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valore della luce relativa di varie stelle. Questo strumento ha il difetto che se le fessure siano troppo strette produce un colore rossastro che nuoce all
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righe lucide, quante sono le nere che vedonsi ordinariamente nello spettro. Così si è trovato che le righe C ed F sono dovute all’idrogeno, con altre
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collo spettroscopio tenendo la fessura tangente all’orlo del disco: esso dicesi la cromosfera, e talvolta contiene anche il magnesio e altre sostanze
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porzione è all’orlo, un’altra resta ancora visibile, e allora non vi è nessuna difficoltà a riconoscerle sull’orlo stesso.
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Le macchie non si osservano su tutti i punti del Sole, ma solo in due zone parallele all’equatore solare e distanti da esso di circa trenta gradi, ma
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questi raggi elementari giungerà all’occhio dell’osservatore per esempio il rosso, non potrà parimenti giungervi il violetto, che essendo più refratto
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Questo è il caso della stella, onde si vede che il raggio r che viene all’occhio è partito da un punto più alto che il raggio r.
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dovrebbero cangiare colla natura del raggio illuminatore che arriva all’occhio, e quando si ha per esempio il giallo dovrebbe vedersi la riga D, e col
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all’occhio successivamente i vari raggi colorati dello spettro della stella prodotto dall’atmosfera ne fa variare il colore. 5° Se l’ondata è molto
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Anno 369? non è indicato il luogo, durò dal Marzo fino all’Agosto.
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Anno 1848. In quest’anno il signor Hind all’osservatorio di Bishop in Londra scoprì nel Serpentario una nuova stella (α = 16h 52m 37, δ = − 12° 42
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Ticone credeva che la stella del tempo suo fosse formata dalla condensazione della materia nebulosa della via Lattea. Questa idea era ardita all
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Questa nebulosa che è grande meno della metà del disco lunare veduta con discreto ingrandimento all’Equatoriale di Merz si divide in una moltitudine
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maggiore, ed ha una sfumatura nella parte seguente. Diametro maggiore 25", 37; minore 17", 23: ha punti lucidi all’asse minore: fu figurata nelle nostre
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(ceteris paribus) deve apparire tanto più grande quanto esso è più vicino. Ma per decidere se il moto sia dovuto all’una o all’altra causa è mestieri
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’orbita terrestre in un anno, ossia 240 milioni di chilometri all’anno; ma tal valore è molto precario per l’ignoranza delle distanze assolute delle stelle.
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attorno all’altra in un’orbita chiusa descritta secondo le leggi dello forze centrali.
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notabilmente. Ciò in parte è dovuto alla imperfezione generale delle osservazioni, ma in particolare è dovuto all’incertezza sovente in 180° nelle antiche
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Cap. James, risulterebbe esser la Terra non uno sferoide di rivoluzione attorno all’asse polare, ma uno sferoide a tre assi disuguali, con piccolissima
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Ipparco avendo scoperto la legge del fenomeno, per risparmiare il calcolo delle correzioni, trasportò le posizioni delle stelle dall’Equatore all
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Gli astronomi danno il nome di longitudine e latitudine celeste alle coordinate sferiche prese rapporto all’Ecclittica in modo consimile a quello che
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usa quello che è disegnato nella fig. 4 che dicesi Equatoriale. Noi diamo la figura di quello che trovasi all’Osservatorio del Collegio Romano
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sarà evidentemente funzione dell’angolo aVb = all’angolo opposto al vertice AVB. La distanza delle due corde aa', bb' è manifestamente un effetto delle
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certo meridiano definito, (peres. quello di Parigi) in cui il disco di Venere dovrà toccare quello del Sole veduto dal centro della Terra all’entrata
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diviene tangente all’orlo apparente fig. 72) ma quando essa tocca l’orlo Fig. 72 vero indicato da una linea punteggiata. Tal goccia o legamento fu creduto
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tangente all’orbita terrestre nel senso del moto stesso della Terra.
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Stando egli sulla sponda del Tamigi per esser trasportato all’altro lato dalla barca di traghetto, e piovendo con gran calma e tranquillità di aria
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Elementi principali delle orbite de’ Pianeti primarii riferiti all’equinozio medio dell’epoca del 1.° Gennajo 1850 a mezzodì medio del meridiano dì
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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fluttuazione annua delle stelle dovuta all’aberrazione della luce, Horrebowio credè di aver trovata la parallasse, non si accorgendo che lo spostamento
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apparente che ha sedotto gli antichi osservatori; ma questo disco è una semplice illusione nata dalla diffrazione. Infatti basta mettere avanti all
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Anche allo sguardo più disattento salta all’occhio l’enorme agglomeramento delle stelle in alcune regioni e la loro scarsezza in altre. Se dunque
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mediante un quadrante graduato le posizioni delle stelle rapporto all’orizzonte di un buon globo celeste dopo aver collocato Fomalhaut prima nello Zenit e
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Buona Speranza. Quest’opera costituisce un lavoro invidiabile all’emisfero Boreale stesso.
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All’incontro se le stelle sono più vicine fra loro realmente ove le vediamo apparentemente più dense, allora scelta una sfera di visibilità di un
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che proiettato sull’orizzonte delle medie latitudini boreali riesce assai comodo per quest’uso. In alcune carte destinate all’uso delle stelle
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di second’ordine: le Orbite di tutti questi sono poco eccentriche e pochissimo inclinate all’Equatore dell’astro primario. Eranvi infine le Comete con
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variazioni annuali e secolari e altre quantità utili al calcolo esatto delle loro posizioni. Queste coordinate gli antichi le riferivano all
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Catalogo d’Ipparco fatto a Rodi nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da lui all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea
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Appresso si succedono questi lavori troppo numerosi e noi qui diremo solo dei principali rimandando per notizia degli altri all’opera di Chambers
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quelle sotto l’Equatore fino all’orizzonte sud, pure di Münster.
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, ma questa legge falliva di precisione per quelle di quinta e sesta. Per renderla più conforme all’esperienza, e alle grandezze stimate dal medesimoJ
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Se ogni stella differisce dall’altra in grandezza, non differisce meno nel colore. Comunemente le stelle si dicono bianche, ma anche all’occhio più
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Questa riga è corrispondente alla F del Sole, e devesi all’Idrogeno. La diciamo posta nel verde, ma per molti, come per noi corrisponde realmente al
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Per favorire le queste ricerche ed ovviare al grande incomodo che produceva la visione obliqua all’asse dell’obiettivo principale a cagione della
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crown C, C', C", fig. 8 col che aumentò Fig. 8. la dispersione, e costruì con esso un piccolo spettroscopio tascabile che venne presentato all
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resti 2 in 3 centimetri prima del piano focale comune all’obiettivo e all’oculare, in un punto ove per tentativi si riesce ad avere una visione netta
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prisma obiettivo. Però il risultato pratico non corrispose all’aspettazione, atteso che esso era posto troppo eccentricamente all’obiettivo, e l’imagine
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esplosioni. Sulla causa di queste variazioni periodiche noi siamo perfettamente all’oscuro.
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Le ordinate delle curve sono prossimamente proporzionali all’intensità della luce, e le lettere poste sotto, sono quelle delle righe principali dello
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