Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
passo di più e poi invocheremo dalla Provvidenza un forte ingegno, che appropriatesi le moltiplici ricerche, gli studj indefessi, i lavori utilissimi
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. Affidati particolarmente a lui i grandiosi lavori dei Pitti, prima, seguendo le tracce del maestro, attese a terminare l’aggiunta palladiesca che
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Belle Arti sotto il conte Digny. Conseguito nel 1825 il premio di concorso, e dato saggio della sua abilità con alcuni lavori che il maestro gli fece
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lavori del bonificamento della provincia grossetana, e nel 1831 professore di fisica teoretica nella patria università. Visitò nel 1836 la Francia e l
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lavori del palazzo ducale, sebbene pei capricci di Maria Luisa borbonica non eseguiti secondo il primitivo concetto; il tempietto o nuovo oratorio che
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corpo degli ingegneri del governo. Dei molti e pregevolissimi lavori che fece in questo impiego basterà ricordare la colmata di un vasto territorio
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idraulico di molto valore. Si debbono in gran parte a lui i grandiosi lavori intrapresi fino dal 1828 per sanare le Maremme toscane, sulle tracce segnate
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. I lavori di squisito disegno e di perfetta esecuzione eseguiti nei monumenti della contessa d’Albany e dell’architetto Digny in Santa Croce di
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certamente sfuggite le numerose preparazioni anatomiche, e le piante eseguite in cera con mirabile verità. Questi lavori si fecero per volontà di
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straordinaria bellezza, sebbene condotti e finiti nella forma, senza bisogno di altre rinettature o ritocchi, eccetto gl’inevitabili in cosiffatti lavori
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studio della zootomia e della filologia fu sua cura principale. E di questi lavori è ricco il nostro Museo, ma anch’essi si vorrebbero indicati con
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legno ed avorio, che salite già in alto grado nel secolo XVI, rifioriscono oggi mirabilmente. Da qualche tempo si ammiravano in Toscana i lavori
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Ecco quali furono gli artisti principali toscani o fattisi toscani educati alle vecchie scuole; quali i lavori meglio pregiati del tempo loro; quale
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per far riscontro al suo al Sabatelli, che vi dipinse Abigail ai piedi del re David. Fu questo il più grandioso dei suoi lavori a olio; sebbene i tre
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Vediamo in breve quali fossero i lavori principali di questo artista che mirabile a dirsi, lasciò fatti circa duecento quadri. Tornato appena da Roma
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con rara abilità, come ne fanno fede Giuseppe Ebreo che racconta i sogni ai fratelli, e il suo primo dipinto, Cristo che libera un ossesso, lavori
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cieco con la sua famiglia, lavori condotti con bella verità. — Vincenzio Lami d’Empoli (n. 30 marzo 1807), studiò l’arte con amore. Il suo quadro della
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E qui ci par conveniente, prima di lasciare la pittura, dire qualche parola dei Lavori di Commesso in pietre dure, arte tutta fiorentina, che può
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qui ne scrissero, come fosse suo pregio singolare quella delicata soavità d’espressione che metteva così bene nei lavori, acquistata forse dalla
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, mostrò al principe Pietro Leopoldo, suo protettore, alcuni lavori che avea fatti, tra i quali il ritratto del maresciallo Botta Adorno, una delle migliori
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macchia, coi quali condusse i suoi principali lavori. Appartengono al primo le tavole pel Museo Borbonico e la raccolta dei sarcofagi sopra ricordati
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sotto gli occhi di Lei. E fu per questi lavori che Lasinio ebbe particolare rinomanza, e ottenne prima dal Granduca il carico di maestro d’intaglio
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qualche cosa a desiderare, quella di sopra vince ogni lode. Taceremo dei suoi minori lavori, perchè basta il dire che incise fino agli ultimi anni e
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. in età avanzata il 21 settembre 1852) che fu suo aiuto nella scuola d’incisione all’Accademia di Belle Arti, e che lasciò alcuni pregiati lavori
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suoi primi lavori, il ritratto di Benvenuto Cellini, e l’Agar del Guercino. Venuto a dimorare in Firenze (1825), ivi diede mano a quell’opera, nella
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