Le Fate d'Oro
, e la riconoscenza, l’affetto di milioni e milioni di sudditi, abbellirà la tua vita. - Bernardo vedeva sul volto del giovane, che a lui tanto
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l'inferma Regina. A un tratto ella, destandosi da un breve e irrequieto sonno, si alzò sul letto, e disse all'ape che le era accanto: - Paggio mio caro
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- ciargliele. L'aquila, sogghignando, andò a posarsi sul solito merlo. - Conte, caro Conte, deponi le armi e t'insegnerò il mezzo di farti amare. - Il
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specchio. La guardò, la rigirò, ebbe per un momento la tentazione di mettersela alla bocca; ma. si vinse, e posò la tromba sul letto dei suoi bambini
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pronta, e la mamma che aveva i capelli canuti e guardava una barchettina e una bambola posate sul tavolino. - La mamma stamattina aveva i ca- pelli neri
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glielo mise sulle spalle, in mano le dette lo scettro, la fece seder sul trono e poi emanò un terzo bando. - Comando e voglio che tutti obbe- discano
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ricci, stri- sciavano sul suolo intorno ai piedi di Ser- polino; le anguille gli si avviticchiavano al collo; i polpi lo frustavano con i loro
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spalle e uno sul braccio. In uno di quei sacchi portava sabbia, in un altro pepe, e nel terzo fram- menti di vetri. Il pepe e la sabbia li get- tava
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, di Picche, di Quadri e di Fiori. Il primo di quei bambinucci, sapendo come erano andate le cose, e scordando la sua dignità, fu sul punto di levarsi
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bocca. Allora, rizzandosi sul- le zampe di dietro e prendendosi con garbo il grembiule, incominciò un minuetto. Il Conte non aveva voglia di ridere
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sotto quelle spoglie! Ci furono grandi feste nel castello; ma sul più bello il Principe disparve, e per quanto lo cercassero non poterono più trovarlo
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frittata. Maria era anche più piccina, eppoi sentiva sempre piangere la sorella per le bòtte, la qual cosa la rendeva ancor più impacciata. Sul più bello
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tuoi; l'unico letto che ci ri- mane! - A questo non ci pensare; tu dor- mirai sul sofà, io mi coricherò per terra. - Per terra, alla tua età! Ma vuoi
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. La scala era tanto larga che do- dici ragazzi potevano salirla in fila, ed i ragazzi erano tanti che occupavano tre sca- lini e sul quarto zampettavano
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maggiordomo, con le taccine vecchie e le lunghe barbe fluenti sul petto, gli occhietti vivaci e il sorriso sulle labbra. Ad un certo punto, quando la
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tutte le ore che non de- dicava agli affari, solo, fumando la pipa e meditando sul modo di accumulare ric- chezze. Della sua numerosa famiglia, non gli
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chiedesse qua- lunque cosa, che egli gliel'avrebbe concessa. La Regina, che era una donna molto interessata, temeva di rimaner sacrificata a fare lì sul
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