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luminoso, onde esso presenta un aspetto granuloso e reticolato. Le linee nere che trovansi nello spettro solare, conosciute col nome di linee di
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fessura, si vedrà che le righe luminose del sodio e le D del Sole sono perfettamente coincidenti. Ma se il raggio solare attraversi la fiamma stessa
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alle medie latitudini; le loro curvature sono indizio di numerose correnti che si trovano circolare nell’atmosfera solare.
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una più piena notizia di questi fenomeni. Fig. 20. Disco solare colle protuberanze osservato il 23 luglio 1871. È notissimo che in alcune regioni del
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Fig. 21. Macchia solare complessa.
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Quando la macchia sta proprio sull’orlo del Sole essa ci si presenta per taglio, e realmente è invisibile, ma dalle leggi della rotazione solare si
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Fig. 22. Eruzione solare 15 ottobre 1871.
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altezze loro talora sono enormi, ne abbiamo misurate di quelle che erano 8' cioè un quarto del diametro solare. La velocità di innalzamento si è talora
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volte si contano a centinaia e coprono una parte sensibile della superficie solare. È chiaro che se esse crescessero a dismisura, potrebbero cambiare
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’assorbimento della luce della fotosfera solare, prodotto da queste masse vaporose eruttate dall’interno. Queste masse quando sono all’orlo, sono visibili
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Le macchie non si osservano su tutti i punti del Sole, ma solo in due zone parallele all’equatore solare e distanti da esso di circa trenta gradi, ma
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della luce zodiacale attribuita a una atmosfera solare.
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stelle di eguali grandezze. Accade qui a un dipresso quello che accade colla cromosfera solare, in cui la luce dell’idrogeno ridotta a poche righe
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A questa conclusione erano giunti naturalmente gli astronomi non appena ebbero una idea esatta del sistema solare; ma il verificare tal moto
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, benchè poste a distanze diverse, e vediamo quali sarebbero le conseguenze dovute al solo moto solare.
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loro risultante assoluta, e questa si potrà considerare come la risultante definitiva del moto solare, gli altri movimenti dovendosi considerare come
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tali moti apparirà nulla, mentre invece risulterà in piena evidenza il moto unico dovuto alla traslazione solare.
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sistema solare col corteggio de’ numerosi suoi pianeti, comete, asteroidi ecc. non è che un punto nello spazio indefinito, associato da miriadi di altri
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cercare la grandezza assoluta del sistema solare. Questa si riduce a trovare la distanza della terra dal Sole, che è l’unità fondamentale, conosciuta
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Ma fu un inglese, il celebre Halley, che insegnò agli astronomi la vera maniera di servirsi di questo pianeta per avere la parallasse solare, e ciò
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Il metodo di Halley consiste nell’osservare il tempo che impiega il pianeta ad attraversare il disco solare, quando stando esso nella congiunzione
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tanto vicino ad esso che la separazione dei due piani non superi un semidiametro solare più un semidiametro di Venere, cioè 16' 42,": onde non esca
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rovesciato, e la differenza di durata del passaggio salì fino a 27m, donde apparisce che i 9 secondi scarsi di parallasse solare venivano ad esser dati
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entrata, se non quando esso è già accaduto, e l’uscita essendo sempre incerta, atteso le ondulazioni del lembo solare. Restano dunque veramente utili i
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Si vede però in genere che la quantità della parallasse solare che non arriva a 9" in arco è determinabile per mezzo di una quantità che arriva a
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È manifesto che questa specie di collo Fig. 71 o legamento nasce da una diffusione dell’orlo solare, e che il vero contatto non è quando Venere
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Le osservazioni del 1761 diedero per parallasse solare dei valori varianti da 8" a 10", ma le circostanze erano poco favorevoli, quindi si ripeterono
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forti strumenti usati hanno mostrato Venere cinta da una aureola luminosa fuori del disco solare, la quale è sensibile non solo nelle sue vicinanze, ma
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numero realmente per noi incomprensibile, ma che guardasi come unità di misura nella scala del sistema solare.
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e noi ne speriamo poco frutto, poichè è noto che il diametro solare in fotografia varia grandemente sulle lamine secondo la durata dell’esposizione
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Parallasse solare conclusa dagli altri pianeti.
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’Emisfero australe, esso concluse dall’ultima opposizione di Flora una parallasse solare di 8",873.
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Parallasse solare conclusa dalla velocità della luce.
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la fisica perfezionata riuscì a trovare mezzi abbastanza delicati e indipendenti dalla distanza solare per definire la velocità della luce, e allora
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parallasse solare = 8", 86.
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Corteggio solare.
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Il sistema solare si compone di varie categorie di corpi, come è notissimo.
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3.° Comete. L’origine di questi corpi è forse estranea al sistema solare come vedremo al capo ultimo di quest’opera, ma ora molte di esse sono
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’epoca in cui la cometa di quell’anno attraversò, per la sua vicinanza perielia, l’atmosfera solare. È estremamente probabile che tale eccitamento nella
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stella. Così la distanza delle stelle diventa sì grande che l’unità che pur serve per iscala di tutto il sistema solare, si trova troppo piccola, ed è
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A proposito di queste distanze si è domandato se le stelle più vicine non potessero disturbare l’azione solare sui pianeti e le comete più lontane
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non solo la terra sia un punto rapporto allo spazio popolato dalle stelle, ma sia un punto anche l’intero sistema solare, e che le stelle sono collocate
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’apice di traslazione del sistema solare sta sul circolo principale delle stelle grandi, anzi più precisamente vicino al punto di Ercole ove s’incrociano
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sulla natura dei sistemi che componevano questo ammasso di stelle, ma sempre modellando i loro concetti sulla stampa del sistema solare planetario, come
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Ma oggidì che il sistema stesso solare è tanto modificato e riconosciuto così svariato, sarebbe ozioso il voler continuare sulle loro pedate. Infatti
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24.° Nè siamo ancora alla fine delle maraviglie, lo saremo soltanto quando cesseremo di studiare. Fu già un tempo in cui tutto il sistema solare si
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essendosi recato a Roma il signor Janssen per istudiare lo spettro solare, e avendo seco uno di questi piccoli strumenti, gli chiesi di applicarlo al nostro
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spettri chimici, parte colla comparazione dello spettro solare, vi provarono definitivamente l’esistenza di varie righe solari e quelle di molte sostanze
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tutto. Gli spettri del secondo ordine essendo di natura solare può dunque asserirsi senza tema di errare che queste stelle hanno non solo la stessa
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spettro solare: del sodio D, del magnesio b, F e C dell’idrogeno collocate al posto relativo che esse hanno su questi spettri quando si ricevono
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