Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
facilmente (quando vi sono) dirigendo lo strumento sull’orlo del Sole con fessura alquanto allargata. Dico quando vi sono, perchè esse non sono punto
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Noi non vogliamo trattenere ulteriormente il lettore su questi dettagli. Esso è con ciò messo abbastanza sul limitare di questa vastissima scienza e
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Per procedere con qualche ordine parleremo prima delle stelle passaggere, o come le chiamano temporarie, indi delle stelle periodiche, e finalmente
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1.° che la prima stella (α = 20or 5m 22s, δ = + 35° 48') ha le sue due righe principali in coincidenza con le due suddette della stella campione dell
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Combinando questi due cataloghi con quelli delle stelle di primo e secondo tipo dati nei § precedenti il lettore ha qui un primo lavoro che può
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per molti lettori pure le soggiungiamo onde altri non abbiano da andare con incommodo a cercarle altrove.
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notabili. Però quella uniformità non è che una illusione derivante dallo strumento, e con varii artifizi si può scoprire la loro organizzazione
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Decl. − 14° 28' 52" n.° 4510 del gran catalogo generale di Herschel che indicheremo con H. Essa è circolare, e con minori ingrandimenti pare di
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Si misurarono gli angoli alle stelle vicine, e furono trovati identici con quelli di H. I. Quindi questi corpi devono essere lontanissimi.
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Come determinare con precisione la Posizione delle stelle nel cielo.
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Più bella assai è la stella infig. 3 (H. 4514, A. R. = 19h 41m 7s, Decl. + 50° 18' 18"). Con mediocri ingrandimenti essa mostra una semplice
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hanno moti in genere più grandi delle semplici e sarebbero in medio per le semplici 9",28, per le doppie 15",01, con rapporto 1,618.
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con quello di Bradley, concluse il moto proprio di molte stelle, e ne trasse per coordinate del vertice di traslazione
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attività appena concepibile, e che vi sono centri di moto, e orbite con velocità ben più considerabili che quelle che si trovano nel nostro sistema
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Fissata così la curva apparente, deve cercarsi la curva reale, e questa parte del problema, essendo indeterminata, è necessario supplirvi con qualche
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con una minima quantità di mezzi sa ottenere un infinita varietà nei risultati. Aggiungasi a ciò che nelle stelle doppie bene spesso si hanno colori
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Con tale scopo sono state fatte molte numerazioni di stelle distribuite a zone che pure servono a darci una idea del loro numero sterminato; ma è
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Diremo qui anticipatamente che le opposizioni recenti di Marte nel 1862 in circostanze favorevoli hanno dato con questo metodo 8", 95 secondo
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mirabilmente sul fondo luminoso dell’astro, e l’entrata e l’uscita si possono avere con una grande precisione. Sfortunatamente questi passaggi sono assai rari
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Con tale artifizio conoscendosi la distanza delle due stazioni, e la velocità con cui gira la ruota, si può sapere qual frazione di secondo impiega
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Riassumendo pertanto il detto finora risulta che questo importante elemento è conosciuto con sicurezza fino ai decimi di secondo, e che può assumersi
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maggiori moti proprii, supponendole più vicine, ma con ben poco successo. La sola che sembra aver risposto con sicurezza è l’Alfa del Centauro che avrebbe
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delle grandezze fondandosi sui risultati già esposti al Capo III.° § I.° pag. 191, che diamo qui sotto in confronto con quella desunta dalla fotometria.
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Per procedere con ordine in questa vastissima materia diremo, 1.° della distribuzione apparente delle stelle grandi; 2.° delle stelle minori ove
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Dal lato di 6 ore (tra il Toro e i Gemelli), 49 scandagli multipli con 4042 stelle, che dà 82,5 per medio.
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Dal lato di 6or 33m con densità media 25, 56
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Con questo però non voglionsi esclusi i sistemi stellari che ora son troppo ben provati nelle stelle doppie, triple e multiple, anzi varii gruppi
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Messier pubblicò il suo Catalogo di Nebulose nel 1783.(v. Con. des temps.
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Herschel I non solo fu sommo astronomo ma sommo meccanico: anzi esso ebbe la grande soddisfazione di scoprir tutte le cose sue con istrumenti che
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Catalogo di Nebulose nel 1783.(v. Con. des temps. . Ai nomi degli Herschel vanno aggiunti tra gli antichi Lacaille e Messier. Tra i recenti quelli di Dunlop
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Catalogo di Evelio fatto a Danzica nel 1690 contiene1564 stelle. Questo è l’ultimo lavoro fatto con istrumenti sforniti di cannocchiali, cioè con
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Catalogo d’Ipparco fatto a Rodi nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da lui all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea
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’incomprensibile; sono artifizi con cui impiccoliamo il grande per renderlo capace di esser contenuto nella nostra piccolezza!
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Questo catalogo è estratto dall’opera del signor Chambers intitolata Descriptive Astronomy. Londra 3.a ediz. 1877 pag. 579 e seg. con qualche piccola
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Catalogo di Argelander fatto a Abo, contiene 560 stelle; opera di molta autorità, che servì a fissare i moti proprii delle stelle con precisione.
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Il seguente Catalogo fu pubblicato da principio dal sig. Schjellerup di Copenaga nell’Astr. Nach.N. 1591, 18 luglio 1866; fu poscia riprodotto con
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Non è neppure uniforme l’uso introdotto per la notazione de’ gradi intermedii delle grandezze; alcuni indicano le gradazioni con frazioni decimali
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seguenti proporzioni di grandezze con date aperture:
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Il Sole essendo una stella, si è cercato che rapporto abbia la sua luce con quella delle altre, il che giova a farci apprezzare l’intensità assoluta
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Gli aggruppamenti delle stelle presso i popoli più remoti dell’Oriente, dell’India e presso i Cinesi sono tutti diversi dai nostri, e con ciò
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per la necessità d’intendersi nel distinguere l’immensa copia degli astri, e si conservarono con quello scopo medesimo che si conserva nel globo
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Il primo che ottenesse uno spettro di stella con vantaggio della scienza fu Fraunhofer. Dopo aver con somma perfezione e delicatezza descritto lo
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, Tav. II, 1863. Allora potei con esso fare uno studio esteso delle principali stelle e dei pianeti che pubblicai nel Bullettino Meteorologico dell
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divenire inservibili. Di più si può facilmente togliere un prisma agli angolari e diminuirne la dispersione il che non può farsi con i diretti, e così
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millimetri) di diametro con un angolo refringente di circa 12° da applicare avanti al grande obiettivo del refrattore di Merz, ma che può ancora
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supplirsi alla quantità diretta della dispersione; e con esso allora si potrebbero esaminare con agio tutte le stelle; nè Fig. 14
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smontarsi con tanta facilità come si vorrebbe.
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Molte stelle minori bianche paiono avere spettro continuo e senza righe, ma studiate con cura si trovano di questo tipo colle righe però molto fine.
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Non essendo sempre facile di riprodurre queste sfumature con precisione a chiaroscuro nella debita proporzione, si è adottato l’uso di rappresentare
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ingrandita, inserita nel Tomo XXV dell’Ac. de’N. Lincei, ove indicasi l’intensità relativa delle zone lucide con un’altezza maggiore delle altre.
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