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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

477028
Angelo Secchi 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

Altri hanno usato diversi fotometri e noi usammo quello a ruota girante con fessure variabili: la stella maggiore era guardata attraverso le fessure

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elettrico) e lo spettroscopio, apparirà al suo posto una riga nera, perchè il vapore sodico assorbe a preferenza i raggi emessi dalla fiamma che hanno la

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spettro analogo a quello delle macchie solari, prova che anche in esse stelle si hanno delle vicende periodiche di eruzioni simili a quelle del nostro

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. Queste stelle hanno delle zone sfumate che realmente non sono decomponibili in linee: gli spettri di questa specie non sono frequenti in chimica e resta a

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, ma sui carboni che sono sempre impuri e perciò misti di varie polveri metalliche, si hanno anche qui gli spettri sovrapposti a zone e a righe di

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questo elemento assai copioso nelle stelle, dopo che esso si è trovato abbondante in certi aeroliti e dopo che le comete ci hanno mostrato lo spettro

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Laonde per concludere diremo: «Gli spettri stellari di 1° e 2° tipo hanno linee di assorbimento dovute a vapori metallici come il Sole; quelle di 3

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’occhio è formato da’ raggi che hanno attraversato diverse colonne d’aria.

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di alcune vicende ancor problematiche accertate su varii corpi della sfera celeste, e che hanno relazione con noi stessi perchè relativi al nostro Sole.

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antichi non ci hanno lasciato che qualche memoria incerta di quelle che già scomparvero, e così mal sicura che non possiamo nemmeno riscontrarne il posto.

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Del resto è certo che fra le stelle le più minute ve ne sono delle variabili a periodi incerti, e che hanno uno spettro pure a linee lucide. Benchè

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delle Costellazioni servono solo per abbreviare le indicazioni e aiutare la memoria. Molte stelle hanno nomi proprii che sono antichissimi, come

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Lo studio delle stelle variabili, è stato molto coltivato in questi ultimi tempi, come pure quello de’ loro colori. Gli studi spettrali hanno

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grandezze abbiano realmente variato col tempo, tale ordine non si trova ora regolare in tutte. I moderni però hanno conservato queste lettere

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hanno di simile. La nebbia pare staccata dalla stella centrale e formare un anello, ma ciò può essere illusione della luce della parte centrale che

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genere condensate al centro e molto diffuse all’orlo, ove si passa per tutti i possibili gradi di densità dalle minime sfumature a quelle che hanno

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Tra le nebulose irregolari ve ne sono molte che coi forti strumenti di Lord Rosse hanno manifestato una struttura spirale simile a quella de

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tre raggi hanno un punto di convergenze molto lontano. Ulteriori osservazioni potranno decidere se le stelle vi siano fisicamente connesse o no.

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cui non appartengono le altre due. Nelle Pleiadi metà vanno in un senso, metà in un altro; nei Gemelli moltissimi gruppi hanno la stessa direzione di

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. Infatti una occhiata data alla tavola precedente ci mostra che in generale le stelle maggiori hanno bensì moti proprii maggiori, ma ve ne sono di quelle

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hanno moti in genere più grandi delle semplici e sarebbero in medio per le semplici 9",28, per le doppie 15",01, con rapporto 1,618.

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Da questa discussione risulta 1.° che le stelle grandi hanno moti più grandi: 2.° che a pari grandezza le doppie hanno moto più grande delle semplici

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Se le stelle hanno dei moti di traslazione loro proprii è ben naturale supporre che anche il Sole deve averne, e che per conseguenza tutto il suo

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sicurezza la natura curvilinea dell’orbita apparente, che col tempo vennesi sviluppando, e ora alcune di quelle hanno già compiuto più di un giro. Il

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con una minima quantità di mezzi sa ottenere un infinita varietà nei risultati. Aggiungasi a ciò che nelle stelle doppie bene spesso si hanno colori

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Herschel e degli Struve, di Maedler, Smyth, Dawes, South che ci hanno preceduto, dobbiamo molto ai signori Dembowski, Dunèr, Burnham, Powell, Doberck, ecc

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differenza trovata si conclude la parallasse. In questa maniera le refrazioni hanno piccola influenza perchè tanto la stella che il pianeta sono da

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Diremo qui anticipatamente che le opposizioni recenti di Marte nel 1862 in circostanze favorevoli hanno dato con questo metodo 8", 95 secondo

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I moderni sperando molto sulla fotografia hanno cercato nel 1874 di fissare queste distanze con questo mezzo istantaneo, che permette di moltiplicare

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stazioni, che hanno osservato una l’uscita, e l’altra l’entrata. Questa cognizione delle differenze di longitudine dei due paesi era certamente una

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Oltre le incertezze suindicate dell’ingresso di Venere, le ultime osservazioni ne hanno manifestato questa volta un altra non sospettata prima. I

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terrestre, gli astronomi hanno dedotto questo valore da altri fenomeni, i quali involvendo nel loro quantitativo questo elemento, possono servire a

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erano quelli di Pulcova presso Pietroburgo e di Harward College presso Boston, che hanno 16 pollici (= 406mm) di diametro e 6 metri di lunghezza focale

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sapere di quelle che hanno parallasse, perchè esse non hanno diametro misurabile. Le stelle in genere nei buoni strumenti presentano è vero un disco

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momentanea di una sera; perchè non ne conosce i cicli, così andrebbe errato chi credesse che le stelle non hanno altra disposizione che quella che noi

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furono discussi dai loro autori, e poi ultimamente da Struve, ed hanno condotto ai seguenti risultamenti:

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Benchè la risolubilità in istelle distingua la Lattea dalle Nebulose, tuttavia molti pezzi di essa collo spettroscopio ci hanno dato indizio di righe

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planetarie sopra mentovate che hanno piccol numero di secondi abbiam già veduto altrove quanta esser debba la loro grandezza reale. Una nebulosa del

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La natura dello spettro di questi corpi li colloca per un lato fra i pianeti perchè hanno in parte nel nucleo spettro continuo, e per l’altro lato

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gassose, che formano le Nebulose. Alcune di queste sono di enorme estensione, ed hanno una densità irregolarissima; altre hanno una densità quasi

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9.° Le dimensioni assolute che hanno le stelle e le Nebulose e le loro reciproche distanze ci sono affatto sconosciute, mancando esse di parallasse

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, perchè soltanto pochissime hanno ben assicurato più di un decimo di secondo di parallasse; onde la grandezza dell’orbita che la Terra descrive

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Non potendo levare l’arbitrario che regna in questa materia, nè fissare nuove convenzioni senza generare grave confusione, gli astronomi hanno

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tutto. Gli spettri del secondo ordine essendo di natura solare può dunque asserirsi senza tema di errare che queste stelle hanno non solo la stessa

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Serpentario, Serpente, Lira, Aquila, Antinoo, Cigno, Freccia, Delfino, Cavallino, — a cui i moderni hanno aggiunto le seguenti — Renna, Mietitore

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spettro solare: del sodio D, del magnesio b, F e C dell’idrogeno collocate al posto relativo che esse hanno su questi spettri quando si ricevono

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superiore alla 5a. Esse hanno poche zone delle quali alcune coincidono nei loro limiti con quelle del terzo tipo ed hanno larghezza quasi doppia, le linee

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Geissler eccitati con mediocre scintilla elettrica, in cui si hanno gli spettri rigati a persiane lucide sfumate, aggruppate in colonne separate da zone

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5.° Ve ne sono però alcune poche, le quali non entrano in queste categorie, perchè hanno righe semplici isolate, e mostrano linee lucide invece delle

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che hanno ottenuto fotografie di Sirio e di α Lira trovarono nel violetto e ultra violetto zone affatto diverse dal Sole. Tali osservazioni sono

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