Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Nelle ecclissi solari si vede ordinariamente il Sole circondato dall’aureola o corona luminosa e inoltre da vive fiamme rosse di forme assai variate
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nella profondità dello spazio di quello che si manifesta in questi casi assai rari.
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che fu detta T. Essa comparve improvvisamente di 2a grandezza e diede uno spettro composto delle linee dirette luminose dell’idrogeno C ed F assai
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fama, essendo le sue stelle appena eguali a quelle della nostra Orsa Maggiore. La stella Polare ivi è assai piccola e trovasi nell’Ottante e gli
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non potemmo trovarle, forse perchè essendo diminuite assai, erano sparite: poscia avendole rinvenute, vedemmo che tutte e tre hanno una riga bleu
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(4.5) Verde deciso suddiviso da altre linee fine solite del tipo; questa zona è separata da una forte linea nera assai larga del magnesio (? o
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Una stella assai importante per le sue variazioni è η di Argo nell’Emisfero Australe. Halley nel 1667 la mise nel suo catalogo come di quarta
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eruzioni sono scarse assai all’epoca in cui mancano le macchie, ed è probabile con ciò la diminuzione di attività, e quindi di luce e calore: tuttavia
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Ma l’emisfero Boreale non è il più privilegiato per queste bellezze. L’australe è assai più ricco. Ivi due specialmente sono sorprendenti: quello del
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, cioè di 1" di parallasse annua, ella avrebbe una grandezza quasi quanto è l’orbita di Urano. Ma essa è probabilmente molto maggiore, perchè assai più
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sembra composto di gruppetti, la figura è assai fedele, ma nulla si vede di questi dettagli nelle figure pubblicate finora. Ecco alcune misure di questo
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meccanica nostra in interpretarne la struttura. Il cenno qui esposto che siano sfoglie sferiche è certamente assai ingegnoso, ma non tutte certamente sono
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poichè la nebulosità non è simmetrica: fu disegnata nelle Memorie del 1852, è grande e bella benchè assai bassa. Da Herschel fu detta uniforme: ciò non
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Più bella assai è la stella infig. 3 (H. 4514, A. R. = 19h 41m 7s, Decl. + 50° 18' 18"). Con mediocri ingrandimenti essa mostra una semplice
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faccia sparire la regione più vicina. L’aureola è diffusa, la stella ammette disco nettissimo. La parte esterna è sfumata assai. Essa ricorda la teoria
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credere essere esse pure formate di stelle. Questa apparenza si confermò assai per le ricerche di Bond col grande refrattore di Cambridge U. S., ed è
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Un’altra assai bella, apparentemente ovale è nel Toro (H. 1157. AR = 5h 26m 4s Decl. = + 21° 54' 50"). Questa però veduta con forti ingrandimenti ha
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L’estensione di questa Nebulosa è assai considerabile, perchè oltre la massa centrale e considerata comunemente come quella che costituisce la
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Una assai vasta è quella dell’emisfero australe in forma di Ω omega maiuscolo, che dà righe spettrali gassose. Essa sta in A. R. = 18h 12m 33s, 1
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quanto quella di Orione. Essa è assai singolare perchè nel mezzo ha un’ampia lacuna a modo di lemniscata, della qual forma è ben difficile darne ragione
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altri, può consultare le figure raccolte da varii autori, ma in queste è da stare assai in guardia contro le esagerazioni numerose delle luci, e di alcune
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certa legge di moto comune, cosa assai difficile ad ammettersi. Ma possono anche essere apparenti e dovuti al moto dell’osservatore nello spazio, cioè
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, come la 61 Cigno, 1830 Groombridge, 40 Eridano che sono assai piccole, eppure hanno moti molto grandi.
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Siccome in tutti questi valori l’error probabile sta tra i 3 e i 5 gradi, quindi si vede un accordo assai soddisfacente tra questi risultati, il cui
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Pare pertanto non potersi dubitare che assai vicino al vero è un tale risultato. Si vede inoltre che per trovare la direzione di questo moto non è
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Un mezzo per conoscere le stelle fisicamente doppie potranno un giorno essere i loro colori; ma finora questo mezzo è assai poco studiato.
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Le stelle doppie di cui si è finora calcolato il periodo sono poche assai, e di queste stesse incerte sono non poche. Solo il tempo potrà renderci
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sono fisiche, 271 ottiche: ossia l ottica per 6 fisiche. E questo a tempo suo, ma dalle recenti misure questo numero delle fisiche è assai cresciuto
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trovasi assai minore del vero, e si resta convinto che non tutte si sono certamente contate. E questo accade anche quando nei cannocchiali si vogliono
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due osservatori in pratica si sono collocati uno a Berlino, l’altro al Capo di Buona Speranza che sono luoghi assai prossimi allo stesso meridiano.
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, e davano entro limiti assai ristretti la distanza della Terra al Sole: ma le discordanze delle osservazioni dal medio erano assai grandi, onde si
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Questo è quello che si verifica per due osservatori collocati dallo stesso lato del meridiano terrestre: ma vi è una circostanza assai curiosa che
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Delisle diede dei metodi assai semplici coi quali si possono trovare con facilità i luoghi geografici ove questi fenomeni possono vedersi, che
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assai intenso da noi osservato già nel 1856 in pieno Sole, e che in una congiunzione inferiore assai lontana dal Sole si estendeva ad una falce di
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Oltre Marte e Venere, viene a distanza minor del Sole Mercurio; ma restando esso sempre assai vicino al Sole stesso, l’effetto della parallasse
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’astronomia potrebbe far diminuire assai la stima di questa scienza che vantasi di tanta precisione; ma ben osserva il signor Airy che tal correzione
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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sembra prolungarsi assai più oltre che non si vede allora per la debole luce residua nelle ecclissi, e dar luogo alla così detta luce zodiacale. Da molte
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Dendera e lo zodiaco di Esnè: poichè anche questi sono lavori assai grossolani. Gli Arabi e i Cinesi se ne occuparono, ma i loro lavori sono lungi dall
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L’uso di buone carte celesti è assai importante per molte ricerche, ma specialmente per le stelle cadenti, e il professor Dorna ha fatto un Atlante
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orbite assai eccentriche numerose, ma senza legge.
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sistema la vita sia limitata ai satelliti oscuri. È vero che essa da noi non può esistere che entro confini di temperatura assai limitati, cioè tra lo
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60 Levrieri 12 38 18; + 46 11.0 Rossa assai: periodo lungo.
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alla pupilla dell’occhio mostra più stelle assai che non vede l’occhio nudo, e ciò malgrado l’assorbimento de’ vetri; appunto per la maggiore
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2° La qualità de’ vetri degli obiettivi influisce assai e molto ancora la perfezione degli oculari. Gli specchi metallici tingono sempre un poco in
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delle luci. Però le osservazioni spettrali delle stelle sono assai difficili, e furono già credute quasi impossibili; ma ora le difficoltà sono superate
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righe, la posizione e la qualità trovati in quelle che esaminò, erano diverse assai da quelle del sole Vedi Astronomische Abhandlungen von Schumacher
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Questa combinazione differisce assai come si vede da quella immaginata già da Lamont, benchè sembri identica al primo aspetto. Infatti usando il
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stella avea un color rosso vivo, vi abbiamo potuto anche distinguere le linee nere benchè sempre assai deboli. Però col detto prisma obiettivo queste
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Questo tipo raccoglie alcune stelle assai curiose, che sono per lo più di color rosso di sangue e di piccola grandezza. Non ne conosco alcuna
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