Le Fate d'Oro
il potere di infrangere le sue catene; tu vedrai ai tuoi piedi re vinti in atto supplichevole, scettri infranti, armi numerose tolte ai no- stri nemici
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suoi feudi e le sue immense ric- chezze, ma nessuno lo amava, neppure la moglie, che aveva scelta fra le fanciulle più nobili e belle del regno
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pure era spento e pane non ce n'era nella madia; ma alla tromba non ci volle ricorrere. Non sperava in nulla, al- tro che nel lavoro delle sue braccia
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dalle guardie. L'aveva ingannato, aveva devastato le sue foreste, meritava la morte e l'a- vrebbe. La mattina seguente ordinò che le fosse tagliata
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orecchi; ma non trovò più nè la vecchia nè il fastello, e si mise a piangere disperatamente. Alle sue grida accorse la nonna e pianse anche lei
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portarle due cane- stre di albicocche e al cuoco di recarle fior di farina, uova e zucchero. Ella voleva im- pastare da sè, con le sue mani regali, le torte
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moscone entrò in una tana sotto terra, e con lo splendore delle sue ali fa- ceva lume a Miserina. Che grotta! Era piena di pipistrelli che volavano in
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la rupe, si sprofondò nel lago, e il castello sparve come per incanto. Insomma, di tutte le sue praterie, del suo bestiame, dei suoi boschi, del suo
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struggeva come una candela a veder patire le sue tre bam- bine, e un giorno si mise a letto e non ne uscì più, altro che per andare sottoterra. Prima
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patria sopra una delle sue galere, che faceva il traffico col Levante, e i tre cavalieri lo pregarono di concedere loro il passaggio sulla sua nave
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palazzo sor- geva in vetta a una collina, nei cui fian- chi teneva accumulati tutti i suoi tesori. I mari erano cosparsi delle sue navi; il letto dei
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mandarono il modello alla Regina, la quale ne fece due per le sue serve, e li mise loro in capo, ridendo come una matta. Il Re vide quelle serve in
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metteva le mani agli orecchi, pensava alla nonna e non si la- sciava tentare da quelle promesse. Un giorno, mentre era intenta alle solite sue
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veleggiavano su tutti i mari, le sue carovane, che traversavano i deserti, gli portavano avorio, perle, stoffe, tappeti, legni odorosi, profumi, e ogni giorno ri
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, tutti quelli che toccavano le sue acque, se non sapevano rispondere a una domanda che egli rivol- geva loro. La domanda era questa: - Quale è la cosa più
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C’era una volta un mercante ricco, ma ricco. Tutti gli invidiavano le sue ricchezze, la fortuna che aveva, la bella prole. Ma le disgrazie, che sono
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