Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
eretto nel 1812 sulla piazza di San Francesco di quella istessa città. — Giovanni Salucci architetto fiorentino (n. primo di luglio 1769, m. 18
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FRANCESCO PACCAGNINI di Montalcino (n. 1780, m. 1832) non mancò di sapere. È fatta sul suo disegno la bella scala del convento di Sant’Agostino a
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buono stile ed elegante. — FRANCESCO LEONI fiorentino (n. 2 aprile 4795, m. 28 ottobre 4850) studiò con assai profitto architettura nell’Accademia di
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Santa Maria del Fiore pel concorso del venturo anno. — Francesco Mazzei fiorentino (n. 1806) è salito in bella fama pel suo amore agli antichi monumenti
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novembre 1798), gli successe FRANCESCO CARRADORI pistoiese (n. 1747, m. 23 dicembre 1824). Avendo questi tuttora giovinetto dato saggi di non comune
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Ora secondo il nostro costume seguiteremo prima a parlare degli artisti mancati alla vita, per accennar poi brevemente ai viventi. FRANCESCO Pozzi di
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sul confine in atto di separarsi dalla famiglia, sono lavori che meritano lode non comune. — Francesco Giovannozzi di Firenze (n. 1802) e fratello del
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FRANCESCO CALENZUOLI fiorentino anch’esso (n. 4769, m. 46 marzo 4847), fu allievo del Susini, che lo prese seco di quindici anni, quando avuto l
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Contemporaneo a questi due grandi artisti fu FRANCESCO NENCI d’Anghiari (n. 10 aprile 1781, m. in Siena il 4 marzo 1850). Ammaestrato in Firenze nei
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Ma i due artisti che sopra gli altri levaronsi per altezza d’ingegno, furono i figliuoli di Luigi Sabatelli, Francesco e Giuseppe, ambedue presto
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braccia di Francesco I (1828), poi il Tasso che legge il suo poema ad Eleonora d’Este, Raffaello e la Fomarina, la morte di Atala, Stanislao Pomatowski
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; l’arco di trionfo fuori la porta a San Gallo, eretto nel 1739, quando Francesco II di Lorena veniva a Firenze per raccogliervi l’eredità medicea, e
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magazzino di varie specie di pietre dure italiane e forestiere. Quindi ricevette più largo impulso dai suoi successori Francesco I e Ferdinando I. Quest
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Garacci; un’altra da Francesco Vanni detta dal volgo la Madonna della Poppa, quadro posseduto una volta dalla famiglia Orlandini di Siena; e il Martirio di
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Fioriva intanto, sebbene lungi dalla cara patria, FRANCESCO BARTOLOZZI fiorentino (n. 1730, m. 1813), che fu appellato V incisore delle Grazie
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notarsi quello esprimente l'apoteosi dell’imperatore Francesco I austriaco, e alcuni dei molti rami che fece sopra i disegni del Kirckup e del Romani
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. Vedansi per esempio il Sordello, e alcuni degl’intagli per la Divina Commedia impressa in Firenze dall’Ancora (1817-19). — FRANCESCO RAINALDI (n. a Roma
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