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sull’Etna, al dire del Tacchini, la luce delle stelle è calma e tranquilla come quella dei pianeti; così pure essa è tranquilla in quelle ore di
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stella oscilla senza cambiar colore, nè avere immagine variante. I pianeti spesso oscillano all’orlo e sono come bollenti, ma pure non scintillano
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Molte stelle notate negli antichi cataloghi sono ora perdute, nè si possono tutte credere errori d’osservazioni: talune certamente erano pianeti, e
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Gli astri che adornano il firmamento fino dai più remoti secoli furono divisi in fissi ed erranti. I fissi furono detti Stelle, gli altri Pianeti e
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li ritenga uniti, come per esempio il Sole e i pianeti. Nel primo caso si dicono doppie ottiche, nel secondo doppie fisiche. Lo stabilire se vi sia un
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distanze, come quella dei pianeti; 3.° da una forza residente in un punto interno qualunque dell’ellisse, purchè essa varii oltre la ragione inversa
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Restano adunque solo le altre due ipotesi di forze; ma la seconda è garantita dal caso dei pianeti; dell’altra non si ha esempio nella meccanica
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facilmente dalle epoche delle osservazioni colle formole che servono al moto ellittico de’ pianeti.
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’aberrazione della luce de’ pianeti nel nostro sistema. Aggiungasi inoltre la perturbazione che può venire alle stelle satelliti visibili dagli astri
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di non restare sorpresi. In un sistema di tanta eccentricità quanta α Centauro, i pianeti di questo sistema ora devono esser scaldati da due Soli
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frangie o strascichi lineari divergenti sistematicamente come sarebbero le posizioni dei nostri pianeti proiettati attorno al Sole. Un corpo centrale
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sistema solare col corteggio de’ numerosi suoi pianeti, comete, asteroidi ecc. non è che un punto nello spazio indefinito, associato da miriadi di altri
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a cercare di capire come mediante movimenti di sfere concentriche alla medesima si potesse render ragione dei moti apparenti de’ pianeti ora diretti
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La terra allora non divenne che uno dei tanti altri pianeti che circondano il Sole, nel che essa però nulla perdette della sua importanza per noi
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eccentrici di primo e second’ordine pei pianeti, la Terra seguitò ad esser sempre il centro di tutti i moti. Le menti non si quietarono se non quando
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Distanza relativa del Sole e dei pianeti.
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facilmente a trovare le distanze relative dei pianeti espresse per la distanza stessa della Terra dal Sole presa essa stessa come unità.
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Infatti i pianeti si distinguono in superiori ed inferiori: questi sono due, Venere e Mercurio, le cui orbite sono incluse dentro quella della Terra
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immobile allo stesso luogo. Ai tempi di Keplero questa durata della rivoluzione era conosciutissima, perchè dalle osservazioni delle opposizioni de’ pianeti
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, e l’angolo compreso. Mediante osservazioni consimili si poterono stabilire le distanze relative di Marte, Giove e Saturno, pianeti noti agli antichi.
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di Equinozio sono parallele. Dunque la longitudine geocentrica del pianeta sarà uguale alla eliocentrica. Però i due pianeti avendo velocità assai
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Dette a e a' le distanze medie e T, T' i tempi periodici dei due pianeti, si ha
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tempi periodici dei pianeti, erano nello stesso rapporto che i cubi delle loro distanze medie dal Sole.» Questa importantissima legge che ritiene il
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distanza de’ due pianeti tra di loro, dalla equazione precedente si avrà a distanza del Sole dalla Terra.
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e ognuno vede che questo è un caso simile a quello trattato precedentemente pei pianeti: che però gli astronomi risolvono anche più speditamente colle
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Fra i pianeti che nella combinazione de’ loro movimenti si avvicinano alla Terra più del Sole trovasi Venere: questa quando sta nella sua
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Parallasse solare conclusa dagli altri pianeti.
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relativa, è poco sensibile e nulla serve nella pratica: ma tra i pianeti superiori il signor Galle notò che Flora, la quale ha una distanza media dal Sole
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Luna e dei pianeti.
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Elementi principali delle orbite de’ Pianeti primarii riferiti all’equinozio medio dell’epoca del 1.° Gennajo 1850 a mezzodì medio del meridiano dì
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l.° De’ Pianeti principali i cui elementi delle orbite sono i seguenti:
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cui rimettiamo i lettori pei pianeti minori.
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2.° Pianeti secondari e satelliti.
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Tre zone nel sistema planetario meritano principale attenzione; la zona interna da Mercurio a Marte, ove i pianeti sono di mediocre grandezza e di
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Fra Marte e Giove sono ora conosciuti fino ad oggi (l.°Gennajo 1877) 169 piccoli pianeti detti asteroidi, i quali sono distribuiti in una zona larga
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diventate inquilini permanenti, e circolano come pianeti attorno al Sole in orbite ellittiche: di queste sono conosciute come periodiche le seguenti i cui
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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A proposito di queste distanze si è domandato se le stelle più vicine non potessero disturbare l’azione solare sui pianeti e le comete più lontane
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essi non conoscevano che un Sole circondato da pianeti che formavano i sistemi di prim’ordine, e questi circondati da satelliti, formanti i sistemi
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a noi dalla potente azione del Sole e de’ pianeti maggiori; altre seguitano le loro orbite paraboliche o iperboliche. Talune sono tutte gassose, altre
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La natura dello spettro di questi corpi li colloca per un lato fra i pianeti perchè hanno in parte nel nucleo spettro continuo, e per l’altro lato
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alle medesime leggi di Keplero, che reggono i pianeti giranti attorno al nostro Sole. Se i Soli secondarii che fanno da satelliti al principale, sono
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argomentarne la generale esistenza negli altri. La costituzione atmosferica degli altri pianeti che in alcuni punti è cotanto simile alla nostra, non che
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dal Sole e si spande nello spazio la quale pervade i pianeti e ne determina le vicende più astruse. Noi siamo certi di questa forza, ma ignoriamo il
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Marte e Giove circolano ben 169 piccoli pianeti (Gennajo 1877) che un inviluppo gassoso lo circonda, il quale si estende sovente fino alla terra
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ne ha ancora recata la notizia! L’orbita del più lontano dei nostri pianeti potrebbe appena misurare l’estensione di una Nebulosa planetaria. Che cosa
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che solo alcune poche fra le più brillanti non erano fisse, onde dal loro errare furono dette pianeti. Queste furono studiate a parte e si fissarono
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stesse righe che davano le fessure. Trovato questo mezzo lo applicò all’esame dei punti lucidi del cielo, i pianeti e le stelle, per riconoscere se tutte
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Quei gruppi, tra i quali i maggiori luminari, il Sole e la Luna e i principali pianeti, fanno la loro strada, attraggono più degli altri l’attenzione
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, Tav. II, 1863. Allora potei con esso fare uno studio esteso delle principali stelle e dei pianeti che pubblicai nel Bullettino Meteorologico dell
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