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deve tener sott’occhio le tavole I e II molto meglio del cielo stesso.
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Il signor Huggins si è occupato di questa stella e mette un rosso molto sviluppato e in esso molte righe nere al luogo ove per noi sono semplici
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° e principalmente di 4° tipo oltre le righe metalliche hanno anche quelle di altri gas e molto probabilmente del carbonio in istato di ossido o di
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benchè agisca sullo spettro anche all’orizzonte, pure essendo ivi molto inferiore di forza può trascurarsi. Questa è la diffrazione de’ raggi nell
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. Siccome le nebulose, come vedremo contengono molto idrogeno, quindi si capirebbe perchè in queste stelle dominino le righe di questo elemento.
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Una stella di questo genere molto importante è la R dei Gemelli (α = 6h 58m 37s; δ = +22° 55'). Questa stella scoperta variabile da Hind ha un
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posizioni delle righe sono molto approssimate e che queste ricerche richiedono strumenti di maggior forza, che non può avere un obiettivo di soli 9 pollici.
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lascia ancora in sospeso la spiegazione di questi fenomeni, ma è già molto aver rilevato il parallelismo fra tali fatti.
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Lo studio delle stelle variabili, è stato molto coltivato in questi ultimi tempi, come pure quello de’ loro colori. Gli studi spettrali hanno
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, cioè di 1" di parallasse annua, ella avrebbe una grandezza quasi quanto è l’orbita di Urano. Ma essa è probabilmente molto maggiore, perchè assai più
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molto sfumati, mentre gli esterni sono netti. Dentro vi è una stella di 12a un poco eccentrica e due altre minutissime appena visibili.
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Le nebulose rigorosamente ellittiche sono molto numerose, e generalmente del tipo della figura 5 Tavola VII.
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genere condensate al centro e molto diffuse all’orlo, ove si passa per tutti i possibili gradi di densità dalle minime sfumature a quelle che hanno
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, perchè si sarebbe condensata in istelle, non è ancora abbastanza solida. Una stella molto viva, ecclissando la Nebulosa, la fa sparire: così
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, come la 61 Cigno, 1830 Groombridge, 40 Eridano che sono assai piccole, eppure hanno moti molto grandi.
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4.° I moti apparenti saranno soggetti ad una legge molto semplice: le stelle sembreranno divergere dal lato verso cui cammina il Sole, e convergere
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’orbita terrestre in un anno, ossia 240 milioni di chilometri all’anno; ma tal valore è molto precario per l’ignoranza delle distanze assolute delle stelle.
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però molto improbabile che una piccola abbia moto uguale ad una grande: quindi per tutte le stelle disuguali un moto eguale comune è una probabilità di
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rilevare da moti proprii identici tra le stelle molto distanti. Tali sono le piccole compagne di Castore, di 40 Eridano, di Alcor cioè la compagna di
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Herschel e degli Struve, di Maedler, Smyth, Dawes, South che ci hanno preceduto, dobbiamo molto ai signori Dembowski, Dunèr, Burnham, Powell, Doberck, ecc
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le stelle visibili nei grandi strumenti possono dirsi un 20 o 30 milioni, le realmente esistenti sono molto di più: la sola Via Lattea in alcuni siti è
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’equinozio corrispondeva vicino alle Pleiadi, cioè 1460 anni avanti l’èra volgare, il che non sarebbe molto lontano dall’epoca della costruzione della
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lontananza è così grande, e l’angolo di parallasse così piccolo che ogni misura diretta riuscì impossibile agli antichi, ed è molto difficile e poco sicura pei
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Le osservazioni fatte a questo modo sono molto più sicure che non le altre fondate sulle distanze zenitali dirette. Il metodo si riduce a confrontare
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molto più facile a determinare.
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I moderni sperando molto sulla fotografia hanno cercato nel 1874 di fissare queste distanze con questo mezzo istantaneo, che permette di moltiplicare
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controllarlo e determinarlo. Tutti però sono fenomeni molto astrusi, e si riducono alla categoria delle perturbazioni che esercitano gli uni sugli altri i
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tale assunto. Tuttavia se ciò è vero per un numero limitato di poche stelle, la cosa è diversa quando si tratta di un numero molto grande di esse e
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Sirio e Canopo, lasciandoli non molto lungi; divide in due la Croce del Sud, passa fra le lucide del Centauro, pel corpo dello Scorpione; ivi salendo
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facilmente riconoscere, colla Via Lattea; però non dista molto da essa, anzi segue per un gran tratto il ramo precedente di essa Via che dopo la separazione
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La distribuzione delle stelle minori è anche essa molto ben marcata, qualora però si abbia cura di stare nelle medie senza voler entrare nei casi
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le sue forme nelle Tavole l.a e 2.ª molto ridotte, come è naturale.
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stelle per ciascuno. Partendo quindi da questa cifra (che non è molto distante dal numero di 122 stelle, trovate da suo padre per l’Emisfero Nord
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Ugenio suppose le stelle disposte in modo uniforme, ma ora abbiamo veduto che questa idea non è sostenibile. Wright, Kant e Lambert dissero molto
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ascensione retta e declinazione (v. § precedente) che sono molto più comode.
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più ricco e meglio ridotto ai suoi tempi; nel 1814 ne fece una seconda edizione contenente 7646 stelle molto più corretta.
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» 31. Variabilità molto probabile.
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autorità riconosciute come competenti: ma siccome lo splendore di molte non è costante così è facile trovare molto differenze.
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più definita che non fa la vista naturale, facilita molto la visibilità degli oggetti, il che è tanto vero che un cannocchiale avente l’apertura eguale
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di quella di Sirio. Questa stella secondo Wollaston sarebbe un ventimillionesimo del Sole, cioè 1/20,000,000; ma questa appreziazione sarà certo molto
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2° La qualità de’ vetri degli obiettivi influisce assai e molto ancora la perfezione degli oculari. Gli specchi metallici tingono sempre un poco in
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nella Connaissance de temps dell’anno XV repubblicano; appresso questo venne esteso da Zach Corr. astr. vol. VII. Molto ne fu accresciuto il numero
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’aveano molto diverso. In Sirio notò una forte riga nera nel verde e due nell’azzurro; e trovò righe simili in alcune altre stelle; ma il sistemadi queste
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cannocchialino diminuiva molto l’intensità della luce, lo levai affatto e mi misi ad osservare ad occhio nudo attraverso il prisma, o solo con una debole
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Gli spettroscopii a visione diretta sono più comodi, ma allungando molto lo strumento, in certi casi, per la strettezza delle cupole mobili possono
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prismi da Hofman e da Merz, furono trovati molto utili e di comodo servizio. Il signor Huggins preferì la forma comune a prismi angolari come quelli di
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Però, benchè sì eccellente, questo strumento è molto costoso, e non era sperabile che venisse molto diffuso, ed essendo non molto comodo per le
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Molte stelle minori bianche paiono avere spettro continuo e senza righe, ma studiate con cura si trovano di questo tipo colle righe però molto fine.
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Maggiore e molte altre di color giallo sono di questo tipo. La finezza delle righe esige che l’aria sia molto buona e quieta per vederle
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variabile, le zone diventano fosche assai quando essa è molto rossa e piccola. Diminuiscono poi di nerezza e anche di larghezza quando è gialla e grande. α
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