Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
amico sincero: il quale per rivendicarlo dall’oblio immeritato ne scrisse una bella memoria biografica. E veramente fu degno di lode, perchè ebbe nell
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l'Aquidotto, già, sebbene imperfettamente, ideato sotto il dominio francese dall’architetto Sambucy, e che dal colle di Guamo conduce l’acqua potabile
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di tutti gl’italiani, ammaestrati finalmente, com’egli credeva, dall’esperienza a starsi d’accordo.
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vesti, che stringendo al petto dall’una parte un bambinello nudo e dormente, insegna leggere ad un fanciullo che le sta presso dall’altra. Verace
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fu in poco tempo ripetuta dall’artista quattro volte, e bene otto il fanciullo; che poi gettato in gesso a sodisfare il desiderio di tutti, vedi anch
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Santarelli fiorentino (n. primo d’agosto 1801) trasse dall’esempio del padre, sommo incisore di numismi1, l’amore al far di rilievo; e studiata l'arte
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principii dell’arte, giovinetto ancora concorse ai temi proposti dall’Accademia milanese, e due volte ottenne il premio; la prima (1805) con un gran
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altri suoi quadri. Si vedano la morte di Zerbino, soggetto tratto dall’Ariosto, e quella tempesta che ricavò da una comparazione dell’Alighieri nel
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spese volentieri il tempo, lo distogliessero dall’operare di suo; pure dipinse assai e con sì grande amore da lasciare fama di sè. Le cose sue principali
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tempi in Firenze. Mercanteggiò anche di stampe, ma senza ritrarsi dall’esercizio della sua professione, di cui fu operosissimo cultore.
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, divenne artista piuttosto unico che raro. Le prime sue opere furono la Poesia e la Teologia, cavate da due tondi dipinti nel Vaticano dall’Urbinate, per
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. Vedansi per esempio il Sordello, e alcuni degl’intagli per la Divina Commedia impressa in Firenze dall’Ancora (1817-19). — FRANCESCO RAINALDI (n. a Roma
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, morte lo rapi alla famiglia, agli amici, all’Italia, che già onorava in lui un figliuolo diletto. Questo artista guidato dall’altissimo ingegno suo
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