Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
La costellazione più bella tra le australi a noi visibile è Orione, il gran cacciatore, che è formato da un superbo trapezio di quattro stelle diviso
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Anno 1264 altra stella ricordata da Leovitius: essendo notata una cometa nella stessa epoca non poteva esser questa altro che una vera stella fissa.
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Anno 1600 nel Cigno alla radice del collo di 3a grandezza, trovata da Janson scolare di Ticone. La stella andò diminuendo di grandezza soprattutto
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Abbiamo lasciato di descrivere in questa corsa alcuni gruppi più minuti che il lettore troverà meglio da sè col confronto di buone carte.
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Tutte queste si trovano nel Cigno, e il lettore avrà già da sè notato come questa costellazione sia feconda di tali oggetti singolari.
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(4.5) Verde deciso suddiviso da altre linee fine solite del tipo; questa zona è separata da una forte linea nera assai larga del magnesio (? o
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Il suo periodo da alcuni è spiegato coll’ammettere una rotazione del corpo della stella attorno al proprio asse, supponendo che da una parte essa sia
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dà la parte centrale del pezzo principale dedotta da misure fatte da noi nel 1885. (A. R.= 2h 10m Decl.= +56° 34').
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Un’altra stella cinta da nebulosa anulare è in (H. 2017. A. R. = 10h 1m 8s, Decl.= − 39° 49' 5"), ma non si distingue se siano connesse fisicamente
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La nebulosità in alcune regioni del Sagittario è estesa ben più che in Orione, e il fondo chiaro del cielo dà indizio di linee spettrali. La luce di
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altri, può consultare le figure raccolte da varii autori, ma in queste è da stare assai in guardia contro le esagerazioni numerose delle luci, e di alcune
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4.° Una cosa importante da studiare si è il rapporto che passa tra i moti proprii e le grandezze delle stelle. Qui però è da avvertire che bisogna
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W. Struve da una discussione de’ moti proprii delle stelle più lucide di Bradley in numero di 180 ha concluso i valori seguenti:
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Da questa discussione risulta 1.° che le stelle grandi hanno moti più grandi: 2.° che a pari grandezza le doppie hanno moto più grande delle semplici
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moderna costruzione. È quello che trovasi all’Osservatorio del Campidoglio in Roma costruito da Ertel di Monaco, e collocatovi dal fu prof. Calandrelli
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e Ottone Struve da più elaborate ricerche trovò
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facendo però notare che qualche variazione dipendeva da alcune incertezze di cui erano affette le osservazioni di Bradley, e mostrando che la
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Onde è mestieri premunirsi da tali errori col moltiplicare non solo le osservazioni, ma anche con una conveniente e saggia riduzione. Non solo in
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Ma non per questo è tolta ogni indeterminazione del problema. L’ellisse di proiezione può nascere da più specie di forze: 1.° da una forza tendente
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delle orbite più accreditate di stelle pubblicate ultimamente da varii astronomi. Molte orbite calcolate da più autori, trovansi differire
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Abbiamo detto altrove che alcune stelle sembravano cinte da astri oscuri, come Algol. Il calcolo de’ moti proprii ha fatto vedere che altre stelle
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di non restare sorpresi. In un sistema di tanta eccentricità quanta α Centauro, i pianeti di questo sistema ora devono esser scaldati da due Soli
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Pei colori delle stelle doppie osservate da Struve si ha la lista seguente:
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congiunte da legame fisico, è minore di quella del non avere a nascere domani il Sole in confronto di tutta l’esperienza storica che abbiamo di questo
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I. Di 72500 stelle di grandezza da 1a a 8a ½ furono da Struve trovate doppie 1973 entro 16" di distanza; cioè una sopra 367. Di queste doppie, 1702
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Marte colle stelle vicine, e prendere la sua distanza da esse fig. 61). Questa Fig. 61 riesce necessariamente diversa nei due luoghi lontani, perchè
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Consiste questo in un grande cannocchiale di 25 centimetri di apertura obiettiva, e 4.m 50 di lunghezza focale, portate da un nodo di costruzione
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Vediamo ora come da questi passaggi si potrà determinare la parallasse.
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Luce zodiacale. Nelle ecclissi solari abbiamo veduto che il Sole apparisce cinto da una corona di luce, dovuta ad una atmosfera gassosa. Questa
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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commentata da molti e singolarmente da Ipparco e di ispirare questo divino Astronomo di farne una descrizione esatta e di precisione veramente astronomica per
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Dal lato di 6 ore (tra il Toro e i Gemelli), 49 scandagli multipli con 4042 stelle, che dà 82,5 per medio.
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Sono poi degni di osservazione i due seguenti punti notati da Struve.
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circostanza il numero sarebbe almeno 90 stelle per campo, e ciò anche lasciando fuori tutti quei campi in cui si offrono ammassi tali da dare più di 200
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accenneremo alcuni. Le zone di Bessel ridotte a catalogo da Weisse per i limiti dei due paralleli di + 15° e ‒ 15° di Decl. discusse da Struve, conducono alla
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Queste conseguenze generali sono incontrastabili, ma da sè sole non compenserebbero la grave fatica fatta per questa discussione. Però essendosi da
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notato da Struve. Il limite delle stelle visibili ad occhio nudo fino alla 6.a grandezza, secondo Heis, sarebbe in tutto il cielo = 6800, il che dà D.h
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legge della densità apparente l’abbiamo da Struve conclusa sui lavori di Herschel. Da essa si traggono le seguenti distanze:
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che contiene tutte le stelle osservate da Lalande; le carte dette di Berlino che si estendono da +15° di declinazione a -15°, e comprendono tutte le
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da ciò che le Nebulose ellittiche formano associazioni indipendenti della Via Lattea.
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Catalogo d’Ipparco fatto a Rodi nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da lui all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea
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Catalogo di Ticone Brahe fatto a Uraniburgo nel 1602 e pubblicato poscia la seconda volta da Keplero, contiene 1005 stelle.
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esistere colà. Se da noi l’aria, l’acqua e la terra sono popolate da tante varietà di esseri che si cambiarono le tante volte al mutare delle semplici
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Catalogo della Soc. Astronomica di Londra pubblicato da Baily nel 1826 contiene 2881 stelle.
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aggiunta tratta da opere posteriori, e specialmente da quello di Schoenfeld.(v. le note in fine.
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Catalogo della Società Britannica che contiene 8377 stelle compilato da varie sorgenti, per opera principalmente di Baily e che oltre le posizioni
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N. 2. Stimata variabile da Argelander, benchè Schönfeld non lo creda.
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48 Toro 4h 7m 33s; + 13° 2’.0 da 6,7 a 7
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Struve dietro un esame delle grandezze usate da Bessel, Lalande, Piazzi ed altri assegna le seguenti proporzioni:
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coperchio da porsi avanti al grande obiettivo che ha un foro di sei pollici di diametro. Contro questo foro è sospeso il prisma sostenuto da una
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