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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

477376
Angelo Secchi 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

elettrico) e lo spettroscopio, apparirà al suo posto una riga nera, perchè il vapore sodico assorbe a preferenza i raggi emessi dalla fiamma che hanno la

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Si deve al signor Janssen l’avere insegnato come esse si potevano vedere anche fuori dell’ecclisse mediante lo spettroscopio. Queste si vedono

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notabilmente la natura dello spettro solare su tutto l’astro, come lo cambiano in alcune piccole regioni.

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Lo spettroscopio ci ha rivelato ancora in cielo un altro fatto importante. Questo si è che per lo più le stelle di uno stesso tipo sono molto

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Questa diversità tra i due fenomeni è messa in piena evidenza mediante lo spettroscopio.

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Fino dalle nostre prime ricerche spettrali e appena che avemmo inventato lo spettroscopio semplice a visione diretta di cui abbiamo detto sopra

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La lunghezza di questo spettro fu trovata da Bessel di parecchi secondi. Struve a 88° 33' di distanza zenitale lo trovò di 22" in diametro verticale

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Il Montigny indicò la diversa refrazione che soffrono i raggi passati attraverso diversi strati d’aria. Notò esso come lo spettro che entra nell

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violetto in alto (fig. 30); perchè è evidente Fig. 30 che essendo lo spettro più largo della pupilla, questa non può tutto riceverlo, e se lo vede per tutto

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e dopo attraversa un prisma il cui spigolo refringente è parallelo alla fessura stessa è rivolto in alto, si avrà su di un cartone lo spettro col

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Finora gli astronomi non aveano potuto che ammirare le fasi di tinta generale e le grandezze di queste stelle, ma d’ora in poi lo spettroscopio ha

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«27 novembre 1867. La luce è uguale a ζ Balena onde è di terza grandezza decisa. Il colore è un bel rosso rubino. Lo spettro è magnifico e del tipo

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Lo studio delle stelle variabili, è stato molto coltivato in questi ultimi tempi, come pure quello de’ loro colori. Gli studi spettrali hanno

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essere i Soli. Esse ci avvertono che vi possono essere masse gassose vive e isolate da imitare lo splendore discontinuo stellare. Le stelle nebulose

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Come lo spettroscopio possa far rilevare i movimenti stellari.

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(il che è vero), la vibrazione successiva nata dalla prima percorrerà nel tempo Θ della vibrazione molecolare lo spazio che le è dovuto secondo la

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Per far vedere che non esageriamo in ciò le difficoltà, diremo che mentre alla Cometa di Coggia del 1874 lo spettroscopio assegnava un avvicinamento

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2.° Per un’altra stella (sempre supponendo questa priva di moto particolare) accadrà lo stesso, e siccome i due piani s’intersecano nella stessa

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1.° Primieramente il moto apparente si farà sempre in un piano che passerà per la stella, e per la linea percorsa dal Sole ossia (il chè è lo stesso

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queste misure differiscono i varii osservatori tra loro sistematicamente; ma lo stesso osservatore in diversi tempi e posizioni dell’astro differisce da

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Da questo quadro risulta che il rapporto tra le doppie fisiche alle ottiche resta lo stesso per le due classi di movimenti, il che vuol dire che

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Lo spettroscopio ci ha mostrato l’unità di materia, e le stelle doppie ci mostrano l’unità di forza: la geologia ci apprende le serie immensa di

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Queste miglia sono miglia arabiche, delle quali la vera lunghezza non è conosciuta. Se lo stadio di Tolommeo era 1/8 di miglio romano il grado

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la vedono spostata di una quantità maggiore o minore che chiamasi parallasse. Gli astronomi chiamano parallasse lo spostamento angolare apparente di

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mentre unop.es. da A lo vede in b e l’altro da B in a, lo spostamento a L b si misura direttamente nella sfera celeste rapporto alla stella, e dalla

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Dovendo gli astronomi determinare sovente la posizione degli astri fuori del meridiano, lo strumento sopra descritto non potrebbe servire. Allora si

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2.° Che lo spostamento si faceva in modo che la stella era trasportata ad angolo retto rapporto al raggio vettore del Sole, e in direzione della

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della luce, Bradley ravvicinò i due fenomeni, e concluse che lo spostamento era apparente, e dovuto al moto successivo di questa combinato col moto

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L’aberrazione della luce, essendo un fenomeno tanto generale che spostava tutte le stelle e dipendendo da due fattori, cioè lo spazio percorso della

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in media = 8", 91 a cui corrisponde una distanza lineare di 148 milioni di chilometri. Tal’è l’unità con cui si misura lo spazio celeste.

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Qui è chiaro che la scala fotometrica combina meglio colla ipotesi della condensazione che coll’altra, specialmente per le stelle minori: lo stesso

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: contiene 1025 stelle. Corretto della precessione erronea rappresenta lo stato del cielo ai tempi di Ipparco.

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viaggiando nella profondità degli spazii venne ad incontrarsi col nostro sistema: varii frammenti di essa lo vanno ora scorrendo in orbite chiuse aggregate

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sistemi a sè; ma malgrado lo stato aereo e gassoso e perciò mobilissimo, tutte sono notabili per le loro forme sensibilmente costanti e perciò di moti

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: Bessel dalle osservazioni del medesimo astronomo lo aumentò fino a 3222 stelle.

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24.° Nè siamo ancora alla fine delle maraviglie, lo saremo soltanto quando cesseremo di studiare. Fu già un tempo in cui tutto il sistema solare si

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N. 2. Stimata variabile da Argelander, benchè Schönfeld non lo creda.

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dette di prima grandezza, le minori di seconda e via discorrendo fino al numero di sei gradi distinguibili. L’occhio nudo si ferma a questo, il resto lo

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Per Boreali il sig. Heis intende quelle che passano tra il polo e lo zenit di Münster: per medie quelle tra questo zenit e l’equatore, per australi

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Lo stato dell’atmosfera e l’altezza dell’astro non si possono trascurare, e osservando troppo spesso l’orizzonte si avranno tinte cariche di rosso

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questi ultimi anni lo studio delle stelle rosse ha occupato molti astronomi. Lalande fino dal suo tempo ne avea già fatto un piccolo catalogo pubblicato

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Siccome però l’estensione di questo catalogo interromperebbe troppo il corso dell’opera, così abbiam creduto bene metterlo in fine, ove il lettore lo

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Il primo che ottenesse uno spettro di stella con vantaggio della scienza fu Fraunhofer. Dopo aver con somma perfezione e delicatezza descritto lo

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deviazione del prisma, l’Amici inventò un prisma che senza deviare la luce ne desse però lo spettro completo, come nei prismi angolari.

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perfezione del nostro obbiettivo di Merz. Lo strumento fu ordinato immediatamente, ma esso non giunse che al decembre dello stesso anno. Intanto

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Gli spettroscopii a visione diretta sono più comodi, ma allungando molto lo strumento, in certi casi, per la strettezza delle cupole mobili possono

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Tale è lo strumento. Però ad intenderne bene certe particolarità per l’uso della spettroscopia stellare, sono necessarii alcuni schiarimenti.

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I fili di ragno per lo studio degli spettri delle stelle sono affatto inutili perchè non vi è luce sufficiente per vederli: perciò noi introducemmo l

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avere i mezzi da introdurre le luci artificiali dentro lo strumento col che si fa a meno di qualunque scala. Però attesa la debolezza degli spettri nelle

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Questa classe è numerosissima e abbraccia più della metà delle stelle visibili. Per fissare lo stato loro presente e così assicurarci sei mai col

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