Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
francese, vide finire a Waterloo la fortuna di Napoleone; quindi dopo varie vicende nel 1817 divenne architetto del re di Wittemberg, e fece per esso molte e
Pagina 11
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
Il conte LUIGI CAMBRAY DIGNY fiorentino (n. 1779, morto 22 febbraio 1843) fu anch’esso della bella scuola. D’ingegno pronto e fatto sicuro dai buoni
Pagina 14
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
febbraio 4844) ebbe anch’esso ingegno volto a ben fare, come lo prova la costruzione del pubblico macello fatta in patria nel 4835, e quella del
Pagina 15
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
1791, m. 27 marzo 1859) fu anch’esso valentissimo architetto e ingegnere. Costretto il padre suo dalle politiche vicende de’ tempi a lasciare la patria
Pagina 18
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
metropoli. Ma per quanto non mancasse lo Spinazzi di sapere e di gusto, per quanto conoscesse a maraviglia il meccanismo dell’arte, educato anch’esso ai
Pagina 25
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
mano il decreto che ne ordina l'erezione; Brunellesco, ravvolto anch’esso in amplio panneggiato, sostiene con la mano sinistra una tavola, ha nella
Pagina 29
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
eternare la bella ricordanza del bonificamento di quelle desolate Maremme. — LORENZO NENCINI fiorentino (n. 10 gennaio 1806) è anch’esso scultore di
Pagina 32
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
getti di finitura e delicatezza mirabile. Nel 1837 fece il busto di un giovinetto da esso modellato sul vero; dopo di che avuto modo per favore di
Pagina 39
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
FRANCESCO CALENZUOLI fiorentino anch’esso (n. 4769, m. 46 marzo 4847), fu allievo del Susini, che lo prese seco di quindici anni, quando avuto l
Pagina 41
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
, per la ricchezza e convenienza dell’inventare e pel modo di colorire. Anche esso però imparava l’arte a Roma, studiando sotto Niccola Lapiccola e
Pagina 45
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
VALENTINO BALDI di Pistoja (n. 1744, m. 22 ottobre 1816) fu anch’esso pittore di prospettive e d’ornati, ed ebbe rinomanza nel colorire grottesche
Pagina 46
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
: Le regole pratiche di prospettiva per i giovani figuristi, impresso in Firenze; e LUIGI CATANI (n. 1762, m. 12 ottobre 1840) frescante anch’esso tra i
Pagina 46
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
GASPERO MARTELLINI di Firenze (n. 15 febbraio 1785, m. 20 ottobre 1857), venuto anche esso dalla scuola del Benvenuti, riuscì pittore lodato più che
Pagina 52
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
Berlino il 19 dicembre 1813) venne anch’esso fanciullo in Firenze e attese all’arte col fratello Cesare, ma per molto diversa via. La sua prima opera
Pagina 57
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
esso, i fregi che debbono ricorrervi e infine lo stesso paliotto, ove è espressa la cena di Gesù in Emmaus, sono già maestrevolmente condotti. E questo
Pagina 63
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
, disegnò anch’esso e incise assai bene a bulino. Stette prima molto tempo in Parigi, e poi tornato in patria successe al padre nell’insegnamento; ma
Pagina 65