Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Nel Sole un secondo in arco s’intende 715 chilometri: quindi questo strato è alto al più 1430 a 2860 chilometri (mille a due mila miglia).
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scintilla elettrica scaricata nel vapore di Benzina misto ad aria atmosferica. La maniera più semplice per ottenerlo, è di lanciare la scintilla di induzione
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Talchè le onde nel loro andamento sono indipendenti dalla posizione del prisma e dipendono dall’esser la stella a levante o a ponente.
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Anno 393 nel Marzo, ancora nello Scorpione, ma nella coda. Ann. Chinesi.
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Anno 123 dopo G. C. nel Serpentario tra α Ercole e α Serpentario. Forse vi fu un’altra apparizione di stella verso l’anno 130 se pure non è la stessa.
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Anno 1600 nel Cigno alla radice del collo di 3a grandezza, trovata da Janson scolare di Ticone. La stella andò diminuendo di grandezza soprattutto
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Anno 1012 nell’Ariete alla fine di Maggio. Relazione del Cronista Epidamo monaco a S. Gallo, morto nel 1088. Era lucidissima, ma subì molte
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Anno 1604. Dopo la bella di Ticone la più insigne fu quella che ai tempi di Keplero nel 1604 comparve nel piede del Serpentario: questa era da
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Nel 1690 i missionari Europei a Peking ne osservarono una nel collo del Sagittario, ma pare che le notizie esatte di essa si siano perdute.
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Anno 1866. In quest’anno il signor Birmingham di Tuam nel Maggio ne scoprì una nella Costellazione della Corona Fig. 31 Spettro della stella del 1866
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Lo spettro di questa stella è dato nella figura 33 come si vedeva nel Febbrajo 1869. In essa vi era lucido l’idrogeno C, (Le zone lucide sono
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Tutte queste si trovano nel Cigno, e il lettore avrà già da sè notato come questa costellazione sia feconda di tali oggetti singolari.
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in tempo. Il periodo generale è di 12g 21or 53m. Nel massimo è di terza in quarta, nel primo minimo di quarta in terza, e nel secondo minimo di quarta
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Una stella assai importante per le sue variazioni è η di Argo nell’Emisfero Australe. Halley nel 1667 la mise nel suo catalogo come di quarta
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dà la parte centrale del pezzo principale dedotta da misure fatte da noi nel 1885. (A. R.= 2h 10m Decl.= +56° 34').
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Come determinare con precisione la Posizione delle stelle nel cielo.
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righe, una nel bleu e due nel verde, disposte come qui si vedefig. 43, e meglio come sono disegnate nellafig. 4 della Tavola IV cromolitografìca.
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Una delle più importanti nel nostro emisfero è quella della Volpetta (fig. 1 Tavola VII) detta dagl’inglesi Dumb-bell; questa sembra al primo aspetto
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(il che è vero), la vibrazione successiva nata dalla prima percorrerà nel tempo Θ della vibrazione molecolare lo spazio che le è dovuto secondo la
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propagheranno percorrendo necessariamente uno spazio σ nel tempo Θ.
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stellari, che esporremo nei paragrafi seguenti, trovò che il moto proprio del Sole veduto da una stella di 5a grandezza posta nel piano dell’equatore
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li ritenga uniti, come per esempio il Sole e i pianeti. Nel primo caso si dicono doppie ottiche, nel secondo doppie fisiche. Lo stabilire se vi sia un
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Nel caso più frequente della curva chiusa si vedrà Fig. 47. Orbita di ζ Cancro.
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Nel Capo seguente esporremo la teoria di queste parallassi.
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Molti altri gruppi importanti si troveranno descritti nel catalogo delle stelle triple e multiple che segue appresso alle doppie.
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) essendo inclinato all’ecclittica EE, il passaggio Fig. 62 non sarà proiettato sul Sole salvo che quando Venere sta o nel nodo N delle due orbite, o
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sua periferia: quindi se in m il moto diurno della Terra si fà nel senso stesso del corso di Venere sul Sole, in n si farà nel senso opposto: se
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le osservazioni nel 1769, e si ottennero gli estremi 8", 56 a 8" 90, e i decimi restarono ancora incerti: onde la sperata perfezione di Halley
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tangente all’orbita terrestre nel senso del moto stesso della Terra.
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partendo da quelle di prima grandezza va fino agli ordini più minuti. Questa scala è nel quadro che più sotto soggiungiamo, (vedi il quadro appresso
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Prendendo separatamente gli scandagli fatti nel mezzo della Via Lattea alla posizione ove essa traversa l’Equatore, si trova per ciascun campo sulla
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Messier pubblicò il suo Catalogo di Nebulose nel 1783.(v. Con. des temps.
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Il numero delle Nebulose è sterminato. W. Herschel ne discusse 3812 nella sua statistica. Il numero contenuto nel gran catalogo pubblicato da suo
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Catalogo di Ulugh Beigh fatto a Samarcanda nel 1437.
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Catalogo di Ticone Brahe fatto a Uraniburgo nel 1602 e pubblicato poscia la seconda volta da Keplero, contiene 1005 stelle.
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Catalogo di Flamsteed fatto nel 1725 ridotto al 1690 contiene 3310 stelle.
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Catalogo della Soc. Astronomica di Londra pubblicato da Baily nel 1826 contiene 2881 stelle.
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Catalogo di Rümker di 11978 stelle osservate ad Amburgo nel 1836.
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» 27. È la celebre stella cremisi di Hind. Oggetto veramente degno di attenzione: secondo Schmidt nel 1865 era crescente in luce e calante in colore
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Il lettore troverà nel catalogo delle stelle rosse molte variabili da noi indicate, che non sono notate in questo catalogo, ma domandano conferma.
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grandezza delle visibili nel nostro cielo è costituita da sedici o diciassette stelle più vivaci: 1. Sirio nel Cane Maggiore, 2. Vega nella Lira, 3
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grandezze indicate nel Catalogo delle stelle fondamentali di Greenwich dato nel capitolo precedente, pagina 17 e segg. I rimandi si riferiscono alle pagine
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settima. Il loro numero totale sarebbe di 5421 nel cielo visibile a Münster che è 0,8 della sfera intera, onde, supponendo che nel resto le stelle
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Questi risultati sono veri soltanto nel medio generale delle varie classi; per le stelle individuali le differenze sono immense. Così noi abbiamo
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per la necessità d’intendersi nel distinguere l’immensa copia degli astri, e si conservarono con quello scopo medesimo che si conserva nel globo
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Ptol. Almag. lib. VIII,descriz. della stella Sirio nel Catalogo pag. 73 dell’Ediz. di Halma, ove è detta ὑποκίρρος subrusa.
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cercatore è disposto in modo che quando la stella è nel campo del primo, girando l’equatoriale in ascensione retta, la stella viene nel campo del cercatore
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Più facilmente ci riuscì l’intento col piccolo prisma a visione diretta. Questo fu collocato nel tubo del porta oculare alquanto eccentricamente, e
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Queste figure danno una idea di ciò che si vede nel campo dello strumento: ora veniamo ad alcuni risultati più particolari.
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sono illuminate in senso contrario, cioè che mentre nel 3° tipo la luce è più viva dal lato del rosso, Fig. 18 Curve della luce nel 3° tipo. Fig. 19
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