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la posizione di queste zone è pure variabile: però non trovansi oltre 40° che in casi eccezionali. La quantità delle macchie è soggetta ad un periodo
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Ad occhio nudo sembra che la stella muti continuamente posto, ma ciò non è vero in realtà. Le stelle subiscono certamente delle oscillazioni pei moti
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sembra una cometa veduta ad occhio nudo.
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così concepirsi. L’aria facendo sempre uffizio di prisma, la stella a ponente abbassandosi per la rotazione della terra tenderà ad accrescere la
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apparve di prima a Burchell, e nel 1834 di prima in 2a ad Herschel, che nel Dicembre del 1837 la vide di prima e superiore ad α Centauro: diminuì nel
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servire di base ad una classificazione fisica delle stelle, tentativo finora non fatto da veruno, e che ora appena abbozzato merita grandemente di esser
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La piccola nebulosa visibile appena ad occhio nudo che sta nella Via Lattea nel Sagittario presso la stella μ (mi), è un intreccio sorprendente di
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furono detti le caustiche. Tutte furono misurate e riferite ad alcune stelle principali.
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campo ben più vasto di oggetti di questo genere, benchè di minor dimensione apparente e quasi tutti invisibili ad occhio disarmato. Messier et Lacaille
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.= 16or 37m e Decl. + 36° 42'. Esso è notabile pei suoi raggi curvilinei esteriori ad archi di spirale, ed empie un campo di 8 in 10 minuti. La figura
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gruppi sono a stento visibili ad occhio nudo come stelle di 6a in 7a appannate.
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essere, e soltanto essa sarebbe ad insufficiente temperatura per dare spettro lineare. 4.° Finalmente essi trovansi quasi tutti sulla zona delle
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Geissler coll’idrogeno: la principale (a) cade vicina ad una oscura ben forte che è presso al mezzo tra b e F solari, ma la linea della nebulosità
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delle ramificazioni, curvilinee, ma non tutte in un verso che la fanno rassomigliare ad un fiore assai singolare, come si vede nella figura 2 Tavola
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Pel suddetto polo e per la stella si conduce un circolo massimo della sfera che interseca l’Equatore ad angolo retto, e questo dicesi circolo di
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' 42' e 33'; quantità le quali non potevano attribuirsi ad errori di copisti, nè di osservazioni. Il cambiamento di Aldebaran è anche confermato da una
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arriva la seconda avanti che la prima sia sviluppata, di sapere dico, se questo incalzarsi possa equivalere o no, per l’effetto ottico, ad un
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4.° I moti apparenti saranno soggetti ad una legge molto semplice: le stelle sembreranno divergere dal lato verso cui cammina il Sole, e convergere
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Molte stelle che vedute ad occhio nudo sembrano semplici, osservate cogli strumenti si trovano esser composte di due e talora di tre e più
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Herschel fu il primo ad immaginare il micrometro detto di posizione. Consiste questo in un micrometro ordinario, nel quale sono tesi due fili ad
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’orbita passa per l’occhio dell’osservatore. Allora si deve ricorrere ad altri espedienti e bisogna aspettare che la stella o rallenti il moto, o ritorni
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Le nebulose spirali, dove molte piccole nebulose si trovano far corteggio ad una grande centrale congiunta ad essa per archi estesissimi, convalidano
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eccentrici di primo e second’ordine pei pianeti, la Terra seguitò ad esser sempre il centro di tutti i moti. Le menti non si quietarono se non quando
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, la prima passerebbe avanti al Sole ad ogni rivoluzione sinodica, cioè ad ogni sua congiunzione inferiore. Ma il piano dell’orbita di Venere VV' fig. 62
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Ora in queste due regioni la Terra ha una rotazione opposta rapporto ad un punto esterno; come accade in ogni moto circolare veduto dal difuori della
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Però questa grande precisione che si aspettava non fu facile ad ottenerla in pratica per molte cagioni che rivelò l’esperienza. Primieramente dei 4
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2.° Che lo spostamento si faceva in modo che la stella era trasportata ad angolo retto rapporto al raggio vettore del Sole, e in direzione della
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Fra Marte e Giove sono ora conosciuti fino ad oggi (l.°Gennajo 1877) 169 piccoli pianeti detti asteroidi, i quali sono distribuiti in una zona larga
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scoperta delle stelle doppie fisicamente, cioè di stelle che giravano una attorno ad un’altra in un periodo loro proprio di tempo, e della durata di molti
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Parallassi attribuite ad alcune stelle Herschel Outlines of Astronomy n. 815. Centauro 0", 9113 Henderson.
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Si dice comunemente che le stelle delle principali grandezze sono distribuite nella vôlta celeste tanto irregolarmente che non danno luogo ad alcun
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Dal presente semplice cenno ben imperfetto di questa immensa formazione celeste, si vede che è impossibile il ridurla ad una rappresentanza
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gradi, mentre pure si arriva ad essa per legge di continuità, anche nelle osservazioni telescopiche, salvo alcuni casi in cui i gruppi stellari sono sì
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Qui si vede senza difficoltà come le stelle maggiori sono quasi egualmente distribuite; ma che le minori sempre più si addensano fino ad essere 12 e
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sistematicamente coll’accostarsi ad essa.
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’orlo della Lattea stessa, o ad essa vicinissime. Anzi, come dicemmo, molte regioni della Lattea sono positivamente Nebulose. È manifesto Fig. 78
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È cosa degna di osservazione che nelle Nebulose ellittiche l’eccentricità degli strati va diminuendo fino ad arrivare a dei nuclei quasi sferici
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sole pinnule ad occhio nudo: questi cataloghi furono recentemente ripubblicati dalla Società Astronomica dietro i codici più sicuri.
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limitava ad un corpo centrale luminoso, circondato da pochi astri maggiori oscuri. Non molto dopo vi si aggiunsero numerosi sistemi di second’ordine, i
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Catalogo di Rümker di 11978 stelle osservate ad Amburgo nel 1836.
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abbiano la stessa proporzione, le visibili ad occhio nudo sarebbero 6,800 prossimamente.
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Le precedenti conclusioni sono relative soltanto alle stelle visibili ad occhio nudo. Per le stelle telescopiche la cosa è notabilmente diversa
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In questi ultimi tempi si è cercato di ridurre anche questo ramo di studio stellare ad una precisione e si sono fatte molte ricerche, ma non è tanto
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insieme formano il bianco. Chi vuole avere una idea precisa di questi colori non ha che a ricorrere ad un apparato di polarizzazione fornito di un prisma
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L’astronomia si era sempre esclusivamente occupata fino ad ora della grandezza e distanza degli astri e di alcune poche particolarità fisiche di non
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Tale è lo strumento. Però ad intenderne bene certe particolarità per l’uso della spettroscopia stellare, sono necessarii alcuni schiarimenti.
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stelle minori, è necessario spesso ricorrere ad altri artifizi. Per ciò riconosciute che siano queste righe in alcune stelle principali, si può
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ricerche ordinarie, abbiamo cercato un mezzo molto più semplice ed economico, e siamo riusciti ad ottenere uno spettroscopio che raccogliendo interamente
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Passiamo ora ad esporre i risultati ottenuti.
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Queste figure danno una idea di ciò che si vede nel campo dello strumento: ora veniamo ad alcuni risultati più particolari.
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