Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Tale è pertanto la costituzione nota fin qui degli inviluppi solari. Le righe costantemente visibili al bordo del Sole sono indicate nella nostra
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dentro un bicchiere nel fondo del quale è un poco di Benzina liquida. L’apparato più comodo per l’uso col cannocchiale è quello qui disegnato (fig
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, ma sui carboni che sono sempre impuri e perciò misti di varie polveri metalliche, si hanno anche qui gli spettri sovrapposti a zone e a righe di
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le differenze siano anche qui come in altri casi effetto di variabilità reale della stella osservata in epoche diverse e in parte dovute agli strumenti
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vedute? Inoltre è caso frequente trovare due o tre stelle rosse vicine ad una principale dello stesso colore. Di qui si potrebbe raccogliere come le
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. Noi qui faremo un sunto delle stelle più famose e principalmente delle antiche menzionate nella enciclopedia cinese di Ma-tuan-lin tradotta per questa
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Tale è la storia delle principali stelle passeggere o temporarie. Ma può qui domandarsi: sono realmente nuove queste stelle, ovvero semplici
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La figura 34 qui sotto mostra la natura di questo spettro a colonnato. Stante la sua importanza soggiungiamo alcune osservazioni spettrali di questo
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A compiere la descrizione fisica del cielo stellato dobbiamo qui parlare di due categorie di oggetti importantissimi, cioè i gruppi stellari e le
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Combinando questi due cataloghi con quelli delle stelle di primo e secondo tipo dati nei § precedenti il lettore ha qui un primo lavoro che può
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Non si aspetti qui il lettore una rassegna adeguata di queste ricchezze celesti: esse riempirono di già molti e molti volumi, benchè gli astronomi
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Le figure dicono più che molte parole e perciò ne diamo qui alcune, fatte al nostro refrattore nel 1853 al 56, le quali danno numerosi dettagli non
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Qui facciam punto per non esser indiscreti; ma il lettore comprende quante idee si sveglino su questi sistemi, e quanta sia l’imperfezione della
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righe, una nel bleu e due nel verde, disposte come qui si vedefig. 43, e meglio come sono disegnate nellafig. 4 della Tavola IV cromolitografìca.
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però come lafig. 3 e altre danno uno spettro misto come qui sotto si vede fig. 44.
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non possiamo qui parlare di tutte. Ne toccheremo alcune.
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daremo appresso la spiegazione. La piccolezza dei moti è qui posta in evidenza. Un esame più attento ci svela altre particolarità importanti.
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4.° Una cosa importante da studiare si è il rapporto che passa tra i moti proprii e le grandezze delle stelle. Qui però è da avvertire che bisogna
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accidentali e compensantisi reciprocamente. L’analisi matematica de’ moderni dà regole precise per fissare tale risultante, e qui noi non possiamo
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Soggiungiamo qui appresso un catalogo che contiene le posizioni in ascensione retta e in declinazione delle stelle principali ricavate dalle tavole
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I sistemi stellari però non finiscono qui. Già abbiamo veduto che certe nebulose risolubili in istelle minute sono veri sistemi stellari i quali
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creduto necessario introdurre qui un esame ragionato della sua grandezza. Il che facciamo nella seguente digressione che un lettore più informato potrà
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Diremo qui anticipatamente che le opposizioni recenti di Marte nel 1862 in circostanze favorevoli hanno dato con questo metodo 8", 95 secondo
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questo secondo metodo è bene considerare la figura qui appresso.
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non sospetta, aveva ordine del governo Danese, a cui spese era fatta la spedizione, di non comunicare a nessuno le osservazioni prima che a lui; di qui
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per ripararsi dall’acqua. Potevasi fin qui supporre sorto un vento repentino che trasportasse le gocce; ma giunto esso all’altra sponda trovò la
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Non possiamo entrare qui a descrivere il sistema planetario per minuto, ma ne daremo un cenno per completare questo articolo: chi ne desidera più
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elementi sono desunti dall’Annuario di Parigi, 1877, pag. 142.(v. qui appresso il Quadro delle Comete.
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Un altro elemento per giudicare delle distanze relative delle stelle, si ha dai moti proprii. Anche qui è evidente che se tutte le stelle avessero
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delle grandezze fondandosi sui risultati già esposti al Capo III.° § I.° pag. 191, che diamo qui sotto in confronto con quella desunta dalla fotometria.
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poscia nel Nadir. I numeri così ottenuti non sono certo molto precisi, ma essi sono più che sufficienti all’uso che se ne dee fare essendo qui affatto
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Era interessante il cercare la relazione di questi circoli con quello del moto proprio del Sole nello spazio; qui ci limitiamo a dire che anche l
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Qui si vede senza difficoltà come le stelle maggiori sono quasi egualmente distribuite; ma che le minori sempre più si addensano fino ad essere 12 e
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Qui si vede a colpo d’occhio che domina una maggior frequenza di stelle nelle regioni II e V in cui la zona è attraversata dalla Via Lattea più che
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ed in file più lunghe. Onde noi realmente manchiamo di criterio certo, e bisogna anche qui andare coi criterii delle probabilità; e infatti sappiamo
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di grandezza supponendole 1° distribuite uniformemente; indi 2.° tenendo conto della densità. È da avvertire che qui non si tratta di distanze assolute
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Qui è chiaro che la scala fotometrica combina meglio colla ipotesi della condensazione che coll’altra, specialmente per le stelle minori: lo stesso
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Appresso si succedono questi lavori troppo numerosi e noi qui diremo solo dei principali rimandando per notizia degli altri all’opera di Chambers
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In quanto al numero delle stelle di diverse grandezze contenute nelle varie costellazioni, riportiamo qui dal Catalogo di Heis (pag. 178) il seguente
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Supponiamo il lettore abbastanza pratico delle nozioni di sfera e basti aver accennato qui queste cose.
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trovato la seguente proporzione di grandezza nelle stelle qui indicate.
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. Intanto qui accenneremo che è certamente cosa curiosa, come nel poema di Arato non si trovi menzionata la stella Vega della Lira che pure è di tanta
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dalla profondità dello spazio queste preziose notizie. La pratica, e i principii di spettroscopia sono troppo conosciuti oggidì perchè dobbiamo qui
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La figura qui annessa rappresenta la parte essenziale dello strumento. q m fig.6 è il prolungamento del tubo della Fig. 6 gran lente, p e il prisma
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spettro nella sua regione media e molti gruppi propri di altre stelle colorate. Però l’autore si lagna anche qui della scarsezza della luce e della
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La costruzione di questo strumento è notissima, pure non sarà inutile di darne qui un cenno. Esso è composto di due cannocchiali: uno K C fig. 9, che
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assoluta rapporto alla luce diretta profittando dell’imagine diretta veduta nel cercatore, come faceva Fraunhofer. Ma qui oltre l’incomodo di dover usare
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descritti nelle due tavole cromolitografiche qui inserite.
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tempo avvenissero cambiamenti di grande entità, ne diamo qui sotto una lista. Questa è certamente incompleta, ma tuttavia è sufficiente a fissare per l
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belle, di cui diamo qui appresso un piccolo Catalogo.
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