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, perchè gli spettroscopi con prismi a visione diretta restringono più il rosso che non i prismi angolari: ora io uso i primi, ed egli i secondi.
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Questa diversità tra i due fenomeni è messa in piena evidenza mediante lo spettroscopio.
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Si misurarono gli angoli alle stelle vicine, e furono trovati identici con quelli di H. I. Quindi questi corpi devono essere lontanissimi.
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§ I.
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1.° È impossibile non riconoscere in questa lista una legge nei segni. Nelle Ascensioni Rette i segni sono quasi tutti + nelle prime 6 ore, e sono
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Come lo spettroscopio possa far rilevare i movimenti stellari.
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2.° Per un’altra stella (sempre supponendo questa priva di moto particolare) accadrà lo stesso, e siccome i due piani s’intersecano nella stessa
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3.° Presa una terza stella (pure giudicata immobile) anche questo terzo piano dovrà tagliare i due altri nella loro linea comune, sicchè confrontando
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Herschel però non usò tal metodo di precisione, ma semplicemente tracciando sulla sfera celeste i circoli massimi spettanti ai moti proprii di varie
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Siccome in tutti questi valori l’error probabile sta tra i 3 e i 5 gradi, quindi si vede un accordo assai soddisfacente tra questi risultati, il cui
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trovano proiettate quasi sulla stessa visuale; ma può anche derivare da una connessione fisica che sia tra i due corpi per mezzo di una forza qualunque che
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ELEMENTI DELLE ORBITE DELLE PRINCIPALI STELLE DOPPIE SECONDO I CALCOLI FONDATI SULLE ULTIME OSSERVAZIONI.
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Un mezzo per conoscere le stelle fisicamente doppie potranno un giorno essere i loro colori; ma finora questo mezzo è assai poco studiato.
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In secondo luogo si trova che i moti orbitali sono più frequenti nelle stelle più vicine, e il loro numero và decrescendo colla distanza: e che
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§ I.
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Riusciti vani i tentativi di spiegare i moti celesti per sfere concentriche, gl’ingegni si rivolsero ai moti eccentrici, ma a tutti i tentativi di
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Oltre questo difetto si riconobbe appresso che tra i diversi meridiani vi è una piccola differenza, talchè dalle più accurate ricerche moderne del
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Fu appunto dietro tali studii che il celebre astronomo concluse: l’astronomia Cinese aveva avuto i suoi principii in un’epoca antichissima in cui l
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Dette a e a' le distanze medie e T, T' i tempi periodici dei due pianeti, si ha
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Oltre i metodi precedenti che possono dirsi diretti perchè fondati su fatti sperimentali immediatamente connessi colle dimensioni dell’orbita
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l.° De’ Pianeti principali i cui elementi delle orbite sono i seguenti:
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Fra Marte e Giove sono ora conosciuti fino ad oggi (l.°Gennajo 1877) 169 piccoli pianeti detti asteroidi, i quali sono distribuiti in una zona larga
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Fondati pertanto su questi principii, e utilizzando i numerosi lavori dei moderni, Struve ha computato una tabella dei moti proprii in proporzione
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grandezza quando siano i movimenti ridotti alla sola componente perpendicolare al raggio visuale. Ciò malgrado anche qui ci viene in aiuto la regola di
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§ I.
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analizzeremo i lavori più importanti fatti recentemente e non tanto conosciuti quanto meritano; 3.° della distribuzione reale che può congetturarsi
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§ I.
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Dendera e lo zodiaco di Esnè: poichè anche questi sono lavori assai grossolani. Gli Arabi e i Cinesi se ne occuparono, ma i loro lavori sono lungi dall
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Dal lato di 6 ore (tra il Toro e i Gemelli), 49 scandagli multipli con 4042 stelle, che dà 82,5 per medio.
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Sono poi degni di osservazione i due seguenti punti notati da Struve.
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2.° La grande sproporzione fra i due estremi, onde nel piano della Via Lattea si avrebbero stelle trenta volte più numerose che al polo, anche stando
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I lavori di zone di Devico e dell’Americano Bond ed altri conducono alle stesse conclusioni, cioè:
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sulla natura dei sistemi che componevano questo ammasso di stelle, ma sempre modellando i loro concetti sulla stampa del sistema solare planetario, come
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I. Herschel Cape Observ. pag. 36-37.
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Catalogo di Nebulose nel 1783.(v. Con. des temps. . Ai nomi degli Herschel vanno aggiunti tra gli antichi Lacaille e Messier. Tra i recenti quelli di Dunlop
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I cataloghi più celebri sono i seguenti:
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Tutte le carte moderne sono costruite realmente sopra i così detti cataloghi.
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Raccogliendo ora le vele dopo la non breve corsa fatta negli spazi celesti, noi possiamo così riassumere i principali risultati.
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Catalogo di Argelander fatto a Abo, contiene 560 stelle; opera di molta autorità, che servì a fissare i moti proprii delle stelle con precisione.
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Avvertiamo che i tipi fondamentali sono i seguenti (C. II. § IV).
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§ I.
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I rimandi si riferiscono alle pagine dell'edizione cartacea nota per l'edizione elettronica Manuzio.
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I risultati più importanti di questi studii sono stati i seguenti:
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Gli aggruppamenti delle stelle presso i popoli più remoti dell’Oriente, dell’India e presso i Cinesi sono tutti diversi dai nostri, e con ciò
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è rigorosamente monocromatica: un forte ingrandimento diminuendo la luce ed esagerando i dischi rende meglio distinguibili i colori.
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V. Nuovo Cimento del Matteucci, Tom. I.
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divenire inservibili. Di più si può facilmente togliere un prisma agli angolari e diminuirne la dispersione il che non può farsi con i diretti, e così
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mezzo di un pezzo OO', che permette tutti i movimenti intorno all’asse ottico dello strumento come un micrometro di posizione. Al tubo suddetto è
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Passiamo ora ad esporre i risultati ottenuti.
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Il fatto più saliente verificato in queste ricerche è stato questo: che mentre le stelle sono numerosissime, pure i loro spettri si riducono a poche
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