Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Le macchie non sono permanenti, e la forma e la quantità loro è variabilissima: talora, e anche per lunghi intervalli non ve n’è alcuna, mentre altre
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Anche la difficoltà di distinguere in certi casi il secondo tipo dal terzo, e il vedere come quelle di secondo cambiando colore tendano a divenire
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° e principalmente di 4° tipo oltre le righe metalliche hanno anche quelle di altri gas e molto probabilmente del carbonio in istato di ossido o di
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Il Montigny non contento di ciò ricorse anche alle riflessioni totali dentro l’aria che potevano deviare il raggio anche completamente fuori dall
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Tale pertanto è la spiegazione del fatto fondamentale della scintillazione che riunisce le idee di diversi fisici emesse anche prima della invenzione
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silenzio, in quella immensità dello spazio, tutto sia quiete e morte, ovvero regni anche colà l’attività e la vita che vediamo nel nostro sistema. Ma se
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coperta di macchie come il nostro Sole. Questa è una ipotesi plausibile, ma che non è esclusiva. Il risultato spettrale può anche spiegarsi con
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Anche il gruppo di Levrieri è degno di attenzione pei suoi bei raggi convergenti al centro che formano una vaga stella a più raggi formata di
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Ma di altri oggetti anche più misteriosi è seminato il cielo, che confusi dapprima coi gruppi, ora è indubitato che formano una classe o parte, cioè
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Levante o come dicesi secondo l’ordine dei segni dello Zodiaco. L’Ascensione retta si suol dare anche in tempo, fondati sul principio seguente: il
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Vedasi il Bull. Meteorolog. dell’Osservatorio del Collegio Romano 1863, numeri 15, 16, 17, anche i Comptes Rendusde l’Accad. di Parigi. Marzo 1863.
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Se le stelle hanno dei moti di traslazione loro proprii è ben naturale supporre che anche il Sole deve averne, e che per conseguenza tutto il suo
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da essi.W. Herschel tuttavia cercò di risolverlo, e riuscì non solo a tracciarne la via, ma anche a darne un risultato soddisfacente.
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3.° Presa una terza stella (pure giudicata immobile) anche questo terzo piano dovrà tagliare i due altri nella loro linea comune, sicchè confrontando
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Però anche questo sarebbe un criterio non infallibile, perchè potrebbe essere che i moti proprii si manifestassero solo con piccolissime differenze
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Onde è mestieri premunirsi da tali errori col moltiplicare non solo le osservazioni, ma anche con una conveniente e saggia riduzione. Non solo in
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in dubbio. Noi abbiamo potuto vedere quello di Sirio e misurarlo colsig. Struve, ma non mai quelli di Procione. Gli oculari, e forse anche gli occhi
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, anche per la debole forza illuminante de’ raggi di questo colore. Sarà importante vedere se quelle che fanno colori egregiamente complementarii sono
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che ci persuaderà anche più lo studio della massa stellare di cui passiamo a trattare.
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Ma in realtà anche il semplice contare le stelle non è facile. La vista si confonde, e quando si è al trarre delle cifre precise il loro numero
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nell’ultimo passaggio. Ma anche senza ciò la lentezza del moto di Venere rende un poco difficile tale istantaneo apprezzamento, e non è difficile che due
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e nelle quali non è impossibile una instabilità di elementi e anche delle collisioni. La terza quella de’ grandi
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Cogli specchi le dimensioni delle macchine sono anche più gigantesche. Il rifrattore dell’osservatorio di Parigi ha 1.m 10 di diametro, quello di
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Un altro elemento per giudicare delle distanze relative delle stelle, si ha dai moti proprii. Anche qui è evidente che se tutte le stelle avessero
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non solo la terra sia un punto rapporto allo spazio popolato dalle stelle, ma sia un punto anche l’intero sistema solare, e che le stelle sono collocate
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Dendera e lo zodiaco di Esnè: poichè anche questi sono lavori assai grossolani. Gli Arabi e i Cinesi se ne occuparono, ma i loro lavori sono lungi dall
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La distribuzione delle stelle minori è anche essa molto ben marcata, qualora però si abbia cura di stare nelle medie senza voler entrare nei casi
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Era interessante il cercare la relazione di questi circoli con quello del moto proprio del Sole nello spazio; qui ci limitiamo a dire che anche l
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2.° La grande sproporzione fra i due estremi, onde nel piano della Via Lattea si avrebbero stelle trenta volte più numerose che al polo, anche stando
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Si può adesso domandare se questa distribuzione di stelle abbia luogo anche nell’Emisfero Sud, e inoltre se le stelle dei diversi ordini di grandezze
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observationibus— Berolini MDCCCI apud auctorem. Vi è anche una edizione di questo atlante in piccolo formato, intitolato Vorstellung der Gestirne auf XXIV
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Il primo quesito è questo: Le stelle appaiono esse più dense solo per effetto di prospettiva o pure perchè esse sono realmente anche più numerose in
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L’altra ipotesi è che la densità apparente sia anche reale, e che le stelle siano più numerose non solo per effetto di prospettiva, ma anche perchè
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ed in file più lunghe. Onde noi realmente manchiamo di criterio certo, e bisogna anche qui andare coi criterii delle probabilità; e infatti sappiamo
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Vediamo ora quali raggi le sfere devono avere per contenere le stesse classi di stelle supponendo che la loro densità apparente sia anche reale. La
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pure apparisce dal moto proprio delle medesime, quindi concludiamo essere non solo apparentemente, ma anche realmente le stelle più dense presso la
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questo fa un contrasto anche più marcato colle Nebulose anulari. (v. le tavole delle nebulose).
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6.° Le stelle che apparentemente ci sembrano le più grandi, sono anche le più vicine, e la distanza è la causa principale, benchè non unica, dell
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separati da noi con un vacuo assoluto, anche dell’etere propagatore della luce. Come è impossibile provare tali concetti, così è inutile confutarli, e
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‒ 2° e anche a ‒ 2° e mezzo centigradi. Se l’acqua non è il solo elemento necessario alla vita, ma con un altro fluido può unirsi, chi può fissare i
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solidificarsi dell’acqua; nei mari profondi ove l’acqua salsa gelerebbe solo a 3° sotto zero la vita esiste a ‒ 2° e anche a ‒ 2° e mezzo centigradi. Se l
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, dà anche i coefficienti di riduzione delle stelle. Opera classica ridotta pel 1850, e che meriterebbe esser portata allo stato della scienza attuale
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. Polluce nei Gemelli (alcuni vi mettono anche Castore), 4. Capra nel Cocchiere, 5. Arturo in Boote, 6. Betelgeuze in Orione, 7. Aldebaran nel Toro, 8
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Da questo quadro si rileva che un occhio disarmato, acuto come quello di Heis, può vedere anche delle stelle che, secondo l’uso comune, sarebbero di
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. Notiamo da principio che anche la scala di queste è arbitraria e di convenzione tradizionale, e quindi anche per queste si è posto il problema: qual’è il
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Vedi anche la figura 5 ove sono indicate varie di queste coppie coi loro colori, a pag.32.
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confondere la scintillazione col colore, la variazione ci sembra incontrastabile. La cosa è anche confermata da Tolomeo che chiama Sirio rossastro
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verde azzurro, e anche all’azzurro. Il posto di questa riga varia pel colore del fondo, secondo che si passa guardando dal rosso al violetto o
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. Questa sfumatura è indizio di elevatissima temperatura e di forte densità dell’atmosfera idrogenica delle stelle di quest’ordine. Vi si vedono anche
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composizione chimica del Sole, ma anche lo stesso grado approssimativo di densità atmosferica e di temperatura.
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