Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
linea retta tra le due ultime del Carro, e prolungando la loro direzione di tanto, quanto queste due distano dalla punta del Timone. La Polare è
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due tipi è identica in quanto alla natura delle materie e che differiscono solo nel grado di maggiore o minore densità atmosferica e elevazione di
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Nella contemplazione del cielo stellato in una notte serena nulla vi è di più ovvio a presentarsi alla mente quanto il pensiero, se in quel cupo
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sua luce era vivissima quanto la luna al 1° quarto! Durò 4 mesi.
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principio quasi tanto lucida quanto Venere e passò dopo l’intervallo di 5 mesi circa alla 3a grandezza. Essa scintillava fortemente onde mostrava varii
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di tale imposizione di nomi. Ovidio colle sue vivaci fantasie riuscì ad ajutar la memoria per molti gruppi: li gnostici (a quanto asserisce il pseudo
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rilevato che in genere esse più presto salgono dal minimo al massimo che non discendano dal massimo al minimo: cosa analoga a quanto accade per le
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’avrebbero invece incalcolabile. Qual vita regolare può aversi in un sistema regolato da un Sole sì incerto e variabile nelle sue influenze? In quanto alla 3a
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altri la stimarono 60 mila milioni, onde si vede quanto siano lungi dall’accordo. Solo le ricerche spettrali facendo meglio conoscere l’indole di
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, cioè di 1" di parallasse annua, ella avrebbe una grandezza quasi quanto è l’orbita di Urano. Ma essa è probabilmente molto maggiore, perchè assai più
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della riga di color rosso C. In quanto alle altre una è vicinissima alla doppia dell’azoto che sta nello spettro di secondo ordine di questo gas; ma non
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’ingrandimento quanto le planetarie. I due canali neri erano sfuggiti al Devico che molto la studiò, e sono una conformazione assai misteriosa. È difficile
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quanto quella di Orione. Essa è assai singolare perchè nel mezzo ha un’ampia lacuna a modo di lemniscata, della qual forma è ben difficile darne ragione
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(ceteris paribus) deve apparire tanto più grande quanto esso è più vicino. Ma per decidere se il moto sia dovuto all’una o all’altra causa è mestieri
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’ammettano pel suono in cui esse sono longitudinali. A questa teorica, e specialmente alla sua prima parte può ragionevolmente opporsi quanto segue. Dopo
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A questa teorica, e specialmente alla sua prima parte può ragionevolmente opporsi quanto segue. Dopo fatta la prima vibrazione che sarà accorciata
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maggior franchezza, in quanto noi siamo stati i primi forse ad attirare l’attenzione dei dotti su questo soggetto. Vedasi il Bull. Meteorolog. dell
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Questo è quanto deve accadere nella ipotesi che siano fisse le stelle e tutti i moti siano apparenti. Ma se esse pure fossero in moto, la faccenda
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La vicinanza di tali corpi può derivare primieramente da un semplice effetto di prospettiva, in quanto che due stelle tra loro lontanissime si
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congiunte accidentalmente, siccome esse in generale sono di grandezza diversa, i loro moti proprii tanto reali, quanto apparenti (v. § precedente) devono
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secondi. Ne misurò le distanze quanto meglio potè, e mediante un micrometro di sua invenzione determinò l’angolo che l’arco condotto per le due faceva col
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Questa idea generale della soluzione del problema basti per noi; quanto al risultato esso è contenuto nella seguente tavola ove sono raccolte alcune
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sua posizione nello spazio. Quanto agli elementi meccanici, essi sono il tempo periodico e quello del passaggio al perielio, e questi si calcolano
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pianeta ha compiuto un intero giro attorno al Sole, cioè distante dalla prima precisamente quanto è il tempo della sua rivoluzione attorno al Sole: esso
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spostarsi di un arco ac o bc. Questo spostamento è tanto maggiore quanto l’astro è più vicino, e si può sempre determinare la distanza conosciuto che
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dalla cognizione di questa si potè argomentare la distanza del Sole mediante il tempo impiegato a percorrerla; vediamo di far comprendere quanto è
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tutti i punti dell’orbita della Terra, tanto quando Giove era nell’opposizione, che quando era nelle vicinanze delle congiunzioni, per quanto
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Un altro fatto che interessa tanto le dimensioni dell’orbita terrestre quanto la posizione delle stelle, somministra ancora la distanza della Terra
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, quanto davano le osservazioni. Questa deviazione fu chiamata aberrazione della luce, e veramente essa spiegava perfettamente il fenomeno, dando ragione
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Benchè tutti questi siano per noi risultati incomprensibili, tuttavia queste ricerche ci fanno vedere quanto sia immenso lo spazio celeste, e come
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analizzeremo i lavori più importanti fatti recentemente e non tanto conosciuti quanto meritano; 3.° della distribuzione reale che può congetturarsi
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quanto portava il tempo suo. Essa valse anche a polarizzare la scienza sicchè non solo varii poeti, ma perfino Cicerone non si peritò a tradurla in
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1.° Le stelle sono più copiose quanto più ci accostiamo alla Via Lattea ove la densità loro è massima.
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° e 20° tanto al Sud quanto al Nord della Via Lattea, come si trova delineata nelle carte di Lubbock ed ha trovato
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), egli trova secondo le varie zone di distanze al piano galattico quanto segue:
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tanto più necessario, in quanto che i lavori di zone non possono tener conto che delle maggiori, lasciando tutte le minori che sono non meno importanti
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propriamente verso l’osservatore; il che ognuno vede quanto sia improbabile. Di più certe masse sono composte di stelle quasi uguali e conglobate con densità
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Da questa si vede con quanta rapidità dovrebbero crescere le distanze stellari andando verso il polo della Galassia, e quanto cresca la densità nel
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mutuo intrecciamento, poichè sono distribuiti in una zona larga poco più di quanto è la distanza media della Terra al Sole. Conosciamo inoltre molte
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nostro equatoriale è forse troppo debole. Speriamo che queste ricerche saranno continuate da altri quanto meritano con sufficienti mezzi.
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è dessa per noi concepibile? noi che neanche possiamo formarci una idea distinta del suo viaggio in 8m ½, cioè quanto è quello che fa per venire dal
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dell'edizione cartacea nota per l'edizione elettronica Manuzio. . In quanto alle altre ricorra alle uranometrie di Argelander o di Heis: queste sono
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In quanto al numero delle stelle di diverse grandezze contenute nelle varie costellazioni, riportiamo qui dal Catalogo di Heis (pag. 178) il seguente
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valutarsi quanto più deboli sono le luci stesse.
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La luce generale del cielo stellato non è tanto scarsa quanto potrebbe sembrare a prima vista. Su di un’alta montagna o in aria pura dopo essere
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facile quanto pare il giudicare bene dei colori delle stelle. Primieramente gli occhi degli osservatori sono diversi e molti senza saperlo soffrono
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’altra. Con una lente concava si corresse la differenza di focalità nei raggi prodotta dal prisma e l’imagine diretta della stella si trovò nitida quanto
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occupato, e l’Huggins si è segnalato non tanto per la copia, quanto per la esattezza e delicatezza delle sue ricerche, che sono classiche.
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