Le Stelle. Saggio di astronomia siderale
Nella figura 1 della Tavola V diamo una figura del Sole ecclissato quale fu fotografato nel 1871 dalsig. Tennant alle Indie, simile a quella ottenuta
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stellari paiono rigate, ma queste linee sono semplici variazioni d’intensità simili alle scannellature dell’azoto nello spettro di 1° ordine e non linee
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Il Montigny non contento di ciò ricorse anche alle riflessioni totali dentro l’aria che potevano deviare il raggio anche completamente fuori dall
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certamente di aver posto in cielo, ma che poco si collega alle antiche forme. Il gruppo più bello del cielo australe è la Croce, ma essa non è pari alla sua
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’epoca sua, e non è ora sostenibile, sapendosi che la via Lattea è fatta di stelle distinte, ma estendendone il campo alle nozioni moderne, essa è
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Si misurarono gli angoli alle stelle vicine, e furono trovati identici con quelli di H. I. Quindi questi corpi devono essere lontanissimi.
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come dicemmo poco fa, alle variazioni della stella immersa in essa la quale ai tempi di Herschel era di 1a e ora è di 4a soltanto.
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questi moti non lasciavano sicurezza veruna alle conseguenze pratiche. Era riserbato ai tempi moderni il fare osservazioni di tal precisione che si
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– nelle altre 6; ritornano + dalle 12 alle 18, e finalmente prevalgono i + in fine. In Declinazione i moti dominanti sono –i nelle prime 12 ore, e +vi
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degli astronomi esso può determinarsi e riferirsi alle stelle; allora, conosciuta la sua distanza da queste, l’osservazione ordinaria del tempo si fa
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legge: per ora dobbiamo considerarli come accidentali. Questo è quello che ha fatto Struve e supponendo gli ordini diversi delle stelle alle distanze
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posizioni si attengono gli astronomi, come i geografi alle loro coordinate, e le costellazioni sono considerate come un semplice mezzo pratico da agevolare
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’aberrazione della luce de’ pianeti nel nostro sistema. Aggiungasi inoltre la perturbazione che può venire alle stelle satelliti visibili dagli astri
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così colorate che incontransi nella lista di Struve appartengono tutte alle stelle congiunte fisicamente. Questi colori sono talora bellissimi anche
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Da questo quadro risulta che il rapporto tra le doppie fisiche alle ottiche resta lo stesso per le due classi di movimenti, il che vuol dire che
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III. L’esistenza di un legame fisico non si limita alle stelle di distanza minima, ma ve ne sono dei casi di distanze considerabili, come è permesso
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Molti altri gruppi importanti si troveranno descritti nel catalogo delle stelle triple e multiple che segue appresso alle doppie.
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quali è dato il valore accanto alle coordinate nella tavola stessa.
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Gli astronomi danno il nome di longitudine e latitudine celeste alle coordinate sferiche prese rapporto all’Ecclittica in modo consimile a quello che
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’equinozio corrispondeva vicino alle Pleiadi, cioè 1460 anni avanti l’èra volgare, il che non sarebbe molto lontano dall’epoca della costruzione della
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punto equinoziale. Gli astronomi danno il nome di longitudine e latitudine celeste alle coordinate sferiche prese rapporto all’Ecclittica in modo
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Checchè ne sia di questo aneddoto, la teoria è vera: alle gocce di pioggia si sostituiscano le molecole luminose, nelle quali allora si credeva
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dello spazio, e si stenta a credere alle miriadi di secoli che deve avere attraversato il nostro globo per compiere le formazioni geologiche cui
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impossibile che la coincidenza sia accidentale e deve ritenersi come un fatto fondato in natura: sempre però limitandosi alle stelle in genere senza
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Risulta dunque che dando alle stelle di prima grandezza la parallasse di un decimo di secondo, avremo per esse il tempo della luce = 32 anni, e per
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vediamo. La loro apparenza è subordinata alle orbite che esse descrivono nel gran vano, con durate incalcolabili alla brevità delle nostre generazioni
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La differenza qui è considerevole e mostra maggiore accumulazione dal lato delle 18 ore che delle 6or. Alle 6or il massimo di un campo è 204 stelle
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alle medie; ben inteso che i numeri reali sono anche più sproporzionati in alcuni punti che in altri. Tuttavia neppure nei Fori o Sacchi di Carbone
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Però la distribuzione di queste zone tende a diminuire sommamente la densità alle regioni galattiche ed accrescerla invece presso al suo polo, poichè
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I lavori di zone di Devico e dell’Americano Bond ed altri conducono alle stesse conclusioni, cioè:
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fondamentale e supplendo con nuove ricerche alle immense lacune che lasciano questi lavori fatti ad altro scopo, e utilizzati alla meglio e ciò sarebbe
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magellaniche, e numerosi ammassi di stelle miste alle Nebulose, come la Chioma di Berenice e suoi contorni, e molte altre riunioni di dimensioni minori di
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quelle di Orione, di Argo e di Andromeda che occupano parecchi gradi interi di estensione: ma anche limitandoci alle più piccole e più decise, come le
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Secretan, i Cooke, i Clark, i Grubb ecc. L’opera di questo secolo resta come testimonio della attività delle generazioni presenti, ed una sfida alle
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alle medesime leggi di Keplero, che reggono i pianeti giranti attorno al nostro Sole. Se i Soli secondarii che fanno da satelliti al principale, sono
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contengono da 7 a 8 mila stelle!... e molte altre raccolte sono ora in corso di pubblicazione. L’età presente lascierà certamente alle future un retaggio
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posizioni variano necessariamente di giorno in giorno di piccolissime quantità per le quali volendo tutta l’esattezza bisogna ricorrere alle effemeridi.
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grandezze indicate nel Catalogo delle stelle fondamentali di Greenwich dato nel capitolo precedente, pagina 17 e segg. I rimandi si riferiscono alle pagine
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I rimandi si riferiscono alle pagine dell'edizione cartacea nota per l'edizione elettronica Manuzio.
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, ma questa legge falliva di precisione per quelle di quinta e sesta. Per renderla più conforme all’esperienza, e alle grandezze stimate dal medesimoJ
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Le precedenti conclusioni sono relative soltanto alle stelle visibili ad occhio nudo. Per le stelle telescopiche la cosa è notabilmente diversa
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Quello che posso asserire si è che tutte le nostre luci artificiali presto spariscono colla distanza in faccia alle stelle. Un grosso fuoco
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e dalla luce zodiacale ed è spesso avvivato da debole Aurora Boreale il che rende difficile separare ciò che spetta alle sole stelle. Quando spunta la
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ustoria non acromatica di 41 centimetri di apertura, che avea servito alle ricerche fisiche dell’Accademia nel Cimento e del celebre Davy, la montò
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centrale vanno alle pareti esterne dal lato del Sud e da quello del Nord. Il primo mira ad un punto del cielo ove ora non passa nessun astro importante
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difficoltà di conoscere i colori; anzi sembra che questi gli sfuggissero affatto alle estremità: senza dubbio a cagione dell’imperfezione dell’obiettivo non
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un assistente che punti nel cercatore, mentre l’osservatore punta alle righe spettrali, non si può esser mai sicuri della stabilità relativa dei due
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di posizione alle righe di questo metallo. L’idrogeno in queste stelle vi è, ma è difficile a vederlo, perchè è in parte rovesciato, cioè luminoso.
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ove l’atmosfera sia veramente pura, e gli astronomi non si ostinino a stare in mezzo alle capitali o nelle loro vicinanze, ove l’atmosfera oltre la
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massa fluida gassosa o analoga alle nostre nubi. Del suo interno nulla sappiamo, ma la struttura esterna fa supporre che tal condizione si estende a
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