Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Tale è pertanto la costituzione nota fin qui degli inviluppi solari. Le righe costantemente visibili al bordo del Sole sono indicate nella nostra
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Nella figura 1 della Tavola V diamo una figura del Sole ecclissato quale fu fotografato nel 1871 dalsig. Tennant alle Indie, simile a quella ottenuta
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Nella contemplazione del cielo stellato in una notte serena nulla vi è di più ovvio a presentarsi alla mente quanto il pensiero, se in quel cupo
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. Noi qui faremo un sunto delle stelle più famose e principalmente delle antiche menzionate nella enciclopedia cinese di Ma-tuan-lin tradotta per questa
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Anno 393 nel Marzo, ancora nello Scorpione, ma nella coda. Ann. Chinesi.
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Anno 1264 altra stella ricordata da Leovitius: essendo notata una cometa nella stessa epoca non poteva esser questa altro che una vera stella fissa.
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Anno 1670 scoperta dal Certosinop. Antelmo nella testa della Volpetta accanto al Cigno, ora detta l’11 della Volpe. Essa avea luce bianca ed arrivò
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Anno 1866. In quest’anno il signor Birmingham di Tuam nel Maggio ne scoprì una nella Costellazione della Corona Fig. 31 Spettro della stella del 1866
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Lo spettro di questa stella è dato nella figura 33 come si vedeva nel Febbrajo 1869. In essa vi era lucido l’idrogeno C, (Le zone lucide sono
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La piccola nebulosa visibile appena ad occhio nudo che sta nella Via Lattea nel Sagittario presso la stella μ (mi), è un intreccio sorprendente di
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Uno di questi gruppi rappresentato nella fig. 37 consiste di molte stelline disposte sopra certi archi curvilinei ben distinti che dalla loro forma
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Nella fig. 40 è disegnato il gruppo dell’Aquario che sembra un globo composto di una parte centrale nebulosa formata di minutissimi oggetti, e di un
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Nella linea orizzontale per errore sono messi apici invece dell’indice s dei secondi in tempo. I numeri di questa linea devono essere 1s, 8s, 12s
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maggiore, ed ha una sfumatura nella parte seguente. Diametro maggiore 25", 37; minore 17", 23: ha punti lucidi all’asse minore: fu figurata nelle nostre
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La posizione di una stella, diceva Herschel, una volta ben definita costituisce un punto fisso d’immensa portata nella costituzione dell’Universo
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. L’ultima conclusione poteva aspettarsi perchè la divisione di una massa cosmica in due potè esser nella sua origine facilitata da un’impulsione
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2.° Per un’altra stella (sempre supponendo questa priva di moto particolare) accadrà lo stesso, e siccome i due piani s’intersecano nella stessa
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3.° Presa una terza stella (pure giudicata immobile) anche questo terzo piano dovrà tagliare i due altri nella loro linea comune, sicchè confrontando
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r dal sole, mettendo per le varie stelle un coefficiente λ = 1/r ha calcolato i varii moti particolari che sono inseriti nella tavola data di sopra
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Questo calcolo è esposto nei trattati delle linee di second’ordine di varii autori. Vedi, per esempio, Boucharlat: esso poi è applicato nella memoria
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Restano adunque solo le altre due ipotesi di forze; ma la seconda è garantita dal caso dei pianeti; dell’altra non si ha esempio nella meccanica
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indietro nella sua direzione di movimento. Ma per ora tali casi sono rari.
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Questa idea generale della soluzione del problema basti per noi; quanto al risultato esso è contenuto nella seguente tavola ove sono raccolte alcune
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altre innumerevoli se ne incontrano nella Via Lattea detti comunemente bei campi stellati.
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quali è dato il valore accanto alle coordinate nella tavola stessa.
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delle stelle trovate e divideva il loro numero per quello degli scandagli, e la cifra risultante rappresentava la densità media delle stelle nella
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limitandosi alla 9a grandezza, e lasciando tutte le secondarie nella vicinanza immediata di qualche altra più bella.
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Fra i pianeti che nella combinazione de’ loro movimenti si avvicinano alla Terra più del Sole trovasi Venere: questa quando sta nella sua
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usa quello che è disegnato nella fig. 4 che dicesi Equatoriale. Noi diamo la figura di quello che trovasi all’Osservatorio del Collegio Romano
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nella prima stazione la durata è allungata, nella seconda sarà ritardata e viceversa. Quindi le durate dei tempi in cui si descrivono le corde sono rese
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numero realmente per noi incomprensibile, ma che guardasi come unità di misura nella scala del sistema solare.
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Tuttavia vi sono certe forme generali che la scienza ha scoperto, e che ci possono dare una idea di un certo ordine nella distribuzione di queste
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Chi più desidera vegga le mirabili descrizioni del cielo australe fatte da I. Herschel nella sua immortale opera delle osservazioni fatte al Capo di
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Nella secondaria, 29 scandagli, 5862 stelle.
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Dal lato di 18 ore (Aquila), cioè nella parte principale, 73 scandagli, 10612 stelle.
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altri che s’incontrano nella Galassia. Noi qui non intendiamo parlare di questi casi, ma parleremo soltanto della massa generale visibile, specialmente
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nella Via Lattea si trovano già tali, che senza esser globulari sembrano dare idea di sistemi parziali.
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distribuzione, egli trovò che nell’Emisfero Nord la regione più ricca è nella Vergine, nella Chioma di Berenice e nei Pesci. Questa regione ha la sua
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’incomprensibile; sono artifizi con cui impiccoliamo il grande per renderlo capace di esser contenuto nella nostra piccolezza!
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22.° La gravità è una forza che regge tutto il creato, dal sassolino cadente sulla terra, alla Nebulosa che si va condensando nella profondità dello
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23.° Le vicende decennali del Sole manifestateci nella periodicità delle sue macchie, e nella forza e vivacità delle sue eruzioni, sono riflesse
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» 29. Incerto se vi sia stella, o sia errore nella posizione di Rhumker.
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» 97. Questa è la celebre stella di Hind, che brillò improvvisamente in Serpentario (ofiuco) nella primavera del 1818. (v. Monthly Notices, R. A. S
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grandezza delle visibili nel nostro cielo è costituita da sedici o diciassette stelle più vivaci: 1. Sirio nel Cane Maggiore, 2. Vega nella Lira, 3
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nella Balena le gialle. Le schiettamente azzurre sono rare benchè in genere un colore azzurrognolo domini nella massima parte di quelle che diconsi
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nella Connaissance de temps dell’anno XV repubblicano; appresso questo venne esteso da Zach Corr. astr. vol. VII. Molto ne fu accresciuto il numero
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disuguale, e le loro forme non hanno alcuna analogia coll’oggetto da cui traggono il nome. L’origine di questi si perde nella notte dei tempi, e tutto al
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I risultati ottenuti dal Donati con questo strumento furono pubblicati nel 1862 in una importante memoria nella quale erano figurati, descritti e
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Gli spettri di terzo tipo sono rappresentati nella Tav. III cromolitografica, fig. 3 e 4, da due figure importanti, α Orione, e α Ercole. In fondo
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Non essendo sempre facile di riprodurre queste sfumature con precisione a chiaroscuro nella debita proporzione, si è adottato l’uso di rappresentare
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