Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Chi più desidera sulla storia di questi fenomeni consulti il Cosmos di Humboldt Tom. III ove sono raccolti importanti documenti e studi astronomici
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di β Pegaso (3.° t.), ma colle righe lucide più decise, e gli intervalli più neri.
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α Ercole è pure variabile e passa dalla terza alla quarta grandezza in un tempo non ancora ben definito. Il suo spettro è nell’epoca del minimo più
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Ilsig. Schoenfeld ha formato un catalogo delle più regolari che presentiamo ai lettori in fine dell’opera. Sono stati notati i loro periodi, e si è
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Nella Libra ve n’è un altro non meno bello e più largo e più risolubile di lui. Alcuni di questi gruppi sono irresolubili Fig. 40. M. 2. Gruppo dell
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Ma l’emisfero Boreale non è il più privilegiato per queste bellezze. L’australe è assai più ricco. Ivi due specialmente sono sorprendenti: quello del
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Un altra simile è nell’Aquario, (H. 4628 A. R. 20h 56m 31s Decl.= 21° 55' 5") ma essa è più difficile; la sua luce è più debole pure sull’asse
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sferica lontana più del gruppo. La figura è in iscala più piccola delle altre. La sua grandezza angolare è = 40" in diametro maggiore, perchè non è
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più sicuro dei monumenti di bronzo o delle Piramidi marmoree. Quindi è che il più gran progresso della scienza moderna si fa consistere nella esatta
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Più bella assai è la stella infig. 3 (H. 4514, A. R. = 19h 41m 7s, Decl. + 50° 18' 18"). Con mediocri ingrandimenti essa mostra una semplice
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Una descrizione di tutti questi oggetti eccede i limiti di quest’opera: a supplire in qualche modo soggiungiamo in fine una lista de’ più belli e più
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Da questa discussione risulta 1.° che le stelle grandi hanno moti più grandi: 2.° che a pari grandezza le doppie hanno moto più grande delle semplici
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probabilità, si rileva da questo solo dato che le stelle più grandi devono essere più vicine, attesochè lo spazio lineare percorso da un corpo qualunque
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e Ottone Struve da più elaborate ricerche trovò
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Nel caso più frequente della curva chiusa si vedrà Fig. 47. Orbita di ζ Cancro.
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In secondo luogo si trova che i moti orbitali sono più frequenti nelle stelle più vicine, e il loro numero và decrescendo colla distanza: e che
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Vedi l’opera di Struve più volte citata Stellarum duplicium ecc. Petropoli, 1852.
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Fu solo nei tempi più recenti che questo problema venne
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Attese queste diversità nei meridiani, sarebbe stato più ragionevole prendere come si pretende che facessero gli Egizi la 10 milionesima parte del
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» di Saturno, otto — più l’anello.
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Da questo specchio si rileva che la distanza massima del pianeta Nettuno, che è il più remoto dal centro del sistema è 30 volte quella della Terra
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in una media di moltissimi astri; allora le regole delle probabilità conducono ad ammettere che in generale le più grosse debbano essere le più vicine
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moti proprii eguali e perpendicolari alla visuale dell’osservatore, le più lontane darebbero moti apparenti più piccoli, e le vicine più grandi; ma qui
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A proposito di queste distanze si è domandato se le stelle più vicine non potessero disturbare l’azione solare sui pianeti e le comete più lontane
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1.° Le stelle sono più copiose quanto più ci accostiamo alla Via Lattea ove la densità loro è massima.
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2.° La grande sproporzione fra i due estremi, onde nel piano della Via Lattea si avrebbero stelle trenta volte più numerose che al polo, anche stando
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Qui si vede senza difficoltà come le stelle maggiori sono quasi egualmente distribuite; ma che le minori sempre più si addensano fino ad essere 12 e
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Qui si vede a colpo d’occhio che domina una maggior frequenza di stelle nelle regioni II e V in cui la zona è attraversata dalla Via Lattea più che
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questo lavoro formulata in cifre in un modo almeno approssimato la legge della densità apparente, non sarà più il problema in uno stato vago e
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2.° Che in proporzione le stelle minori sono più copiose presso il piano galattico che non le maggiori.
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Il primo quesito è questo: Le stelle appaiono esse più dense solo per effetto di prospettiva o pure perchè esse sono realmente anche più numerose in
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Se le stelle ci appaiono più dense, solo perchè le linee visuali sono più lunghe, come esigeva la prima supposizione di Herschel; la proporzione
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Però è da avvertire che le due ipotesi non si escludono l’una l’altra assolutamente, potendo darsi che le stelle in certe direzioni siano più dense
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I cataloghi più celebri sono i seguenti:
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6.° Le stelle che apparentemente ci sembrano le più grandi, sono anche le più vicine, e la distanza è la causa principale, benchè non unica, dell
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4.° Innumerevoli altri ammassi vi sono ancora di natura più o meno risolubile, ma più complicata, dove però attesa la distanza dei corpi e la
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sono uniformemente distribuite nello spazio, ma sono più numerose e più dense non solo apparentemente, ma anche realmente nel piano della Via Lattea. Le
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11.° Calcolando con queste proporzioni dietro gli elementi più probabili della fotometria, e dei moti proprii, la distanza degli altri oggetti a cui
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più ricco e meglio ridotto ai suoi tempi; nel 1814 ne fece una seconda edizione contenente 7646 stelle molto più corretta.
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ne ha ancora recata la notizia! L’orbita del più lontano dei nostri pianeti potrebbe appena misurare l’estensione di una Nebulosa planetaria. Che cosa
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Colla divisione delle stelle in gruppi rimonta ai più remoti tempi la loro separazione in varii ordini di grandezze. Le più belle e lucenti furono
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I risultati più importanti di questi studii sono stati i seguenti:
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Ora si vede che il rapporto va scemando colle grandezze; il che è conforme al fatto ben conosciuto che il rapporto fra due luci è più facile a
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che solo alcune poche fra le più brillanti non erano fisse, onde dal loro errare furono dette pianeti. Queste furono studiate a parte e si fissarono
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Su questo soggetto i punti più importanti a sapere sono questi: 1.° se i colori siano costanti, 2.° se siano almeno approssimativamente stimati
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Gli spettroscopii a visione diretta sono più comodi, ma allungando molto lo strumento, in certi casi, per la strettezza delle cupole mobili possono
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Queste figure danno una idea di ciò che si vede nel campo dello strumento: ora veniamo ad alcuni risultati più particolari.
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Oltre le macchie vi sono nel Sole delle parti più lucide dette facole, e queste generalmente accompagnano le eruzioni idrogeniche semplici. Le facole
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Catalogo di alcune stelle più belle di 3° tipo.
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Questo tipo raccoglie alcune stelle assai curiose, che sono per lo più di color rosso di sangue e di piccola grandezza. Non ne conosco alcuna
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