non furono gli ultimi a farlo avanzare, operando nel duro metallo ciò che a stento si fa sulle tele e nei marmi; di essi e delle cose loro principali
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