Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: del

Numero di risultati: 64 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254962
Saltini, Guglielmo Enrico 50 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. I migliori architetti della prima metà del nostro secolo, il Valentini, il Melocchi, il Salucci, il Cacialli, il Poccianti, il Digny, (procediamo per

Pagina 11

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

PASQUALE POCCIANTI di Bibbiena, terra popolare del Casentino in Toscana (n. 18 maggio 1774, m. 18 ottobre 1858), ebbe da natura le più belle doti

Pagina 12

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

FRANCESCO PACCAGNINI di Montalcino (n. 1780, m. 1832) non mancò di sapere. È fatta sul suo disegno la bella scala del convento di Sant’Agostino a

Pagina 14

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

, facendosi legge lo studio dell’antico e i nuovi esempi della bella scuola del Paoletti. Tali il Paccagnini di Montanino; il Fantastici, il Santi, il

Pagina 14

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

anni ventiquattro, ebbe dal principe la cura delle fabbriche dell’Opera del Duomo, e d’altri pubblici edifizi. Fu poi maestro dell’Accademia fiorentina

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Giovanni Pacini nativo di Colle (m. oltre i sessanta il 24 aprile 1838) fu della scuola del Paoletti, e seguitandone i buoni principii nulla operò a

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

, oggi propositura del suburbio senese (1828), e la facciata della chiesa dell’educatorio di Santa Maria Maddalena in quella istessa città sono sue

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Livorno la vasta Casa Pia di Lavoro, che immaginò e diresse, sono le sue opere principali. Ma entrati in quel luogo per forza d’arme nel maggio del

Pagina 18

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

del Bettarini. Dal 1815 in poi servi lo Stato in più e diversi uffici dell’arte e sempre riportò lode come valente e integerrimo. Il grandioso lavoro

Pagina 19

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Montecatini alcuni fabbricati aggiunti a quelle Terme, e la così detta Locanda Minore, studiandosi di conservare con diligenza lo stile delle cose del

Pagina 20

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

statue dell’Arco di porta a San Gallo, opere del Foggini, del Ticciati, del Masoni e d’altri scultori, che si reputavano allora abilissimi, basta a

Pagina 24

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Maria Del Fiore. Starebbe ai nostri artisti compire il gran monumento d’Arnolfo, di Giotto e del Brunellesco; e se non rimarranno inferiori a sè nel

Pagina 24

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

principii falsi e corrotti dei suoi tempi, sebbene contemporaneo del Canova, non la fece avanzare d’un passo. Perchè in tutte le opere sue, i monumenti

Pagina 25

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

di assai gusto e sapere. Il monumento del vescovo Niccolò Marracci nella cappella della Madonna in Arezzo, quello del senatore Ippolito Venturi in

Pagina 26

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

del padre. Pure sentendosi chiamato da naturale inclinazione ad altra via, dopo essere stato fattorino di un vetrajo e poi di un sarto, riuscì ad

Pagina 27

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

rivolse intiera allo studio del vero, e non greca la volle o romana, sibbene per naturali bellezze sublime. Trovato un concetto filosofico e sempre

Pagina 29

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

rinomanza. Il nome del Pampaioni si fece noto circa il 1827, per un piccolo monumento commessogli da certo signore pollacco a cui la morte aveva rapito una

Pagina 29

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

, e il Farinata degli Uberti per la loggia degli Uffizi (1844), opere tutte del suo scarpello, hanno in generale dei pregi. — ANDREA LEONI di Firenze (n

Pagina 31

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Diremo ora dei viventi che onorano la scultura in Toscana. Ma qui ci si conceda più che altrove la parsimonia del discorso e dei giudizi

Pagina 32

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

in cera alcune parti del corpo umano con tanta precisione, che lo stesso Mascagni ne restò maravigliato, e si strinse al valente giovane coi legami

Pagina 40

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

), apprese l’arte nello studio del Calenzuoli; ma le cose sue all’occhio degl’intelligenti rimangono di gran lunga inferiori a guelle del maestro; ed ebbe

Pagina 41

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Lo stato della pittura a mezzo il secolo XVIII era in Toscana, come in ogni altra parte d’Italia, assai lacrimevole. Quando dalle tenebre del medio

Pagina 42

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Singolare grido di sè aveva levato in sul principio del secolo VINCENZIO MEUCCI (n. 1694; m. 1766), e benché lo dicessero il miglior frescante del

Pagina 43

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

maggior nome, è il transito del beato Ranieri nell’oratorio pisano di San Vito.

Pagina 44

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

GIUSEPPE TERRENI di Livorno, che fiorì nella seconda metà del passalo secolo, fu frescante e ornatista di moltissimo merito; come mostrano chiaro e

Pagina 45

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

ed affetti, ebbe comune la fama del Mengs. Ma taluno vorrebbe considerarlo, e non senza ragione, più romano che lucchese, perchè a Roma solamente fece

Pagina 45

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Non pertanto dalla scuola del Petroni, ma non già per le lezioni di lui, uscivano per recarsi a Roma a cercarvi perfezione nella pittura due

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ecco quali furono gli artisti principali toscani o fattisi toscani educati alle vecchie scuole; quali i lavori meglio pregiati del tempo loro; quale

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Molte e tutte lodate furono le opere che lasciò questo pittore; eccone le principali. La parabola del Samaritano, che per la bontà delle tinte parve

Pagina 48

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

’Accademia di San Luca, e del Benvenuti stesso amico suo, che poi lo raccontava con ammirazione, rifece il nudo a penna incominciando a tratteggiarlo dai

Pagina 48

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

il migliore, quello della cappella del Poggio Imperiale esprimente l’Assunzione della Vergine. E meritano anche speciale menzione un suo cartone

Pagina 49

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

XVIII ai dì nostri, può dirsi presso che nuovo, ben poco trovandosene nei libri. Ma comunque la brevità del tempo che ci fu assegnato (poco più di un

Pagina 5

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma il pittore che approfittando degli esempi del Benvenuti e del Sabatelli, seppe, mercè le doti che natura gli avea largito, far nuovi passi nell

Pagina 50

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma uno dei meriti più rilevanti del Bezzuoli fu nel dipingere a fresco; e per coloro che hanno veduto di lui Alessandro il Macedone nello studio d

Pagina 52

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

GASPERO MARTELLINI di Firenze (n. 15 febbraio 1785, m. 20 ottobre 1857), venuto anche esso dalla scuola del Benvenuti, riuscì pittore lodato più che

Pagina 52

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

venuti in fama, ed ahi! troppo presto rapiti all’arte. FRANCESCO (n. in Firenze 22 febbraio 1803, m. nell’agosto 1830) fu allievo del padre; e fino dalla

Pagina 55

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

marzo 1776), contemporaneo del Benvenuti e di Luigi Sabatelli, attese all’arte con assai amore, ma seguitò gli esempi delle vecchie scuole piuttosto che

Pagina 57

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

maestro d’intaglio in rame nella nostra Accademia. — FERDINANDO GREGORI pure di Firenze (n. 1740, m. sul finire del secolo) figliuolo e allievo di Carlo

Pagina 65

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

, perchè seppe intagliare i suoi molteplici rami con perizia dell’arte e mirabile delicatezza. Fatti in patria gli studj del disegno, passò a Venezia sotto

Pagina 66

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Domenico Gabbiani, passò a perfezionarsi a Parigi sotto la direzione del celebrato Giovan Giorgio Wille. Dopo sei anni (1776) tornato in patria

Pagina 67

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Erede del nome e della fama di questo artista fu GIOVAN PAOLO LASINIO suo figliuolo (n. in Firenze 1789, m. 8 settembre 1855), che riuscì incisore

Pagina 68

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

conto del Volpato (1781); il quale moltissimo sperando da lui, volle stringerlo a sè anche coi legami della parentela e gli dette in isposa la propria

Pagina 69

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

lui eseguita in Firenze nel 1787, insieme alla nuova disposizione interiore di quel pio luogo; e la fabbrica non spregevole del Conservatorio di

Pagina 7

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

E qui prima di ricordare la scuola del Morghen, vogliamo spendere qualche parola intorno a due celebratissimi artisti, che sebbene non Toscani

Pagina 70

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

incisione delle tavole patologiche del celebre Scarpa, e poi del famoso Giuseppe Longhi lombardo. Incise sotto di lui l'Erodiade del Luino, la Sacra famiglia

Pagina 71

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Intanto dalla scuola del Morghen uscirono, com’era da sperare, artisti valenti e degni di un cosi chiaro maestro. ANGELO EMILIO LAPI fiorentino (m

Pagina 71

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma l’allievo del Morghen che più sali in fama tra noi, e che oggi è capo di una bella e fiorente scuola d’incisori, è Antonio Perfetti di Firenze (n

Pagina 72

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

del Cardellino e l’altra la Bella Giardiniera, opere insigni di Raffaello, furono da lui incise maestrevolmente a genere finito, e la prima in ispecial

Pagina 73

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Nè tra gli artisti che in Toscana hanno atteso all'intaglio sul rame con amore, è da passarsi inosservato GIROLAMO SCOTTO, scolaro del Longhi, che

Pagina 74

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

messi da banda gli ornati soverchi e le ridicole fogge, allora in voga, ricondusse nelle opere le buone, belle e pure linee del cinquecento, e presto

Pagina 9

Cerca

Modifica ricerca