Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
ordine di date), uscirono dalla sua scuola; laonde anche per questo rispetto merita d’esser chiamato restauratore dell’arte. — Giuseppe Valentini da
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del Patriarca, al Tribunale Criminale, all’Archivio Generale ai Frari e alla chiesa di San Silvestro. — GIUSEPPE PIANIGIANI di Siena (n. 12 maggio
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GIUSEPPE MANETTI fiorentino (n. 1761, m. 17 febbraio 1817) studiò in Roma l’architettura eoa molto profitto, e al suo ritorno in patria, appena di
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Georgofili e un premio dal governo.— GIUSEPPE MARTELLI fiorentino (n. 1791) è fornito di perizia e buon gusto, come addimostrano diverse opere che
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opere all’insegnamento. Ed in vero pratica dell’arte ebbe poca, come mostra quel suo deposito scolpito per Giuseppe Bencivenni Pelli, oggi nel
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Pompeo Giuseppe Signorini, sono degni di ammirazione; questo singolarmente, ove a ricordare le virtù del defunto, che fu non timido amico del vero, l
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prima ed ultima statua che gli fosse dato scolpire in forme grandi al vero. — GIUSEPPE BENELLI di Firenze (n. 27 maggio 1819, m. 9 gennajo 1861) fu
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intieramente pel conte Larderell. Nel 1844 scolpì con triste verità il monumento di quel celebre dipintore che fu Giuseppe Sabatelli, rappresentandone il
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e in altre parti della Toscana GIUSEPPE ROMEI (n. 23 giugno 1714, m. in sul finire del secolo); ma il suo nome dicono si raccomandasse specialmente a
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A Siena APOLLONIO NASINI, ultimo di questa famiglia di pittori (n. 1689, m. 1768), aiutò nelle opere Giuseppe suo padre e lo zio Antonio. Ma se bene
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GIUSEPPE TERRENI di Livorno, che fiorì nella seconda metà del passalo secolo, fu frescante e ornatista di moltissimo merito; come mostrano chiaro e
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A Prato poi lavoravano di prospettive GIUSEPPE CASTAGNOLI (n. 1754, m. 1832) stato maestro d’ornati nell’Accademia fiorentina, e autore di un libro
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1827 ebbe la direzione, dopo la renunzia di Giuseppe Collignon.
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’arte, è GIUSEPPE BEZZUOLI di Firenze (n. 28 novembre 1784, m. 13 settembre 1855). Svincolatosi presto da quella durezza accademica acquistata nella
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(1852), e alcuni fatti della vita di Sant’Anna nella cappella dei Giuntini in San Giuseppe; dei quadri a olio, la Vergine piegata inatto di
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Ma i due artisti che sopra gli altri levaronsi per altezza d’ingegno, furono i figliuoli di Luigi Sabatelli, Francesco e Giuseppe, ambedue presto
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Passiamo ora agli artisti viventi, a quelli che operarono o tuttora si adoperano ad onore dell’arte italiana! Giuseppe COLLIGNON di Siena (n. 19
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— GIUSEPPE CIPRIANI pittore che anche incideva all’acqua forte vedute e disegni per libri, sebbene, come notammo a suo luogo, debba esso la fama
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la disciplina di Giuseppe Wagner, valente incisore a bulino ed all’acqua forte, e presto venne in fama di avere superato il maestro. Ma traendo poco
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fondata in Milano (1790) una scuola d’intaglio in rame, gliene affidò la direzione. E scuola fioritissima fu questa, dalla quale usci Giuseppe Longhi
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Tra quelli che intesero a maggior castigatezza nell’arte, fu Giuseppe Salvetti fiorentino (n. 1734, m. 1800), che più puro nello stile, più grave e
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incisione delle tavole patologiche del celebre Scarpa, e poi del famoso Giuseppe Longhi lombardo. Incise sotto di lui l'Erodiade del Luino, la Sacra famiglia
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Firenze, ed oltre ad avere maestrevolmente inciso il Carlo V a cavallo del Wandick, e un bellissimo ritratto del letterato Giuseppe Borghi, ha fatto tra
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