Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
natura dei tempi e l’indole dei nuovi studj ci faranno comprendere d’onde nasca la presente luce delle arti belle, e dove vadano a parare le voglie in
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’ufficio che poi sostenne di vice-presidente nell’Accademia fiorentina. Non pertanto ci rimangono di lui alcune opere non indegne di essere commendate, come
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architetto regio, molte e splendide occasioni per far conoscere quanto sapesse; ma noi ci limiteremo a toccare delle principali per desiderio di brevità
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Ecco quanto ci parve più importante raccogliere intorno alle presenti condizioni dell’architettura in Toscana. Invero troppo poche notizie son queste
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è meraviglia del mondo. La fama che godono questi due capilavori ci dispensa dal lodarli: diremo solo che ambedue le statue stanno sedenti; Arnolfo
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Diremo ora dei viventi che onorano la scultura in Toscana. Ma qui ci si conceda più che altrove la parsimonia del discorso e dei giudizi
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Non pertanto questa presente istoria delle arti nostre, che quasi ci vedemmo svolgere sotto gli occhi, o perchè sembrassero vietarlo rispetti di
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primato nella pittura. Descriverlo non ci concede il tempo, nè d’altra parte lo stimiamo necessario ai nostri intendimenti; basti il dire che finitolo
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XVIII ai dì nostri, può dirsi presso che nuovo, ben poco trovandosene nei libri. Ma comunque la brevità del tempo che ci fu assegnato (poco più di un
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gli errori, ci faremo lecito domandarle, con gli occhi fìssi sopra le opere odierne, se il Bezzuoli erede del Benvenuti e del Sabatelli, facesse
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o peggio ricoperti di bianco. Molte opere condusse a fresco e in olio, più assai ne restaurò. Dire di tutte non ci è possibile, ne citeremo alcune tra
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E qui ci par conveniente, prima di lasciare la pittura, dire qualche parola dei Lavori di Commesso in pietre dure, arte tutta fiorentina, che può
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Ma se i sovrani della famigia de’ Medici ebbero tutti a cuore quest’arte, ci piace tuttavia confessare, che pei Lorenesi fece nuovi e importanti
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a questo valent’uomo, ci passeremo come abbiam fatto con tutti; ma non vogliamo tacere che l’istituto di Francia lo volle tra i suoi, perchè le
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che la raccolta de’ suoi intagli ascende a poco meno di trecento. Onori e ricompense non gli mancarono, ma noi ci passeremo degli uni e delle altre
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premio. Fece poi in più tempi alcune bellissime stampe, tra le quali ci piace ricordare la nascita della Madonna da un fresco di Andrea del Sarto
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